venerdì 12 aprile 2013

Berlusconi cerca di archiviare l’incidente Calipari (2)



Classificato da:Ambasciatore Mel Sembler, motivi 1.4 b e d.
1. (S) Sommario e raccomandazione: appena prima della diffusione, il 2 maggio, del rapporto italiano sull’uccisione, il 4 marzo, del funzionario dei servizi di informaizone Nicola Calipari a un posto di controllo USA a Baghdad, l’Ambasciatore, il Vice Capo Missione e il Consigliere Politico Militare sono stati convocati presso gli uffici del primo ministro Berlusconi per ricevere una copia anticipata del rapporto e per sentire da alti funzionari del governo italiano il loro parere sulla via da seguire. Gli italiani hanno sottolineato che il governo italiano voleva archiviare l’incidente, che esso non avrebbe danneggiato la nostra forte amicizia e alleanza e che non avrebbe interferito con l’impegno italiano in Iraq. Gli italiani hanno affermato che mentre la collaborazione degli USA con l’Italia nell’indagine congiunta è stata totale e assolutamente professionale, l’Italia deve attenersi alla ricostruzione italiana dell’incidente del 4 marzo. Il rapporto italiano, hanno affermato, ha concluso che l’omicidio non è stato intenzionale e che non possono essere assegnate responsabilità individuali per l’omicidio, rendendo così meno probabile che l’indagine penale della magistratura sfoci in una piena causa penale.
2. (S) Raccomandazione (vedasi anche paragrafo 9):Mentre il rapporto italiano cavilla a proposito di diversi riscontro e della metodologia del rapporto USA AR 15-6 sull’incidente, faremmo meglio a resistere alla tentazione di attaccare punto per punto la versione italiana e dovremmo invece continuare a lasciare che il nostro rapporto parli per sé. Mentre il nostro istinto qui è di difendere il rapporto USA e criticare quello italiano, ci rendiamo conto che le conseguenze di fare ciò potrebbero essere asimmetriche: mentre le critiche contenute nel rapporto italiano non hanno probabilità di avere conseguenze gravi per il governo USA, se il governo italiano apparisse sleale nei confronti dei suoi pubblici servitori, o sembrasse passar sopra all’accaduto per compiacere il governo USA, le conseguenze per il governo Berlusconi e per l’impegno italiano in Iraq potrebbero essere gravi. Perciò raccomandiamo fortemente che tutti i portavoce del governo USA si attengano al rapporto 15-6 evitando critiche ai dettagli della versione italiana. Fine del sommario e della raccomandazione.
3. (S) L’Ambasciatore, il Vice Capo Missione e il Consigliere Politico Militare sono stati convocati presso gli uffici del primo ministro il 2 maggio per ricevere una copia anticipata del rapporto italiano sull’incidente Calipari del 4 marzo, basato sull’indagine congiunta condotta con gli USA e per ascoltare il punti di vista sulla materia di altri dirigenti del governo italiano. Erano presenti per gli italiani il ministro degli esteri Fini, il sottosegretario Letta, il consigliere politico militare […] (equivalente dell’agenzia per la sicurezza nazionale e ambasciatore designato per gli USA)Castellaneta, il capo del SISMI Pollari, alcuni dei loro aiutanti di alto livello e i due investigatori italiani, il Generale di Brigata Campregher e il dirigente del ministero degli esteri Ragaglini (Berlusconi non è stato presente all’incontro e, riteniamo, era fuori Roma sino al mattino successivo).
4 (S) Gli italiano hanno puntualizzato principalmente quanto segue:
– E’ intenzione del governo italiano che questo incidente non abbia effetti negativi sui nostri eccellenti rapporti bilaterali.
– Specificamente, non dovrebbero esserci effetti sull’impegno italiano in Iraq.
– Il governo italiano vuole archiviare il caso e spera che questo rapporto contribuirà a tal fine (vedere oltre per una spiegazione di come possa servire a tale scopo).
