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sabato 13 dicembre 2025
Il karate mondiale è in lutto per la scomparsa Sensei Hiroshi Shirai.
Da Wikipedia
Hiroshi Shirai (Nagasaki, 31 luglio 1937 – Milano, 9 ottobre 2024) è stato un karateka e maestro di karate giapponese, decimo dan, considerato il maestro giapponese che ha maggiormente contribuito a sviluppare lo Stile Shotokan in Italia.[1] È stato il fondatore dell’ISI (Istituto Shotokan Italia), un ente morale della FIKTA per lo studio dello stile omonimo e riconosciuto dal Consiglio dei Ministri[2]. Il maestro Shirai ha tenuto fino a poco prima della dipartita allenamenti coadiuvato dal Maestro Carlo Fugazza ed è stato presidente della commissione esaminatrice della FIKTA per il passaggio di DAN.
Nel 1955 inizia la pratica del Karate sotto la guida dei celebri maestri della JKA (Japan Karate Association) Masatoshi Nakayama, Hidetaka Nishiyama e Taiji Kase. Questo può essere considerato l’inizio del percorso formativo di Hiroshi Shirai. Nel 1957, dopo soli due anni, ottiene il I dan. Nel 1959 consegue il II dan e si qualifica al primo posto nei campionati universitari. L’anno successivo (1960) inizia il Corso Istruttori alla JKA; tra i suoi maestri figurano Nakayama, Nishijama, Kase e Sugiura. Nel 1961 ottiene la qualifica di istruttore e conquista il III dan.
Nel 1962 si aggiudica il primo posto ai campionati organizzati dalla JKA in entrambe le prove, Kata e Kumite[3]. Nel 1963 diviene maestro (Sensei). Conquista il V dan nel 1964.
Nel 1965, assieme ad altri importantissimi maestri (Kase, Kanazawa, Enoeda) viene inviato dalla Japan Karate Association a svolgere stage e dimostrazioni in tutto il mondo (Europa, Sud Africa e Stati Uniti). Giunto In Italia, si stabilisce a Milano[4] e contribuisce a formare e diffondere un nuovo spirito e ad animare una passione, quella delle arti marziali, istruendo maestri tuttora attivi a livello internazionale. Nel 1966 fonda la A.I.K. (Associazione Italiana Karate). Nell’anno 1969 ottiene il VI dan.
L’anno successivo fonda la FE.S.I.KA (Federazione Sportiva Italiana Karate) che riporta risultati a livello nazionale, europeo e mondiale. Nell’anno 1974 ottiene il VII dan. Nel 1979 fonda l’I.S.I. (Istituto Shotokan Italia – Ente Morale). Nel 1986 ottiene l’VIII dan. Nel novembre del 1989 insieme ad un gruppo di Maestri e futuri dirigenti fonda la F.I.K.T.A. (Federazione Italiana Karate Tradizionale e Discipline Affini)[5]di cui è Direttore Tecnico. Nel 1999 ottiene il IX dan proponendosi come una delle più importanti personalità nell’ambito del Karate Do ancora viventi[6].
Nel 2011 riceve una delle più alte onorificenze concesse dal ministro degli Affari Esteri nipponico[7] e sempre nello stesso anno gli è stato conferito il titolo di X dan a Busto Arsizio (VA)[8].
https://www.karateitalia.eu/2024/10/10/il-karate-mondiale-e-in-lutto-per-la-scomparsa-sensei-hiroshi-shirai/
Morto a Tokyo Toshiro Daigo, Maestro di judo 10° dan
Domenica 10 ottobre in seguito ad una polmonite si è spento in ospedale a Tokyo Toshiro Daigo.
Nato ad Awa, ora Tateyama il 2 gennaio 1926 aveva 95 anni.
Iniziò a praticare judo all’età di 13 anni nella Awa High School Awa Koto Gakko e da lì in poi fu seguito dai Maestri Shuichi Nagaoka, Shojiro Hashimoto, Tadao Otaki e Yoshizo Matsumoto.
