BANCHE FALLITE - CONGELATE IN BORSA MONTEPASCHI E IL BANCO POPOLARE: RIBASSI SUPERIORI AI 4 PUNTI - IERI LA BANCA SENESE È STATA AL CENTRO DI UN INCONTRO TRA I VERTICI DEL MONTE, LA FONDAZIONE, BANKITALIA E UN RAPPRESENTANTE DEL TESORO
I mercati picchiano duri. Complice anche i nervosismi legati ai mercati emergenti e all’accresciuta volatilità sulle Borse, le vendite sulle banche popolari sono state furibonde e scomposte…. - -
1. BORSA: CONGELATE BANCO POPOLARE E MPS DOPO TONFO 4%
(ANSA) - Resta alta la volatilità a Piazza Affari su Mps e il Banco Popolare. Le azioni sono entrate in asta di volatilità dopo che i titoli dei due gruppi bancari hanno segnato ribassi superiori ai 4 punti percentuali.
MONTE-DEI-PASCHI-DI-SIENA-SEDE(ANSA) - Resta alta la volatilità a Piazza Affari su Mps e il Banco Popolare. Le azioni sono entrate in asta di volatilità dopo che i titoli dei due gruppi bancari hanno segnato ribassi superiori ai 4 punti percentuali.
2. IL BANCO CROLLA E TRASCINA LE POPOLARI - PALETTI DI BANKITALIA SU MONTE PASCHI
Vittoria Puledda per ‘La Repubblica'
Vittoria Puledda per ‘La Repubblica'
Una giornata di tregenda. Che non sarebbe stata una passeggiata di salute se lo aspettavano tutti, ma che i mercati picchiassero così duri è stata in parte una sorpresa. Complice anche i nervosismi legati ai mercati emergenti e all'accresciuta volatilità sulle Borse, le vendite sulle banche popolari sono state furibonde e scomposte.
E' stata quasi una tempesta perfetta: su Bpm (sospesa per eccesso di ribasso in mattinata), complice anche il fatto che venerdì, a mercati chiusi, l'Investindustrial di Andrea Bonomi ha comunicato di aver azzerato la partecipazione; sul Banco Popolare, principale "colpevole" dello smottamento del settore, dopo l'annuncio dell'aumento di capitale da un miliardo e mezzo, atteso per i primissimi giorni di aprile; e a seguire su tutte le altre banche cooperative, con l'eccezione della Popolare di Sondrio (+1,72%.)
MONTE DEI PASCHI DI SIENA
Niente da fare invece per la banca guidata da Pier Francesco Saviotti (-14,92% nonostante i divieti a vendere allo scoperto arrivati dalle Autorità di Vigilanza italiana e inglese) o per Bper, che ha perso il 7,9% nella caccia alle possibili emule della banca scaligera (sebbene il numero uno Luigi Odorici abbia dichiarato «adeguati» i propri livelli di capitalizzazione); Bpm invece ha perso il 5,61%, Ubi, considerata più al sicuro in termini di possibili aumenti di capitale ha ceduto il 5,14% mentre il Credito Valtellinese (ritenuto al contrario tra i più fragili come struttura patrimoniale) è sprofondato del 9,47%.
Più contenute le vendite su Mps (-4,28%). Ieri la banca senese è stata al centro di un incontro tra i vertici del Monte, la Fondazione, Bankitalia e un rappresentante del Tesoro. «L'incontro si è svolto in un clima costruttivo», si legge in una nota di Via Nazionale, nella convinzione di tutti che il Monte possa continuare a rappresentare una realtà bancaria importante ma a condizione di poter contare «su un adeguato supporto patrimoniale e su un assetto azionario stabile».
ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA
Del resto ieri in Borsa si sono mischiati luoghi comuni e timori fondati. Equita, nel suo Morning note, sintetizza così il contesto: «Riteniamo che nei prossimi mesi gli aumenti di capitale offriranno l'occasione di accumulare a valutazioni ben più interessanti di quelli attuali», spiegano gli analisti motivando il fatto di aver ridotto il peso sul settore bancario da overweight a neutral (dopo aver fatto uscire Ubi dal proprio portafoglio di titoli raccomandati).
Tuttavia Ubi ha un livello di patrimonio di vigilanza Basilea 3 fully phased (il criterio di misurazione più stringente e severo) superiore al 10%, uno dei valori più alti di tutto il sistema bancario italiano; un dato che si confronta con un valore maggiore di 8 per Bper, e che arriva circa al 10% ma solo post aumento di capitale da un miliardo e mezzo per il Banco Popolare.
ALESSANDRO PROFUMO FABRIZIO VIOLA
Il mercato è sembrato gradire poco la scelta della ricapitalizzazione dopo le numerose smentite fatte dai vertici anche in tempi recenti; Saviotti ha invece tenuto fede alla promessa di non convertire il soft mandatory: «Mi sembra che il rimborso di questo asset sia una cosa doverosa nei confronti dei nostri soci», aveva spiegato nel maggio scorso, escludendo anche una conversione parziale: «Ritengo che non ce ne sia bisogno». E se gli azionisti delle banche dovranno rassegnarsi a mettere mano al portafoglio, per le banche d'affari si apre una stagione di buone commissioni: a seconda del rischio infatti si va da un 2-3% fino al 5% per il consorzio di garanzia.
MANSI E PROFUMOPIER FRANCESCO SAVIOTTIhttp://www.dagospia.com/rubrica-29/Cronache/banche-fallite-congelate-in-borsa-montepaschi-e-il-banco-popolare-ribassi-superiori-ai-4-70809.htm
Nessun commento:
Posta un commento