– Una versione non classificata del rapporto verrebbe pubblicata su un sito del governo italiano il 2 maggio, con sezioni classificate revisionate. Il rapporto completo, classificato, verrebbe consegnato solo al primo ministro Berlusconi ma il governo USA potrebbe averne una copia, a richiesta, dopo che Berlusconi lo avrà visto.
– Berlusconi vorrebbe discutere il rapporto in parlamento giovedì 5 maggio.
– Sarebbe utile che il presidente Bush chiamasse Berlusconi mercoledì in modo che questi possa affermare davanti al parlamento il giorno dopo di aver parlato della questione con il Presidente.
5. (S) Quanto al rapporto in sé, gli italiani lo descrivono in generale come confortante la tesi del “tragico incidente” e hanno sottolineato quanto segue:
–Il rapporto afferma che è impossibile attribuire responsabilità individuali per l’uccisione.
– Afferma anche che gli investigatori italiani non hanno trovato prove che l’omicidio sia stato intenzionale.
– Quest’ultimo punto è stato specificamente inteso a scoraggiare ulteriori indagini della magistratura inquirente, poiché secondo le leggi italiane essa apparentemente può indagare casi di omicidio intenzionale di cittadini italiani fuori dall’Italia, ma non casi di omicidio involontario. (NOTA: i nostri contatti avvertono che i magistrati italiani sono noti per la loro infamia nel piegare tali leggi ai propri scopi; resta dunque da vedere se la tattica del governo italiano funzionerà al riguardo.) Inoltre Castellaneta ci ha detto in seguito che il governo italiano sperava che gli inquirenti avrebbero ritenuto che, poiché l’omicidio è stato involontario, non ci fossero basi per una causa per “eccesso di legittima difesa”.
– Il rapporto italiano è stato redatto con un occhio alla magistratura inquirente. Gli italiani hanno sottolineato che le norme USA 15-6 consentono di coprire alcune cose, ma non altre, dell’indagine congiunta, mentre i magistrati italiani hanno una competenza più vasta, che deve essere soddisfatta.
– Il governo bloccherà ogni tentativo dei comitati parlamentari di aprire proprie indagini (ci sono già molte richieste per questo da parte dell’opposizione) sulla base del fatto che questo rapporto risponde adeguatamente a tutte le domande.
– Il rapporto recepisce i racconti della Sgrena, dell’autista e del Capo della Stazione del SISMI a Baghdad, cioè la “ricostruzione italiana” dell’incidente.
6. (S) La copia del rapporto italiano di 67 pagine che ci è stata passata era una bozza che era ancora in corso di revisione in un’altra stanza (in effetti ci hanno detto che si trattava dell’unica copia cartacea esistente e un paio di pagine sono state sostituite nel corso dell’incontro, man mano che la bozza veniva corretta). Abbiamo tradotto e trasmesso i punti principali (vedasi paragrafo 10) al Dipartimento di Stato EUR/WE [probabilmente Ufficio per l’Europa Occidentale – n.d.t.] e trasmesso per fax il testo completo in italiano al Dipartimento di Stato EUR/WE. La nostra scorsa rapida indica che ci sono numerose pagine in cui gli investigatori italiani evidenziano discrepanze rispetto al rapporto USA 15-6 riguardo a specifici fatti e scoperte, generalmente in base al fatto che i racconti dei testimoni italiani differiscono significativamente da quelli dei soldati americani. C’è anche un’estesa critica dell’inadeguatezza dei SOP [probabilmente istruzioni operative – n.d.t.] riguardanti i punti di controllo del traffico e i posti di blocco. Si sostiene che una più completa informazione alle autorità americane non avrebbe cambiato le cose. In un incontro successivo con il Vice Capo Missione, Castellaneta ha affermato che la differenza principale tra di due rapporti consisteva nel fatto che il rapporto USA si concentrava sulle comunicazioni mentre il rapporto italiano si concentrava sulla preparazione dei soldati e sullo stato di tensione in cui operavano. Le conclusioni finali, tuttavia, sono come ci è stato dichiarato nell’incontro: nessuna responsabilità individuale, nessun intento deliberato.