Le sue tecniche preferite sono state o-soto-gari, uchi-mata, ko-uchi-gari, tai-otoshi, mentre la progressione dei gradi è stata la seguente:
1° Dan nel 1941
2° Dan nel febbraio 1942
3° Dan settembre 1942
4° Dan nel 1943
5° Dan 1944
6° Dan nel 1949
9° Dan nel 1992
10° Dan nel 2006
È stato campione del Giappone assoluto nel 1951 e nel 1954
È stato campione del Giappone per categorie di peso nel 1952
È stato Direttore Tecnico della squadra olimpica del Giappone a Montreal e Los Angeles
Presidente di commissione nella All Japan Judo Federation dal 1979 al 1989
Consigliere del Kodokan dal 2012
È stato prima allievo poi collaboratore di Nagaoka gli è succeduto alla guida del Kodokan
Ha sponsorizzato a lungo nella sua città la Daigo Cup, cui partecipavano circa 3000 ragazzi
- Nella foto: KOSHIKI no Kata Kodokan Kagami Biraki, Tori: Daigo Toshiro; Uke: Takeuchi Yoshinori

Risale al 1951 la prima visita in Italia di Toshiro Daigo che, invitato a Roma, fu ospite dell’Hotel Lugano di Maurizio Genolini, dirigente federale di lungo corso. A ricordare quella visita esiste una fotografia che coglie Daigo Sensei ed Augusto Ceracchini durante un randori.
Sono poi trascorsi cinquant’anni prima che Toshiro Daigo facesse ritorno in Italia, ospite della FIJLKAM nel Centro Olimpico di Ostia assieme alla delegazione ufficiale del Kodokan di Tokyo, mentre le più recenti presenze italiane dell’illustre Maestro vanno dal 19 al 28 ottobre 2010, quando accolse l’invito di Alberto Grandi, Walter Argentin e Piero Comino per tenere lezioni e stage al Cus Venezia ed in Friuli alla Polisportiva Villanova e nuovamente nel 2011 con lezioni fra il 31 ottobre e l’8 novembre a Modena, Firenze, Pordenone, Cittadella, Cremona.
In occasione di questa seconda visita il Maestro Toshiro Daigo è stato accompagnato da Taeko Nagai e Tatsuya Matsumoto che, insieme, hanno curato la preparazione specifica di alcuni apprezzati Maestri di judo studiosi e specialisti dei kata in Italia.
Era già stata programmata un’altra visita che purtroppo per le condizioni di salute non ha potuto essere realizzata. Riposi in Pace

“HO UN TUMORE AL CERVELLO IN FASE TERMINALE. SARÒ IL PRIMO A BATTERLO, COME SONO STATO IL PRIMO A FARE COMING OUT IN NBA”
“HO UN TUMORE AL CERVELLO IN FASE TERMINALE. SARÒ IL PRIMO A BATTERLO, COME SONO STATO IL PRIMO A FARE COMING OUT IN NBA” – JASON COLLINS, IL PRIMO GIOCATORE APERTAMENTE GAY DEL CAMPIONATO DI BASKET AMERICANO, HA UN GLOBLASTOMA ALLO STADIO 4, UNA DELLE FORME PIÙ LETALI DI CANCRO AL CERVELLO – L’EX CESTISTA STA SEGUENDO UN TRATTAMENTO INNOVATIVO IN UNA CLINICA DI SINGAPORE: “IO E LA MIA FAMIGLIA NON STAREMO QUI SEDUTI AD ASPETTARE CHE IL CANCRO MI UCCIDA SENZA PRIMA AVER LOTTATO CON FORZA. IL MIO TUMORE NON È OPERABILE, QUINDI DEVO…”
Estratto dell’articolo di Salvatore Riggio per www.corriere.it
Jason Collins, 14 stagioni in Nba (come pivot e con sei squadre diverse), nel 2013 è stato il primo atleta professionista di una delle quattro grandi leghe sportive americane — Nba, Nfl, Nhl e Mlb — a fare coming out. […]
Ora il suo annuncio, nell'intervista rilasciata giovedì a Espn, è drammatico: «Qualche mese fa la mia famiglia aveva rilasciato una dichiarazione, volutamente vaga, in cui diceva che avevo un tumore — ha spiegato Collins, due volte finalista Nba con i Nets —. Adesso, invece, è il momento che le persone ascoltino me: ho un glioblastoma allo stadio 4, una delle forme più letali di tumore al cervello».
