venerdì 31 gennaio 2014

Nello stress uno più uno non fa due

Condividere le tensioni aiuta a superarle


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Nello stress uno più uno non fa due, ma zero. Due persone stressate, cioe', interagendo tra loro non sommano inquietudine a inquietudine, ma riescono anzi a comprendersi bene e tranquillizzarsi a vicenda, annullando di fatto gli effetti negativi provocati dall'agitazione. E' quanto emerge da uno studio della Usc Marshall School of Business, negli Usa, pubblicato sulla rivista Social Psychological and Personality Science.

La ricercatrice Sarah Townsend e il suo team, in collaborazione con altre due Università, quella California e da quella di Leuven, in Belgio, hanno esaminato 52 studentesse messe di fronte a un'attività considerata tra quelle più stressanti, parlare in pubblico. Le studentesse, agitate prima dei loro interventi, sono state lasciate interagire con altre studentesse che provavano il loro stesso disagio a parlare di fronte ad altre persone: la scoperta e' stata che il livello stress, misurato attraverso un ormone, il cortisolo, risultava notevolmente diminuito dopo che avevano condiviso ansie e preoccupazioni. Il merito e' tutto da attribuire - secondo gli studiosi - alla cosiddetta "similarità emozionale", che porta due persone che provano stress e disagio nel dover fare alcune attività (parlare in pubblico, ma anche avere un colloquio di lavoro o lavorare in tempi molto rapidi a una presentazione per il capo) a trovare le parole giuste e i gesti adatti per tranquillizzarsi a vicenda. I risultati dello studio hanno validità in diversi ambiti secondo gli studiosi: ad esempio nella pratica di alcuni sport considerati "estremi" come paracadutismo sportivo, per i quali e' fondamentale vincere la paura condividendo le proprie ansie con altri che devono fare la stessa esperienza, ma potrebbero risultare particolarmente utili per il mondo del lavoro. Esercitare la professione in un team nel quale vi è almeno una persona con una risposta emozionale in linea con la nostra può infatti aiutarci a dare il meglio soprattutto se abbiamo delle ambizioni, spingendoci ad affrontare i piccoli problemi quotidiani senza stressarci troppo e facendoci orientare maggiormente alla loro soluzione. Scoperto il fatto che la sintonia fa bene - concludono infine gli scienziati - il prossimo step sarà quello di chiedersi, da manager o da colleghi, come fare a far sentire emotivamente vicine le persone che lavorano con noi. 

(ANSA)

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