venerdì 31 gennaio 2014

Nuvole su una stella mai nata

Prima osservazione del 'meteo' di una nana bruna


Mappa delle nubi sulla nana bruna più vicina alla Terra (fonte: ESO)Mappa delle nubi sulla nana bruna più vicina alla Terra (fonte: ESO)
Cielo nuvoloso su una nana bruna: per la prima volta è stato osservato il 'meteo' su una di queste stelle mai nate, distante da noi solo 6,5 anni luce. La mappa delle nuvole presenti nell'atmosfera della nana bruna è stata pubblicata sulla rivista Nature dal gruppo coordinato da Ian Crossfield, dell'Istituto tedesco Max Planck per l'Astronomia di Heidelberg.
Le nane brune sono oggetti a metà fra una stella e un pianeta gigante gassoso, come Giove o Saturno. Non contengono una massa sufficiente per dare inizio al processo di fusione nucleare che 'accende' ogni stella e possono emettere solo luce infrarossa. Per questo le nane brune di solito non sono abbastanza luminose da essere osservate facilmente.
Tuttavia il caso della Luhman 16B è diverso perchè questa nana bruna è molto vicina alla Terra e per questo è stato possibile osservarla in dettaglio. A farlo è stato il Vlt (Very Large Telescope), dell'Osservatorio Europeo Meridionale (Eso), in Cile.
Nell'atmosfera della nana bruno sono state identificate grandi macchie chiare e scure, segno della presenza di nubi irregolari. Osservazioni ripetute hanno poi indicato che le condizioni meteorologiche cambiano rapidamente e si evolvono in breve tempo. ''Le osservazioni precedenti - rileva Crossfield - suggerivano che le nane brune potessero avere una superficie a chiazze, ma ora possiamo di fatto costruirne una mappa". Secondo l'esperto presto sarà possibile osservare perfino il processo di formazione delle nubi, la loro evoluzione e la dissipazione.
Per ottenere la mappa della superficie di Luhman 16B gli astronomi hanno osservato la nana bruna con lo strumento Crires, montato sul Vlt. Questo ha permesso non solo di vedere i cambiamenti di luminosità durante il periodo di rotazione, ma gli spostamenti delle strutture chiare e scure. Combinate insieme, tutte queste informazioni hanno permesso di ottenere una mappa completa. Per Crossfield ''è un passo in avanti verso la possibilità di elaborare modelli meteorologici di pianeti esterni al Sistema Solare. E' emozionante- ha detto - che stiamo iniziando a produrre mappe di oggetti che sono al di là del Sistema Solare''.

(ANSA)

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