Un tumore scoperto pochi mesi dopo essere convolato a nozze. Quest'estate Collins — 47 anni — ha infatti sposato il produttore cinematografico Brunson Green: «Dovevamo andare agli Us Open, ma all'improvviso non sono riuscito a fare i bagagli. Ho fatto una tac e mi hanno detto che avevo bisogno di una visita specialistica. A un certo punto sono caduto in casa, non sapevo più come spegnere un elettrodomestico: il tumore mi stava già aggredendo — ha continuato nel suo drammatico racconto —.
Secondo i miei familiari, ho perso la memoria a breve termine e la capacità di comprensione. Il glioblastoma è aggressivo ed è difficile da trattare perché circondato dal cervello, immaginatevi un mostro con i tentacoli grosso come una palla da baseball...».
[…] Inoltre, Collins nell'intervista ha spiegato che la sua decisione di seguire un trattamento innovativo, attualmente in una clinica di Singapore, gli ha ricordato quando ha deciso di fare coming out: «Mi sento come se fossi tornato in quella posizione, dove potrei essere la prima persona a sfondare questo muro. Io e la mia famiglia non staremo qui seduti ad aspettare che il cancro mi uccida senza prima aver lottato con forza.
Lo colpiremo per primi con terapie ancora in fase di studio. Il mio tumore non è operabile, quindi devo fare delle cure di mantenimento per cui la prognosi media è di circa un anno, dagli 11 ai 14 mesi — ha concluso —. Se questo è il tempo che mi rimane, vorrei dedicarlo a testare un trattamento che un giorno potrebbe diventare un nuovo standard di cura per tutti».
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https://www.dagospia.com/sport/jason-collins-giocatore-apertamente-gay-campionato-basket-americano-457115
DOPO GEDI, ELKANN VUOLE CEDERE ANCHE LA JUVENTUS (O UN ALTRO SUO PEZZETTO) E PUNTA SULL’ARABIA SAUDITA DI BIN SALMAN
DOPO GEDI, ELKANN VUOLE CEDERE ANCHE LA JUVENTUS (O UN ALTRO SUO PEZZETTO) E PUNTA SULL’ARABIA SAUDITA DI BIN SALMAN - TRA LE PARTECIPATE DI EXOR QUOTATE IN BORSA, LA JUVE È QUELLA CHE VA PEGGIO DAL PUNTO DI VISTA FINANZIARIO. LO SPAZIO PER UN NUOVO INVESTITORE C’È, E TUTTE LE STRADE PORTANO A RIAD – ELKANN HA UN BUON RAPPORTO CON BIN SALMAN (E' STATO OSPITE DA LUI AL SEGUITO DI TRUMP) E HA SIGLATO UN RAPPORTO TRA IL "JMEDICAL" (IL POLO DI MEDICINA SPORTIVA DEL CLUB BIANCONERO) E IL GOVERNO SAUDITA - INOLTRE, IL POSSIBILE ACQUIRENTE DEL GRUPPO EDITORIALE ITALIANO, LA “ANTENNA KYRIAKOU”, HA TRA I SUOI SOCI DI MINORANZA PROPRIO IL FONDO SOVRANO SAUDITA PIF - EXOR SMENTISCE: "NON SONO IN CORSO NEGOZIAZIONI"
Exor, non c'è nessuna trattativa per vendere una quota della Juventus
(ANSA) - TORINO, 12 DIC - "Non sono in corso negoziazioni riguardanti la vendita di una quota della Juventus". Così un portavoce di Exor, la holding della famiglia Agnelli, "smentisce categoricamente recenti rumors di stampa".
