martedì 29 maggio 2012

Le verità di Licio Gelli

Licio Gelli 
Licio Gelli



Licio Gelli, classe 1919, il grande Burattinaio della politica italiana oggi sogna una Italia senza Regioni, piena di giovani al Governo e un po’ di poesia per condire la rinascita. Lo abbiamo intervistato sulla situazione politica nazionale.
L’attuale sistema politico sembra ormai al tramonto. Pdl e Pd appaiono incapaci di dare risposte e serie prospettive. Perché?
«Perché tutti questi cambiamenti e queste innovazioni sono privi di senso e di logica e invadono ormai ogni campo, dalla società alla scuola. A livello mondiale l’economia, è stata sostituita dalla finanza o meglio da vere e proprie speculazioni che ormai governano la vita politica. I partiti sono finiti: si vedono cose assurde, dal sindaco pacifista con la pistola alla cintura, alla costituzione continua di nuovi partiti e movimenti che, tra l’altro, come abbiamo potuto vedere negli ultimi mesi, hanno solo avuto l’obiettivo di rubare: si sono arraffati tutto quello che hanno trovato, con l’ausilio di chi doveva controllare. Pensi che c’è un sindaco di un capoluogo toscano che ha ricevuto un avviso per bancarotta per ben 197 milioni ed è ancora tranquillamente sindaco…».
La Seconda Repubblica è stata peggio della Prima?
«Per carità… la Seconda Repubblica è stata un vero e proprio disastro! Questa Seconda Repubblica ha accettato tutto quello che gli è stato imposto dall’Europa. Ormai in Europa ci siamo ma noi non dovevamo accettare la valuta unica perché è stata la nostra disgrazia e la nostra vera tragedia dato che non ha finito il male che ha iniziato a fare … e presto ne vedremo delle belle!».
Il “Governo dei tecnocrati” è una benedizione, una necessità o una iattura?
«Il male deriva dalla incapacità di questi signori che si considerano politici. Monti non ha avuto spina dorsale: non prende decisioni perché lui è stato messo lì da qualcuno con un forte potere e che ora lo manovra a suo piacimento. Monti ci sta devastando con la sua politica economica che sta paralizzando il Paese. Sembra un vero attentato alla nostra nazione… Le nostre industrie sono ferme e piene di promesse che non sono mai mantenute. Quando una azienda sta per cadere il Governo attuale non interviene in modo costruttivo anzi dà una spinta per farla cadere del tutto. È solo l’industria che produce la ricchezza di un Paese».
Lobbies, pressioni internazionali, Chiesa… Poteri di varia natura fanno pressioni su un sistema politico mai apparso come debole. Non è un pericolo per la democrazia?
«Molte nazioni straniere stanno da troppi anni lavorando contro la nostra povera Italia, da molto tempo sono poteri esteri ad avere in mano il nostro credito, la nostra industria. Le nostre industrie storiche non esistono più o non sono più di proprietà italiana. Il pericolo più serio per l’Italia è la stessa democrazia! Si dovrebbe ridare una gerarchia alle cose e rifondare la meritocrazia, non questo totale sbandamento. È una vera e propria disorganizzazione ben organizzata. Non c’è un settore che funzioni. E poi c’è uno spaventoso impoverimento e una grandissima colpa di questa situazione è proprio delle banche italiane. In merito poi agli attentati come il caso di Brindisi, orribile e sconcertante, ma sicuramente opera di un cane sciolto e non parte di nessuna organizzazione pericolosa. Il vero pericolo, lo ripeto, è l’impoverimento, l’assenza di capacità di dare credito all’industria, la mancanza più totale di cultura».
Come giudica la perdita di sovranità nazionale a favore di istituzioni europee non elette?
«La scelta della moneta unica europea è stato un gravissimo errore per l’Italia. Ciampi e Prodi sono i responsabili di una scelta suicida. Almeno avessimo avuto il referendum per scegliere l’euro! Potevamo essere qualcuno in Europa, invece piano piano – senza che nessuno prendesse le difese della nostra sovranità nazionale – ci hanno portato a fare la fine della Grecia o meglio vogliono farci credere di essere come la Grecia. Noi invece abbiamo tanta ricchezza: in termini di ricchezza procapite siamo la prima nazione in Europa.
L’implosione del Pdl è definitiva? Chi e come potrà riempire il vuoto di offerta politica che si apre nello schieramento moderato?
«Si deve ricostruire tutto. I partiti e non solo il PDL hanno dimostrato che non funzionano più, si devono eliminare ad esempio le Regioni che sono costosissime e non producono altro che danni… Soprattutto però c’è una cosa elementare che dovrebbe entrare nella testa di chi vorrà riempire questo vuoto politico: si deve mantenere quello che si promette. Berlusconi è caduto proprio perché non ha potuto e saputo mantenere le promesse fatte agli italiani. Silvio aveva il potere completo in mano ed avrebbe potuto fare qualsiasi cosa, ma non è riuscito e se vogliamo anche per distrazioni completamente inutili… Berlusconi, anche oggi, potrebbe farcela se volesse ricandidarsi ma dovrebbe togliere tanti elementi che oggi ha molto vicino a sé, mettere in atto la democrazia di Pericle… quella va decisamente bene oggi per l’Italia!. Scherzi a parte ci vuole una Repubblica Presidenziale che esprima un Governo corretto, onesto, trasparente, rigoroso, meritocratico, garante della sovranità e della laicità del nostro Stato. Fare in modo che davvero ogni italiano di buona volontà abbia il diritto alla felicità e dunque al lavoro in casa propria!».
Il Pd ha prevalso alle ultime amministrative più per implosione altrui che per meriti propri. Ritiene sia in grado di prendere la guida del Paese, alle politiche del prossimo anno?
«La situazione italiana è molto grave ed è davvero difficile che ci sia qualcuno in grado di rimettere il Paese sul giusto binario. Bersani non lo conosco».
C’è futuro per il Terzo Polo? O per un Partito delle Nazioni di Casini?
«Si deve prima di tutto guardare chi è stato Casini … non ha saputo realizzare nulla. Di Fini è inutile parlare. Il Terzo Polo è già morto prima di cominciare!».
Gli elettori reagiscono a questa debolezza della politica nel dare risposte soddisfacenti alla crisi votando in misura crescente partiti “anti-sistema”. Prima la Lega Nord, ora i grillini. Come giudica l’exploit di Beppe Grillo? A cosa può condurre?
«Questo momento politico è stato fatale sia per la Lega che per il PDL. Grillo è un bravo comico ma oltre lo spettacolo non credo abbia le capacità di condurre un popolo. Questo risultato del voto di protesta anti-sistema è completamente negativo. Magari ancora i “grillini” potrebbero aumentare in future elezioni, proprio grazie alla inesistente credibilità degli attuali governanti, ma non credo che sia un movimento in grado di gestire la mole di voti che ha preso e di pensare realmente al governo del Paese».
Chi le piace oggi dei nostri uomini politici?
«Nessuno. Dovrebbero sparire tutti. Ci vuole un rinnovamento completo. La mia ricetta è rifare tutto senza rammendi, con giovani rampanti. E poi ci vorrebbe di nuovo un po’ di senso del sacro, un po’ di poesia…».
La Massoneria conta qualcosa oggi in Italia.
«Niente».

Fonte: Il vostro.it

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