lunedì 15 aprile 2013

#democracynow – Julian Assange di #Wikileaks è un eroe?


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OTT

Postato da  il 18-10-2011 alle ore 18:33:52


Glenn Greenwald ne discute con Steven Aftergood di ‘Secrecy News’ sulla rete Democracy Now!
3 dicembre 2010
Fonte: Democracy Now
TRASCRIZIONE RAPIDA DEL DIBATTITO SULLA RETE TELEVISIVA
Conduttori Juan Gonzalez e Amy Goodman
Democracy Now ha reso disponibile la trascrizione gratuitamente con l’invito: “Le donazioni contribuiscono a consentirci di offrire sottotitoli fedeli delle nostre trasmissioni per i sordi e per chi ha problemi di udito. Grazie per il vostro generoso contributo.”
Il link per le donazioni è presente nel documento originale.
JUAN GONZALEZ: WikiLeaks è sotto attacco. Il sito del gruppo di diffusori di informazioni riservate è stato efficacemente ucciso solo giorni dopo che Amazon ha cancellato il sito dai propri server in seguito a pressioni politiche. WikiLeaks è andato fuori linea stamattina per la terza volta questa settimana in quella che il quotidiano The Guardian ha chiamato “la più grossa minaccia alla sua presente in rete sinora”
Un provider con sede in California, EveryDNS, ha abbandonato WikiLeaks la notter scorsa, a tarda notte. La società ha dichiarato di averlo fatto per evitare che i suoi altri 500.000 clienti venissero danneggiati dagli intensi attacchi cibernetici diretti contro WikiLeaks.
Questa mattina WikiLeaks e il gigantesco tesoro di dispacci diplomatici segreti che è andata pubblicando da domenica erano accessibili online solo attraverso una serie di numeri nota come indirizzo DNS.
All’inizio di questa settimana Joe Lieberman, il presidente del comitato del Senato per la Sicurezza Interna, ha sollecitato qualsiasi organizzazione che contribuisca a sostenere WikiLeaks a interrompere immediatamente qualsiasi rapporto con essa.
Contemporaneamente il Dipartimento di Stato ha bloccato l’accesso al sito da parte di tutti i suoi dipendenti e sta ammonendo tutti i dipendenti governativi a non leggere i cablo, nemmeno a casa.
Il fondatore di WikiLeaks Julian Assange ha dichiarato a The Guardian che gli sviluppi sono un esempio della, citiamo, “privatizzazione delle censura di stato”. Assange ha dichiarato, citiamo, “Questi attacchi non fermeranno la nostra missione ma dovrebbero far suonare le campane d’allarme sul ruolo della legge negli Stati Uniti”.
AMY GOODMAN: Qual è dunque la missione di WikiLeaks? Sul suo sito web il gruppo afferma, citiamo, “WikiLeaks è un’organizzazione mediatica senza fini di lucro dedita a rendere disponibili al pubblico importanti notizie e informazioni.” Il sito continua “Pubblichiamo materiale di rilevanza etica, politica e storica mantenendo anonima l’identità delle nostre fonti e mettendo così a disposizione un modo universale per rivelare ingiustizie omesse o censurate:” Fine della citazione.
Ma non tutti coloro che sostengono la trasparenza sono d’accordo con quanto WikiLeaks sta facendo. Oggi ospitiamo un dibattito. Steven Aftergood è uno dei critici più eminenti di WikiLeaks e uno dei più eminenti sostenitori della trasparenza. E’ direttore del progetto sulla segretezza governativa della Federazione degli Scienziati Americani. Gestisce il progetto “Secrecy News” che rende disponibili con regolarità documenti non pubblici. Arriva da noi da Washington, D.C. Si unisce a noi anche Glenn Greenwald. E’ un avvocato specializzato in diritto costituzionale e un blogger su temi politici e legali di Salon.com che appoggia WikiLeaks. Ci raggiunge da Rio de Janeiro, in Brasile.
