lunedì 15 aprile 2013

#wikileaks #italia – La reazione appropriata a WikiLeaks


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OTT

Postato da  il 18-10-2011 alle ore 18:33:20


4 dicembre 2010 di Karen Kwiatkowski
1° dicembre 2010 “Lewrockwell.com” – Il presidente Obama ha torto e il Segretario di Stato Hillary Clinton ha torto. Tutte quelle remore dello stato alla CNN, FOXNews, ABC, NBC, CBS, NPR e molti membri del Congresso sono tutti in calore nelle loro frenetiche reazioni al Cablegate, e a Wikileaks in generale.
Ammetterò che il governo USA avrebbe dovuto essere un tantino arrabbiato quando Wikileaks ha diffuso nell’estate del 2007 il video delle mitragliate e la narrazione del sanguinoso massacro di giornalisti e iracheni disarmati [il video è disponibile su YouTube; link via www.collateralmurder.com – n.d.t.]. Non c’era nulla di istruttivo in esso, nessun lampo di luce o lezioni da apprendere. La diffusione di quel video fondamentalmente spiegò agli americani e agli altri che appoggiavano l’invasione e l’occupazione dell’iraq che aspetto ha, esattamente, la democrazia vista dal mirino di un fucile. Forse il governo USA non ne fu così sconvolto perché nessuno colpito da tale crimine rimase sorpreso. Massacri simili, secondo i soldati impegnati in Iraq, erano la routine e venivano eseguiti secondo gli ordini. Gli iracheni, ovviamente, lo sapevano sin dall’inizio.
I rapporti sull’Afghanistan di Wikileaks non mostrarono molto più di quanto le folle a favore e contro la guerra non sapessero già e, in conseguenza, non ci furono, di nuovo, cambiamenti sulle tribune della politica estera americana. E’ probabile che fosse più imbarazzante per Washington, all’incirca nello stesso periodo, l’intervista a Rolling Stone del generale McChrystal. C’è da chiedersi come mai McChrystal non sia stato ancora dichiarato un terrorista interno. Ha messo in piazza dei segreti e ha imbarazzato l’amministrazione. Si potrebbe costruire un caso sul fatto che la sua prudenza con gli afgani (una delicatezza delle nostre Forze Speciali che il nostro buon prussiano Petraeus ha fatto in fretta ad eliminare) fosse intenzionalmente diretta a contribuire a “perdere la guerra” in Afghanistan. Beh, diamogli il tempo necessario.
Ma il Cablegate è diverso e la reazione della classe dirigente attualmente spazia dalla semplice richiesta della testa di Assange su un piatto alla richiesta che Internet sia dichiarata un’entità terroristica, e venga distrutta.
I propagandisti del governo proclamano che ci saranno dei morti in seguito a questa pubblicazione. A meno che si tratti di morti dal ridere, l’affermazione è molto esagerata. I bruti del governo, i soldati e i burocrati in paesi stranieri non dovranno affrontare maggiori rischi per le proprie vite, particolarmente a motivo di cablo. Dovranno affrontare risatine, sogghigni e vere e proprie risate a viso aperto.
E davvero è così come dovrebbe essere. Quando uno dichiara che i suoi vestiti sono i più belli, fatti della seta più fine, tanto splendenti da competere con il sole, a volte un bambinetto dai capelli biondi con uno sguardo molto serio dichiara che a lui sembra che l’imperatore sia nudo! E vediamo che, dapprima timido, poi irresistibile il dilagare delle risate e dei diti puntati della gente comune che, nonostante tutta la sua ignoranza e i suoi difetti, sa almeno che bisogna mettersi i vestiti prima di presentarsi in pubblico.
Il governo USA grida in modo stridente il suo inno alla democrazia globale ma denigra il linguaggio populista dei dirigenti italiani e dichiara che il primo ministro eletto e popolare in quel paese è squalificato. E tuttavia questo stesso governo così amante della democrazia gradisce molto i suoi affari con i dittatori più feroci. Questa ipocrisia è stata a lungo il pezzo forte delle critiche dei libertari e dei marxisti alla politica estera USA, per ben oltre un secolo. Ora è alla luce del sole … e risulta piuttosto buffa.
Hillary Clinton approva un ordine di vasta portata del Dipartimento di Stato di raccogliere di nascosto il DNA e i numeri delle carte di credito dei rappresentanti dell’ONU e di altri diplomatici. Questo particolare caso è in modo mozzafiato una cosa da Norimberga. L’ordine che la Clinton ha trasmesso era già una politica governativa: la Grande Diplomatica si è limitata a eseguire degli ordini. E certamente chiunque tra noi, gente normale, che guarda abbastanza CSI da essere pericolosa, sa che la raccolta di campioni di DNA insieme con una catena di procedure di custodia che reggano in tribunale non è qualcosa che vorremmo automaticamente affidare sulla fiducia a una banda di tizi dello stato in gessato scuro. Inoltre, il resto di noi che guarda COPS sa che rubare i numeri delle carte di credito della gente a sua insaputa e senza il suo permesso è un crimine.
