mercoledì 30 maggio 2012

Calcioscommesse: il caso Mauri


Il centrocampista della Lazio comparirà davanti al Gip Salvini per l'interrogatorio di garanzia oggi pomeriggio. E' ciò che hanno ottenuto i suoi avvocati Melandri e Buceti che per due volte hanno tentato di intercettare il giudice. Il tentativo andato a buon fine è stato quello delle 15, quando Salvini è arrivato al tribunale per cominciare gli interrogatori. C'è da presumere che, se la richiesta di accorciare i tempi è stata accolta, evidentemente qualche minima rassicurazione sulla disponibilità di Mauri i legali devono averla fornita. E, infatti, al momento di lasciare il Palazzo di Giustizia, prima di tornare in carcere dal loro assistito, Melandri ha confermato che «Mauri è intenzionato a rispondere. Lo era anche all'atto dell'ordinanza. Se scommetteva? No, mai». Ecco, se confermato, questo potrebbe essere uno dei nodi della difesa. Da mettere però in relazione al rapporto del laziale con Luca Aureli, titolare di un'agenzia di scommesse, e all'utilizzo di una scheda telefonica intestata a Samantha Romano, legata sentimentalmente proprio ad Aureli.
 Buceti, l'altro legale di Mauri, ha voluto descrivere il suo assistito come «un uomo con le spalle larghe in grado di reagire. Un ragazzo integro che alla sua età conosce tanta gente. Comunque, gli siamo stati vicini in tutte queste ore ed è sempre stato tranquillo». La versione riportata, però, non è in linea con quella di don Roberto Musa, cappellano del carcere di Ca' del Ferro, che nella sua visita di ieri ha raccontato di aver trovato un ragazzo particolarmente provato, disteso sul letto, con al fianco l'ordinanza del giudice. Mauri indossava pantaloncini corti e una maglietta bianca e divide la sua cella (posizionata in una sezione che non ha contatti con il resto del carcere) con due extracomunitari in carcere per reati di piccolo spaccio, che pare gli preparino da mangiare.

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