Diamo il benvenuto ad entrambi a Democracy Now! Perché non cominciamo con Steven Aftergood? Sei stato un fiero sostenitore della trasparenza e tuttavia sei critico nei confronti di WikiLeaks. Perché?
STEVEN AFTERGOOD: Sono assolutamente a favore della denuncia della corruzione, compresa la corruzione segreta. E nella misura in cui WikiLeaks ha fatto ciò ne appoggio le azioni. Il problema è che ha fatto molto di più e molto di ciò è problematico. Ha invaso la riservatezza personale. Ha pubblicato materiale diffamatorio. Ha violato diritti di proprietà intellettuale. E, soprattutto, ha lanciato un attacco a tappeto non semplicemente contro la corruzione bensì contro la stessa segretezza. E penso che sia tanto un errore strategico quanto un errore tattico. E’ un errore strategico perché una certa segretezza è perfettamente legittima e desiderabile. E’ un errore tattico perché ha scatenato una reazione furiosa da parte del governo USA e di altri governi che temo possa danneggiare gli interessi di molte altre persone, oltre a WikiLeaks, che sono interessate a un governo trasparente.
JUAN GONZALEZ: E quando dici … quando elenchi i principali errori commessi dall’organizzazione, potresti fornirci alcuni esempi di quelli che tu consideri i più preoccupanti, quando parli dell’invasione del diritto alla riservatezza e l’altro … gli altri che hai elencato?
STEVEN AFTERGOOD: L’anno scorso WikiLeaks ha pubblicato un migliaio di pagine grezze di un rapporto investigativo della polizia in Belgio, che indagava su un caso di abusi nei confronti di minori e omicidio. E come ci si poteva aspettare il rapporto della polizia comprendeva anche un mucchio di accuse infondate che in seguito si sono rivelate false. Ma pubblicando le accuse infondate nella loro forma originale, WikiLeaks ha causato imbarazzo e disonore a persone che erano di fatto innocenti. La cosa è arrivata al punto che il governo belga stava valutando la possibilità di bloccare l’accesso a WikiLeaks non come atto di censura ma come protezione contro la diffamazione.
WikiLeaks ha anche pubblicato quello che ritengo sia probabilmente l’unico vero progetto di un dispositivo a fissione nucleare che è stato reso disponibile in rete. Non è un’interpretazione artistica bensì un reale progetto di un’arma nucleare che hanno messo in rete. Penso che, dal punto di vista della proliferazione, sia stato un errore terribile.
AMY GOODMAN: Glenn Greenwald, vogliamo che tu intervenga prima della pausa pubblicitaria con una risposta.
GLENN GREENWALD: Giusto. Bene, è interessante perché abbiamo cominciato con te, Amy, che elencavi un’intera varietà di azioni repressive che sono in corso contro WikiLeaks. E una delle ragioni per questo è che persone come Steven Aftergood si sono presentate volontariamente e si sono affidate alla luce dei riflettori per alzarsi in piedi e dire “Sono un sostenitore della trasparenza, ma penso che quello che WikiLeaks sta facendo sia terribile in alcuni casi.”
Se si guarda ai precedenti complessivi di WikiLeaks … e mi si permetta di chiarire sin dall’inizio che WikiLeaks è un’organizzazione che ha quattro anni, quattro anni di età… Operano su un territorio completamente inesplorato. Ha fatto degli errori e dei passi sbagliati? Certamente. Sono un’organizzazione imperfetta. Ma nel complesso la quantità di corruzione e ingiustizia nel mondo che WikiLeaks sta rivelando, non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo, in Peru, Australia, Kenia e in Africa Occidentale e in Islanda, molti … incidenti che non sono ben noti negli Stati Uniti, ma dove WikiLeaks ha rivelato da sola irregolarità dilaganti e sistematiche che non sarebbero state scoperte altrimenti, primi fra tutti i gravi crimini commessi dagli Stati Uniti… Non c’è nessuno pari a quella organizzazione quanto al gettar luce su quello che le fazioni più potenti stanno facendo e al sovvertire il regime di segretezza che viene utilizzato per generare ogni sorta di mali.
