Il critico ha annunciato querele per affreschi non salvati
SISMA: S.AGOSTINO, SETTIMANA PROSSIMA ABBATTIMENTO MUNICIPIO
Un dettaglio del municipio di Sant'Agostino
Un'esplosione di dinamite 'lunga' due secondi e mezzo, più un minuto fra silenzio e polvere. Così è stato demolito il palazzo comunale di Sant'Agostino, il paesino di 3.500 anime in provincia di Ferrara diventato uno dei simboli del terremoto per lo squarcio in una facciata provocato dalle scosse del 20 maggio. Unico fuoriprogramma, il blitz di Vittorio Sgarbi contrario alla demolizione per 'salvare' alcune opere affrescate che erano nella sala consiliare.Secondo il critico d'arte, la Soprintendenza avrebbe autorizzato la distruzione in maniera avventata. E per questo ieri aveva fatto appello al ministro dei Beni culturali. Il palazzo, costruito nel 1875, ha ospitato una scuola e negli anni '40-50 perfino una sala da ballo. Dal soffitto della sala consiliare pendeva uno storico lampadario di vetro di Murano regalato da Italo Balbo, e salvato dai vigili del fuoco il 4 giugno scorso. Ma l'edificio era pericolante ed era troppo rischioso lasciarlo in piedi.
"Abbiamo seguito tutte le procedure - ha spiegato l'assessore ai lavori pubblici Filippo Marvelli - e la demolizione è andata bene, nessun danno". Sgarbi è arrivato a Sant'Agostino verso le 14, un'ora prima della demolizione. Ha discusso a lungo con i rappresentanti delle istituzioni presenti. "Ma non erano opere di valore - ha ribattuto l'assessore - Si tratta di opere di soggetto campestre realizzate da artisti locali e comunque non sarebbe stato facile recuperarle". Il critico d'arte ha annunciato querele. Ad assistere alla demolizione centinaia di cittadini. "C'era un po' di tristezza - ha aggiunto l'assessore - ma è anche il segno della ripresa. Ora si potrà partire con un concorso di idee per un nuovo palazzo". (ANSA)
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