Ora che sappiamo quel che cercano di fare, la reazione appropriata sono dei risolini guardandoci l’un l’altro mentre controlliamo le nostre tasche, valigette, zaini e borse per verificare, ogni volta che ci troviamo vicini a un rappresentante del governo, la presenza di portafogli e degli orologi. Ovviamente chi viaggia in aereo in questo paese già lo fa da un certo tempo. Ma la lezione simpatica qui è che un gorilla del governo è un gorilla del governo, che semplicemente esegue degli ordini, indipendentemente da dove compra i vestiti. La nostra capacità di riconoscere rapidamente il gorilla del governo sta sempre più unificando gli americani medi e ci sta rafforzando. Mentre il parco di gorilla del governo continua a svilupparsi, il gioco di fa più divertente e più buffo. Il Cablegate migliora il parco di gorilla di tutti!
Si dice che i dati diffusi questa settimana in realtà fanno al caso di Israele per quanto riguarda un buon vecchio attacco preventivo all’Iran. Perché? Perché l’Arabia Saudita lo appoggia! Beh, prezzi del petrolio che volino alle stelle farebbero ora la gioia della Casa Reale Saudita tuttora dipendente dal dollaro. Ma sto divagando. Ora, se io fossi un piccolo vecchio americano con una gran voglia di scatenare un’altra guerra a un paese che non mi piace, specialmente dato che fossi completamente a terra e già uno zimbello militare sulla base delle prestazioni passate e attuali in Iraq e Afghanistan, sentendo quello che la classe dirigente USA corrotta e dipendente dall’Arabia Saudita ha da dire al riguardo, il mio livello di ansia bellica esploderebbe. Data la stupidità ovvia e dell’altro mondo dei nostri politici, generali e diplomatici forse è vero che sono i Sauditi a dirci quel che dobbiamo fare e forse Wikileaks rincuora i neocon. Un’idea più chiara di dove i diplomatici USA hanno la testa si può ricavare dalla lettura dei rapporti delle riunioni a Tel Aviv, dove i grandi Stati Uniti inciampano su se stessi per mostrarsi inoffensivi mentre cercano contemporaneamente di essere sia sottomessi sia bellicosi parlando con gli israeliani. Patetici piccoli furbastri, l’intera accozzaglia. Ma della loro patetica furberia non può essere data la colpa ad Assange, indipendentemente da come molti neocon e altri imbroglioni dichiarino che il problema non sono semplicemente i fatti bensì che essi siano stati messi in piazza.
Parlando più seriamente, al di là del dibattito sull’assassinio di Assange, sul far saltare in aria Internet, sul condurre un attacco a un firmatario del Trattato di Non Proliferazione Nucleare che ne rispetta le regole o sul continuare ad allearci con i pazzi in Pakistan e in Israele, è importante riconoscere che il fascismo, di un tipo o dell’altro, è attualmente abbracciato da una maggioranza al Congresso e da una vasta minoranza nel paese. Un cittadino vigile e informato, stimato dai presidenti da Washington ad Eisenhower, non viene considerato dal Distretto della Columbia [sede della capitale – n.d.t.] una nascente minaccia terroristica interna. Mentre i sussidi americani all’ingrosso alle banche, pallottole di burro, vanno in metastasi divorando la libertà e affondando il sistema, è palpabile la disperazione della classe dirigente e di quelli al suo servizio. Gli americani dovrebbero sorridere di gratitudine nel leggere i più recenti documenti di Wikileaks e dovremmo goderci l’ilarità. Vedendo il nostro governo come un burattino da teatro, come un bellimbusto incompetente, come un imperatore nudo e imbarazzato, prepara bene il terreno per quello che seguirà.
Karen Kwiatkowski, Ph. D. [Dottorato di Ricerca – n.d.t.], tenente colonnello in pensione dell’aviazione americana, contribuisce occasionalmente ai blog ‘Liberty and Power’ e ‘The Beacon’. [Il testo originale inglese contiene, in calce, i link alla sua casella e-mail e alla sua newsletter. E’ anche presente su Facebook].
Traduzione a cura di Giuseppe Volpe – Fonte: znetitaly.org

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