E io penso che la grande differenza tra me e Steven Aftergood sia che è vero che WikiLeaks è in un certo modo una reazione grave, ma ciò è dovuto al fatto che il anche problema con il quale ci stiamo confrontando è molto grave, questo regime di dilagante segretezza che le fazioni più potenti del mondo utilizzano per perpetrare ogni sorta di malefatte. E il tipo di soluzioni che il signor Aftergood ha perseguito nella sua carriera, pur encomiabili e buone e che hanno ottenuto alcuni isolati successi, è fondamentalmente l’equivalente di causare piccole intaccature e graffi a un mostro enorme. E WikiLeaks è davvero uno dei pochissimi, se non l’unico gruppo, che effettivamente mette paura nel cuore della gente più corrotta e potente del mondo ed è per questo che merita, ritengo, un sostegno entusiastico da parte di chiunque creda veramente nella trasparenza, nonostante le critiche, che potrebbero essere valide anche se relativamente minori, cui il signor Aftergood e un paio d’altri hanno dato voce.
AMY GOODMAN: (incomprensibile) interrompere, e poi torneremo a questo dibattito. Ci è appena giunta notizia da un messaggio su Tweeter che il sito WikiLeaks è ora ospitato in Svizzera, di nuovo chiuso nel corso delle ultime ore. Vediamo qui che il messaggio Tweeteer dice: “WikiLeaks si trasferisce in Svizzera http://wikileaks,ch””. Vi comunicheremo le ultime novità nel corso della trasmissione. Stiamo parlando con Glenn Greenwald di Salon.com e con Steven Aftergood della Federazione degli Scienziati Americani. Torniamo tra un minuto.
[ interruzione ]
AMY GOODMAN: I nostri ospiti sono Glenn Greenwald di Salon.com – è con noi da Rio de Janeiro in Brasile – e Steven Aftergood, della Federazione degli Scienziati Americani, che è con noi da Washington D.C. e discutiamo di WikiLeaks e del tesoro di documenti che l’organizzazione ha diffuso. Si tratterà, in ultima analisi, del maggior tesoro recuperato di dispacci diplomatici USA mai trapelato nella storia USA e che fa seguito al cumulo più grande di documenti governativi mai diffusi con i cablo della guerra in Iraq, quasi 400.000 documenti di questo tipo. Juan?
JUAN GONZALEZ: Beh, Steven Aftergood, vorrei la tua reazione a quanto ha detto Glenn Greenwald appena prima dell’interruzione e a questo tema della sfida fondamentale che lui ritiene stiano lanciando alle elite di tutto il mondo.
STEVEN AFTERGOOD: Sai, forse ha ragione, ma non credo. Penso che la loro teoria di azione politica sia estremamente primitiva. Si tratta fondamentalmente di buttar lì un mucchio di roba e poi capiteranno cose buone alla gente buona e cose cattive alla gente cattiva. Hanno fatto un colpo tremendo con il loro video dell’elicottero Apache che mostrava le uccisioni a Baghdad nel 2007. Ma la cosa ha portato a un cambiamento delle regole d’ingaggio che prevenga il ripetersi di eventi simili in futuro? No. Ha portato a compensazioni o riparazione per le persone ferite? No. Ha fatto un gran tonfo e poi siamo andati avanti verso il prossimo tonfo. E, sai, di nuovo, potrei facilmente sbagliare. Mi capita spesso. Forse WikiLeaks porterà a una valanga di aperture e di buon governo. Tuttavia la mia preoccupazione è l’opposta, che porti a un nuovo giro di vite, a nuove restrizioni, a maggiore segretezza.
AMY GOODMAN: Glenn Greenwald, la tua risposta?
