Ospedale San Giovanni, Simona Riso muore un'ora dopo il ricovero: "Picchiata e violentata"
La 28enne romana è stata trovata agonizzante in via Urbisaglia nel quartiere Appio. Arrivata in codice rosso presso la struttura sanitaria, è deceduta per arresto cardiaco. Si indaga
È giallo sulla morte di una 28enne romana, Simona Riso, deceduta mercoledì scorso all’ospedale San Giovanni. Ai sanitari del 118 che l’hanno soccorsa, arrivati insieme ai Carabinieri, avrebbe detto di essere stata picchiata e violentata. La donna è stata trovata agonizzante mercoledì mattina in via Urbisaglia, nel quartiere San Giovanni. Arrivata presso la struttura clinica in codice rosso, la ragazza è stata trasferita al reparto di ginecologia ma è morta per arresto cardiaco un’ora dopo.
Si indaga sulla vicenda. “La Regione Lazio ha chiesto al Direttore Generale del nosocomio della Capitale una relazione dettagliata sulla drammatica vicenda” si legge in una nota. A sollevare il dubbio che si possa trattare di un caso di malasanità il consigliere regionale Pd Riccardo Agostini: “Ci segnalano un caso che se confermato andrebbe inserito nel lungo elenco di disservizi della sanità, con risvolti tragici, dovuti spesso a problemi organizzativi e scarsità di risorse umane, ma che altrettanto spesso trovano quale unico capro espiatorio un medico che si trova a lavorare in condizioni insostenibili” si legge in una nota del consigliere. "Pare che una donna, giunta ieri in codice rosso al pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni di Roma con segni di percosse sul corpo e sospetta violenza sessuale - racconta Agostini - sia stata trasferita presso il pronto soccorso ginecologico, così come prevedrebbe una discutibile metodologia dell'ospedale, trascurando così le lesioni dovute alle percosse, lesioni che poi avrebbero portato al decesso della paziente”.
Diversi gli interrogativi avanzati dal consigliere: “Una drammatica storia tutta da verificare ma che, se confermata, solleverebbe interrogativi inquietanti: perché spostare la paziente per essere visitata al pronto soccorso ginecologico, e non invece chiamare il ginecologo presso il pronto soccorso generale? Forse perché ce n'era solo uno in servizio, a fronteggiare decine di emergenze? E, anche in questo caso, perché un rianimatore non ha seguito la paziente, che era già entrata in codice rosso? Forse perché anche il rianimatore era da solo a fronteggiare altre emergenze e non poteva muoversi? Interrogativi che certamente, se il caso fosse confermato, saranno oggetto di accurate indagini da parte della magistratura e da parte della Regione Lazio”.
Conclude Agostini: “Il problema degli ospedali sottorganico, dei pronto soccorso ingolfati, con pochi eroici medici e infermieri a dover fronteggiare carichi di lavoro oltre l'umano si conferma in tutta la sua drammaticità. Spero che stavolta non cominci la solita spasmodica ricerca del capro espiatorio singolo e che il Governo metta finalmente in discussione un Piano di rientro fatto solo di numeri, che mortifica e rende impossibile il lavoro di tanti bravissimi medici che si dannano l'anima per superare tutte le difficoltà e, soprattutto, espone i pazienti a rischi gravissimi".
http://www.romatoday.it/cronaca/simona-riso-morta-ospedale-san-giovanni.html
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