7. (S) L’Ambasciatore Sembler ha detto agli italiani che il governo USA condivideva il desiderio italiano di archiviare l’incidente e di non permettere che interferisse con i rapporti bilaterali complessivi. Al riguardo, era importante che gli italiani non puntassero un dito accusatore contro gli Stati Uniti o lamentassero mancanza di collaborazione e per parte nostra ci saremmo sforzati di fare lo stesso. Fini ha dichiarato che l’Italia non poteva lamentarsi della collaborazione da parte degli Stati Uniti; il rapporto italiano ha chiarito che gli investigatori italiani hanno avuto accesso completo ed egli avrebbe chiesto a Berlusconi di sottolineare questo fatto in Parlamento il 5 maggio. Ragaglini e il generale di brigata Campregher sono stati espansivi riguardo alla “totale e completa” collaborazione ricevuta da parte degli investigatori USA, compreso l’accesso a tutte le prove. L’unico rilievo è stato che per cinque giorni prima del loro arrivo a Baghdad il generale di brigata Vangjel aveva condotto interrogatori all’interno della catena USA di comando riguardo alle comunicazioni e alla consapevolezza USA dell’operazione di salvataggio. Agli italiani, comunque, sono state date copie di tutto ciò che era stato fatto prima del loro arrivo.
8. (S) Gli italiani chiaramente non erano contenti delle parti classificate del [rapporto] USA 15-6 pubblicate in rete così facilmente “non revisionate” e hanno chiesto spiegazioni all’Ambasciatore. Non hanno insistito sull’argomento una volta che egli ha spiegato che si era trattato unicamente di un errore tecnico. Gli italiani hanno detto di aver richiamato da Baghdad il Capo Stazione del SISMI il cui nome era stato rivelato nella versione “non revisionata” del [rapporto] 15-6; non vi ritornerà.
9. (S) Raccomandazioni dell’Ambasciata sugli immediati prossimi passi:
–NSC [? – n.d.t.] dovrebbe cercare di programmare una telefonata tra il Presidente degli Stati Uniti e Berlusconi mercoledì.
– La reazione pubblica del governo USA per ora dovrebbe limitarsi a “abbiamo appena ricevuto il rapporto italiano e lo stiamo studiando”. (La stampa italiana farà furiosamente le pulci e non servirà ad alcuno scopo utile che noi ci si addentri, in questa fase, in una confutazione punto per punto anche se potremmo voler tenere in seguito conferenze stampa a Baghdad, Washington o Roma).
- Il Dipartimento dovrebbe prendere in considerazione una telefonata nei prossimi giorni tra il Segretario di Stato e Fini per confermare che condividiamo il desiderio italiano di archiviare l’incidente.
10. (U) Conclusioni della traduzione informale del rapporto italiano da parte dell’ambasciata:
I rappresentanti italiani – sulla base delle prove che sono stati in grado di ottenere – non hanno scoperto elementi che affermino che i fatti indicano un omicidio deliberato.
E’ realistico che la tensione avvertita dai soldati e una certa inesperienza e stress possano averli fatti reagire istintivamente e con scarso controllo.
La mancanza di riferimenti formali a regole chiare che avrebbero dovuto essere osservate rende problematico assegnare specifiche responsabilità individuali.
I fatti riferiti dalla signora Sgrena, dall’autista e dal Capo della Stazione SISMI di Baghdad possono essere considerati realistici. Sulla base dell’analisi complessiva la loro ricostruzione è coerente e plausibile.
Fine della traduzione informale delle conclusioni da parte dell’Ambasciata.
11. (U) Tenuto conto della minimizzazione di Baghdad.
SEMBLER
Traduzione a cura di Giuseppe Volpe“

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