GLEEN GREENWALD: Voglio dire, trovo che la tesi standard che lui ha appena formulato con eloquenza sia incredibile e assurda. L’idea che WikiLeaks da sola non abbia riformato le regole militari d’ingaggio degli Stati Uniti, e questa sarebbe una sorta di critica di quello che fa? Voglio dire, il signor Aftergood ha fatto un grosso colpo in giugno dopo che WikiLeaks aveva diffuso i documenti della guerra in Afghanistan e ha proposto lo stesso ragionamento in risposta a qualcosa che avevo scritto in apprezzamento di WikiLeaks, ha detto: “Beh, quante guerre ha fermato WikiLeaks?” Quante guerre ha fermato il signor Aftergood? Quante regole d’ingaggio ha fatto cambiare? Voglio dire, non è colpa di WikiLeaks né sua responsabilità se quando svelano agli americani gravi ingiustizie la cittadinanza è indifferente o apatica riguardo ad esse. WikiLeaks si dedica a far luce su queste ingiustizie e poi è responsabilità nostra procedere a fare qualcosa in proposito.
Di nuovo: è un’organizzazione che ha quattro anni. E hanno portato a ogni tipo di riforme importanti. Voglio dire, in Islanda, WikiLeaks è stata, da sola, all’origine di una nuova legge progettata per proteggere, al di sopra di ogni altra cosa al mondo, la diffusione di informazioni dall’interno e i siti che le ospitano, come WikiLeaks. La loro rivelazione della corruzione da parte delle banche islandesi più grandi, che ha portato al disastro finanziario, ha portato a indagini e incriminazioni. La stessa cosa è avvenuta con la rivelazione di ingiustizie e corruzioni da parte dei magnati del petrolio in Peru. Hanno rivelato gli sforzi del governo Australiano di prendere di mira siti web per farli chiudere attraverso un programma progettato per colpire la pedopornografia, quando in realtà i siti che sono stati colpiti erano siti politici. E in Spagna questa settimana, i titoli dei media sono dominati dai documenti diffusi da WikiLeaks e di cui tu, Amy, hai discusso due giorni fa con Scott Horton di Harper riguardanti il fatto che il governo spagnolo ha ceduto alle pressioni del Dipartimento di Stato americano perché non indagasse sulle torture di suoi cittadini e sulla morte in Iraq di un fotoreporter spagnolo che WikiLeaks aveva denunciato. E così vedi in tutto il mondo, nel breve arco di storia di quattro anni, un’immensa quantità di riforme e maggior consapevolezza di quello che le elite finanziarie e politiche stanno facendo nel mondo. Penso che lui [Steven Aftergood – n.d.t.] stia imponendo loro [a WikiLeaks - n.d.t.] uno standard assurdo e irragionevole che lui stesso e nessun altro è in grado di rispettare.
AMY GOODMAN: Steven Aftergood, come … quale diresti sia la differenza tra WikiLeaks e il bollettino ‘Secrecy News’?
STEVEN AFTERGOOD: Voglio dire, ci sono numerose differenze ovvie circa l’ambito, la scala e la distribuzione. Dal mio punto di vista WikiLeaks è scarsamente concentrato sul raggiungimento del suo obbiettivo. E mi si consenta di dire che, naturalmente, io ho appoggiato la diffusione del video dell’elicottero Apache. Ho cominciato dicendo che sono a favore della diffusione non autorizzata di informazioni classificate che rivelano corruzioni. E’ evidentemente molto difficile dire sia bene sia male di WikiLeaks. La gente vuole che si dica l’una cosa o l’altra.
Ma ieri, Der Spiegel ha riferito che un membro, un funzionario del Partito Liberaldemocratico, è stato sollevato dal suo incarico dopo essere stato identificato, in uno dei cablo WikiLeaks, come una delle persone che avevano passato documenti al governo USA. Questo fa progredire l’interesse pubblico? WikiLeaks potrebbe definire la cosa una vittoria per un governo trasparente, ma io penso che sia deprecabile. Penso che se viene moltiplicata dozzine o centinaia di migliaia di volte arreca un danno reale alla conduzione della diplomazia americana e all’interesse nazionale. Così, solo in linea di principio, mi oppongo a questo tipo di approccio da cavalieri senza macchia alle rivelazioni.
JUAN GONZALEZ: Glenn Greenwald, la tua risposta?
