20 gennaio 2021 11:45
Lʼinsofferenza delle classi più basse e lʼinsofferenza popolare anti-casta hanno portato il Mullah Hubatullah Akhundzada ad emanare una fatwa
L'insofferenza popolare verso la "casta" ha portato il Mullah Hubatullah Akhundzada, capo dei talebani in Afghanistan, ad ordinare ai leader del gruppo di rinunciare alla poligamia. Il "walwar", cioè la dote che il marito deve alla famiglia della sposa quando la prende in moglie, è considerato infatti dalle classi più basse ( in particolare dai soldati) come un vitalizio ingiustificato, simbolo di un privilegio di cui godono le elite.
Come riportato dal quotidiano Il Messaggero, nella sua fatwa, il Mullah (che ha due mogli) ricorda che il Corano autorizza la poligamia (fino a quattro mogli), ma non consente qualsiasi tipo di spreco economico. Dal testo, piuttosto controcorrente rispetto ai valori tradizionali del movimento fondamentalista, si intuisce che la poligamia non è più raccomandata e anzi sarebbe meglio evitarla se non si hanno i mezzi economici adeguati, così si eviteranno anche "corruzione e pratiche illecite".
La ragione del nuovo ordine di Akhundzada è quindi legata non tanto a motivi religiosi, quanto alle accuse di corruzione indirizzate a numerosi leader talebani che, per risposarsi, hanno speso l’equivalente di somme comprese tra i 20mila e gli 85mila euro usando i fondi del gruppo oppure raccogliendo denaro con mezzi discutibili, creando così malcontento tra i membri meno abbienti.
https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/afghanistan-costi-elevati-e-accuse-di-corruzione-il-leader-dei-talebani-vieta-la-poligamia-ai-comandanti_27790258-202102k.shtml
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