GLENN GREENWALD: Giusto. Beh, in realtà WikiLeaks non ha un atteggiamento da cavalieri o un approccio indiscriminato alle rivelazioni, nonostante le accuse spesso lanciate contro di esso. Hanno certamente commesso errori in passato. Li critico, ad esempio, per non aver esercitato una cura sufficiente nel revisionare i nomi di vari cittadini afgani che collaboravano con l’esercito degli Stati Uniti. Hanno accettato la responsabilità di questo e nelle pubblicazioni successive, comprese le rivelazioni dei documenti sull’Iraq, sono stati molto attenti nel revisionare quei nomi. E nell’attuale distribuzione di dispacci diplomatici, sin qui sul loro sito, gli unici documenti che sono stati pubblicati sono quelli che erano già comparsi sui giornali partner quali The New York Times e Der Spiegel e hanno recepito gli interventi redazionali applicati da tali giornali per proteggere i nomi delle varie persone innocenti che, diversamente, avrebbero potuto essere danneggiati involontariamente. Stanno dunque continuamente incrementando le loro tutele e le loro verifiche. Stanno perfezionando le loro procedure. Riconoscono la responsabilità che hanno.
Ma quello che loro … quel che penso sia il punto cruciale è, è che, di nuovo, voglio dire, sai, quello che gli sento dire è un po’ come se ci fosse un chirurgo che paziente malato di cancro pieno di tumore e stesse asportando i tumori grossi e ci fosse questa critica: “Beh, c’era un’unghia incarnita che ha tralasciato e non estratto così bene”. E ancora di più … indipendentemente da quel che si dice, rimangono sempre concentrati su questi errori relativamente minori. Penso che, sai, per criticare WikiLeaks – ed è legittimo farlo – se non pensi che il loro approccio all’introduzione di trasparenza e alla sovversione del regime di segretezza sia efficace o encomiabile o nobile, devi dire qual è l’alternativa, non in qualche mondo di fantasia ma nel mondo reale. E io non ne vedo.
JUAN GONZALEZ: Bene, Glenn, vorrei chiederti, perché la questione qui è in particolare uccidere il messaggero e non discutere dei messaggi che vengono trasmessi qui. Prima di tutto, il commento semplicemente sul fatto che internet e l’informatizzazione dell’informazione sono cresciuti è diventato più semplice per la gente scaricare cumuli di informazioni su un’istituzione o su un governo, cosicché le nostre società non hanno considerato questo altro lato di internet e dell’informatizzazione. E anche se queste informazioni erano così segrete, perché il governo fa un lavoro così dilettantesco nel proteggere informazioni presumibilmente vitali che un … si suppone un soldato scelto, come sospettano, abbia scaricato così tante di queste informazioni critiche sull’Afghanistan, l’Iraq e persino i dispacci diplomatici?
GLENN GREENWALD: Beh, penso che ciò sia … l’ultimo punto è uno dei problemi critici, cioè, la realtà è che di tutte le centinaia e centinaia di migliaia di pagine che WikiLeaks ha diffuso nei soli ultimi sei mesi, solo una piccola parte è interessante, per non dire legittimamente segreta. E ciò sottolinea uno dei problemi reali e cioè che il regime di segretezza di cui stiamo discutendo è solo … non solo è un po’ eccessivo ai margini. Quel che significa è che il governo, il governo degli Stati Uniti e tutte le sue istituzioni nazionali permanenti che si occupano della sicurezza dello stato fanno virtualmente qualsiasi cosa, in una specie di condizionamento, dietro uno scudo di segretezza. Il presupposto è essenzialmente che qualsiasi cosa il governo faccia a nome nostro è segreta, quando si presume che il presupposto dovrebbe essere il contrario. E lo si vede nel modo più chiaro possibile in queste fughe di notizie, quante informazioni innocue sono semplicemente contrassegnate e timbrate “segreto”.
E il motivo per cui ci sono così tante protezioni su di esse e che ciò che WikiLeaks sta rivelando – e penso che sia molto importante – è che, sai, quali che siano la corruzione e le malefatte e le irregolarità e la criminalità che sono state rivelate, questo è davvero il livello di segretezza più basso del governo degli Stati Uniti. Le cose davvero orribili esistono a un livello di sicurezza molto più elevato, al livello di massima segretezza e persino oltre. Ed è vero che se quel che il governo degli Stati Uniti afferma è esatto, che quel che ha fatto WikiLeaks ha messo in pericolo così tanto di buono e di importante nel mondo, molto del biasimo ricade sugli Stati Uniti e sul governo e sull’esercito per non aver salvaguardato meglio quelle informazioni.
E la prima domanda che hai fatto è, penso, anch’essa critica, cioè, possiamo discutere di WikiLeaks quanto vogliamo ma alla fin fine in realtà non importa, perché la tecnologia che esiste sovvertirà inevitabilmente questi regimi di segretezza istituzionale. E’ troppo facile impossessarsi di enormi quantità di segreti e scaricarle in rete. Non c’è più bisogno del New York Times o delle notizie delle reti mediatiche per essere d’accordo. E penso che quello di cui stiamo parlando sia inevitabile, che gente come Steven Aftergood o Joe Lieberman o altri siano d’accordo o meno.
AMY GOODMAN: Voglio avere la risposta di Steven Aftergood ma prima, qui su Democracy Now!, abbiamo condotto tre interviste estese con il fondatore di WikiLeaks Julian Assange. Le interviste sono archiviate sul nostro sito web. Ma voglio far ascoltare parte di quello che ci ha detto in luglio sulla trasparenza del governo:
JULIAN ASSANGE: Abbiamo dichiarato chiaramente le motivazioni ma non sono motivazioni contro la guerra. Non siamo pacifisti. Siamo attivisti della trasparenza che capiscono che un governo trasparente tende a produrre semplicemente un governo. E cioè il nostro tipo di modus operandi che sta dietro a tutta l’organizzazione, consiste nel portare al pubblico tutte le informazioni che vengono celate, così che la stampa e il pubblico e i politici della nostra nazione possano lavorare su di esse per conseguire risultati migliori.
AMY GOODMAN: Questo era Julian Assange su Democracy Now! Ieri la NBC News ha evidenziato l’intervista di Democracy Now! con il suo avvocato. E stiamo mettendo sul nostro sito i collegamenti a tutto questo materiale. Lei [l’avvocato – n.d.t.] dice che Julian Assange non si sta nascondendo dalle autorità – esse lo contattano attraverso i suoi legali – ma si nasconde dai danni, dal fatto che questo “assassinio del personaggio” possa condurre a un assassinio reale. Silver Aftergood, la tua reazione a quanto ha detto Assange e, prima, Glenn Greenwald?
STEVEN AFTERGOOD: Bene, in realtà sono d’accordo con quello che ha detto Assange in quella dichiarazione. Quello su cui non sono d’accordo è che quella sia una descrizione accurata di ciò che ha fatto WikiLeaks.
Glenn Greenwald ha avuto molto da dire. Mi si consenta di dire solo un paio di cose. Non credo che la scelta sia tra WikiLeaks e rinunciare. Quest’anno, per la prima volta, gli Stati Uniti hanno desecretato e rivelato la dimensione del proprio arsenale nucleare. Quest’anno, per la prima volta, il governo USA ha diffuso il suo primo Rapporto non classificato sulla Revisione dell’Orientamento Nucleare, la dichiarazione fondamentale della politica di impiego delle armi nucleari. Quest’anno, per la prima volta, il governo USA ha rivelato il bilancio totale dei servizi di informazione, comprese le componenti civili e militari. C’è un meccanismo alternativo per progredire. Nei giornali di oggi c’è una storia riguardante la scoperta da parte dell’ACLU (Unione Americana per le Libertà Civili) di rapporti di violazioni del … degli emendamenti alla legge sulla Sorveglianza dei Servizi all’Estero. Dunque non è una questione di Wikileaks o niente. E’ una questione di un approccio intelligente e ben mirato oppure di un … sai, un approccio avventato da pistoleri.
La mia preoccupazione su dove … sai, procedendo io ho fondamentalmente due cose in agenda. Nel processo di revisione della sicurezza voglio tentare di introdurre l’idea, come ha detto Glenn Greeenwald, che un’ipersecretazione sia un problema e che mentre sistemiamo le altre misure di sicurezza, abbiamo anche necessità di aggiustare i sistemi di classificazione, riducendo drasticamente l’ambito della secretazione. L’altro cosa in programma, che WikiLeaks ha reso molto più difficile, è prevenire una riscrittura dei regolamenti della Legge sulla Spionaggio al fine di renderli più versatili ed utili sia contro coloro che rivelano informazioni classificate sia contro coloro che pubblicano tali informazioni. Sta montando la rabbia e penso che probabilmente vedremo sforzi in quella direzione nel prossimo Congresso.
AMY GOODMAN: Glenn Greenwald?
GLENN GREENWALD: Sì, voglio dire, fatemi solo dire, cioè, sai, ho rispetto per il lavoro che Steven Aftergood e altri attivisti della trasparenza fanno a Washington, lavorando all’interno del Congresso e di altre istituzioni politiche americane per cercare di portare avanti una riforma incrementale. Penso che le sue intenzioni siano buone. Penso che condividiamo probabilmente gli stessi valori. Il problema è che io non penso che questa prospettiva sia (A) realistica e (B) sufficientemente urgente. Non penso sia realistico che il Congresso degli Stati Uniti, ora dominato dal partito Repubblicano alla camera dei deputati e da un partito Democratico estremamente conservatore al Senato e guidato da un’amministrazione, l’amministrazione Obama, che ha di fatto intensificato le misure di segretezza, compresi i privilegi della segretezza statale e altre forme di immunità intese a proteggere le malefatte e le infrazioni alla legge del potere esecutivo ad alto livello da ogni forma di responsabilità e di controllo giudiziario, penso che sia incredibilmente irrealistico assumere un punto di vista ottimistico sul fatto che il sistema politico, dominato da queste fazioni, si in qualche modo in procinto di portare avanti aumenti significativi di trasparenza.
AMY GOODMAN: Voglio …
GLENN GREENWALD: E penso sia insufficientemente … continua, chiedo scusa.
AMY GODMAN: Interrompo perché voglio vedere alcune note che stiamo ricevendo da tutto il paese che sono molto importanti e interessanti. Studenti dell’università sono ammoniti contro WikiLeaks. Una e-mail dalla Scuola di Affari Internazionali e Pubblici della Columbia University, che abbiamo letto nei titoli, dice … voglio tornarci, cito.
“Salve studenti, abbiamo ricevuto oggi una chiamata da un ex studente della Scuola che lavora al Dipartimento di Stato. Ci ha chiesto di diffondere le seguenti informazioni a chiunque intenda chiedere un posto di lavoro presso il governo federale, perché saranno richiesti per tutti un’indagine sui precedenti e un controllo di sicurezza.
“I documenti diffusi nel corso dei mesi scorsi attraverso WikiLeaks sono considerati ancora classificati. Raccomandata che voi NON pubblichiate collegamenti a questi documenti né facciate commenti su siti mediatici sociali come Facebook o mediante Twitter. Simili attività potrebbero mettere in discussione la vostra capacità di gestire informazioni confidenziali, la qual cosa è richiesta nella maggior parte delle posizioni nel governo federale.
“Saluti. Ufficio dei Servizi d’Impiego. “
Questa era la e-mail agli studenti della Columbia University presso la Scuola di Affari Internazionali e Pubblici.
Ora voglio passare a un’altra nota. Democracy Now! ha ottenuto il testo di un promemoria che è stato trasmesso ai dipendenti di USAID. Si tratta di migliaia di dipendenti. Riguarda la lettura dei documenti recentemente rivelati da WikiLeaks e viene dal Dipartimento di Stato. Hanno ammonito i loro stessi dipendenti. Questo promemoria dice, cito, “Ogni informazione classificata che possa essere stata illegalmente rivelata e diffusa sul sito WikiLeaks non è stata ‘declassificata’ dall’autorità appropriata e perciò, in quanto tale, necessita di classificazione e protezione permanente da parte del personale governativo … Accedere al sito WikiLeaks da qualsiasi computer può essere considerato violazione del contratto SF-312 … Qualsiasi discussione concernente la legittimità di qualsiasi documento o se esso sia o meno classificato deve avvenire in aree ad accesso controllato (all’estero) o in aree riservate (USAID/Washington) … I documenti non devono essere visionati, scaricati o archiviati sul vostro computer USAID connesso a rete non protetta o sul vostro computer domestico; i documenti non devono essere stampati o ritrasmessi in alcun modo.”
Questo è il promemoria trasmesso a migliaia di dipendenti di USAID. Il Dipartimento di Stato ha ammonito i propri dipendenti ‘non dovete accedere a WikiLeaks’ non solo presso il Dipartimento di Stato che, a proposito, ha bloccato WikiLeaks, ma nemmeno attraverso il vostro computer di casa. Nemmeno se voi stessi avete scritto il cablo, uno di questi cablo che sono nel mucchio dei documenti, non potete usare il vostro nome per vedere è uno dei cablo che sono stati diffusi. Questo avviso è diffuso non solo all’interno degli uffici governativi ma, a quanto ci risulta, a candidati all’impiego in tutto il paese, persino sui loro computer di casa. Steven Aftergood, la tua reazione?
STEVEN AFTERGOOD: E’ ovviamente una follia. Voglio dire, se non viene loro permesso di leggere i dispacci su WikiLeaks non dovrebbe essere permesso loro neppure di leggere i cablo sul New York Times o su altri siti. E’ ovviamente ridicolo. Sai, l’intero “Cablegate” era inteso come provocazione. Bradley Manning ha detto che avrebbe procurato l’infarto a migliaia di diplomatici. Il sistema è stato provocato. E’ … sai, è scandaloso. E’ per certi versi disgustoso. La questione è, si tratta di buona politica? Penso di no.
AMY GOODMAN: Per concludere, Glenn Greenwald, la tua reazione finale?
GLENN GREENWALD: Penso che quella reazione non sia causata da WikiLeaks. Penso che la reazione rifletta quello che il nostro governo è e gli ego che prevalgono. E [la logica del sistema – n.d.t.] è grave, nei minimi particolari, quanto lo era prima che WikiLeaks esistesse. Ed è WikiLeaks che si dedica a rovesciare quella logica. E penso che questi promemoria, questi promemoria disgustosamente repressivi e autoritari, e l’atteggiamento mentale che vi è dietro, dimostrino perché c’è tanta necessità di WikiLeaks.
AMY GOODMAN: Vogliamo fermarci qui e vogliamo ringraziare Glenn Greenwald che ha parlato con noi da Rio de Janeiro, Brasile, un blogger in questioni legali su Salon.com e Steven Aftergood della Federazione degli Scienziati Americani per aver partecipato a questo dibattito.
Le reazioni sul nostro sito sono state enormi. Abbiamo avuto ora il più alto numero di visitatori in rete di quanti ne abbiamo avuti da quando è cominciato tutto questo. L’intervista che abbiamo fatto a Daniel Ellsberg il 22 ottobre, Juan, il giorno stava volando a Londra per la conferenza stampa di Julian Assange per l’annuncio del più recente cumulo di documenti – stanno pubblicando qualcosa come un quarto di milione di documenti – è stata vista quasi 2,8 milioni di volte e il numero cresce ogni giorno. La fame di queste informazioni è stata stupefacente. Potete andare sul nostro sito per vedere tutti i diversi servizi così come la nostra intervista a Noam Chomsky in risposta a specifici dispacci che sono stati diffusi. Il nostro sito web è democracynow.org.
E abbiamo appena ricevuto anche queste informazioni: l’economia aggiunge 39.000 posti di lavoro a novembre, molto meno del previsto. Il tasso di disoccupazione è del 9,8 per cento.
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Traduzione a cura di Giuseppe Volpe – Fonte: znetitaly.org

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