Estratto dell’articolo di Stefano Vergine per www.editorialedomani.it
Comau, Magneti Marelli, la diluizione di Fca in Stellantis, Iveco e ora anche Gedi. Dal 2018 la Exor guidata da John Elkann ha venduto partecipazioni storiche di famiglia, anno dopo anno, e ha investito altrove. Soprattutto in società digitali, settore sanitario, lusso. Quasi sempre fuori dall’Italia.
Dopo le anticipazioni di Domani e mesi di no comment, nei giorni scorsi la famiglia Elkann-Agnelli ha confermato la trattativa per la cessione al gruppo Antenna dell’imprenditore greco Theo Kyriakou, scatenando la reazione dei giornalisti del gruppo. Secondo quanto ha appreso Domani da fonti a conoscenza del dossier, ci sarebbe però anche un’altra partecipazione di cui Elkann sta cercando di alleggerirsi. E tra i possibili compratori ci sarebbe pure il principe ereditario Mohammed bin Salman.
john elkann a riad con donald trump e mohammed bin salman
[…Un mese fa, prima dell’ultima assemblea dei soci chiusa con l’ennesimo anno in rosso – 58 milioni, dopo i 198 milioni persi l’anno prima – Elkann ha fatto sapere che la Juventus non è in vendita, che la sua famiglia resterà impegnata, ma ha anche detto che «il club è aperto a collaborazioni con altri investitori».[…] Tra le partecipate di Exor quotate in Borsa, la Juve non è solo quella che va peggio dal punto di vista finanziario.
È anche quella di cui Exor detiene la quota di controllo maggiore: il 65 per cento delle azioni. Molto più di quanto necessario per comandare. Secondo azionista è infatti Giancarlo Devasini e la sua Tether, società che emette stablecoin, con il 5 per cento delle azioni. Insomma lo spazio per un nuovo investitore nella Juve c’è, e – a unire i puntini – tutte le strade portano a Riad.
[…] Elkann ha costruito un buon rapporto con il principe. È stato ospite da lui nel maggio scorso al seguito di Donald Trump e del ristretto gruppo d’imprenditori scelto dal presidente americano. Non è mai stato chiarito di che cosa abbiano parlato il principe e il numero uno di Exor, ma nei mesi seguenti qualche piccolo accordo è stato pubblicizzato.
Uno ha riguardato proprio la Juventus ed è stato annunciato a inizio novembre. Una partnership tra il club e il ministero della Sanità saudita: Jmedical, polo di medicina sportiva di proprietà della Juventus, aiuterà il regno di bin Salman a istruire professionisti locali e costruire un’infrastruttura simile a quella torinese.
Poi c’è Gedi. Come scoperto da Domani a settembre, il possibile acquirente del gruppo editoriale italiano, la Antenna Kyriakou, ha tra i suoi soci di minoranza il fondo sovrano saudita Pif, che nel 2022 vi ha investito 225 milioni di euro attraverso la società Mbc. Lo dimostrano documenti societari pubblici del gruppo Antenna.
Dopo la conferma della trattativa in corso da parte di Gedi, fonti vicine al dossier hanno fatto sapere che l’acquisto del gruppo italiano non verrà effettuato dal veicolo in cui Kyriakou e Bin Salman sono partner, ma la rassicurazione non ha placato le proteste in Italia.
IL COMUNICATO DI ANTENNA GROUP DEL GRECO KYRIAKOU CHE PROVA A CALMARE LE ACQUE IN MERITO ALL'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO "GEDI"
KALISPERA, REPUBBLIKAS! - IL COMUNICATO DI ANTENNA GROUP DEL GRECO KYRIAKOU CHE PROVA A CALMARE LE ACQUE IN MERITO ALL'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO "GEDI": "IN ITALIA PUNTIAMO A UNA STRATEGIA DI SVILUPPO. IL GRUPPO HA SEMPRE DIMOSTRATO RISPETTO DELL'INDIPENDENZA GIORNALISTICA E DEL PLURALISMO" - OGGI I GIORNALISTI DI "REPUBBLICA" HANNO SCIOPERATO A CAUSA DELLA "SVENDITA DI QUEL CHE RESTA DEL GRUPPO EDITORIALE, CHE IN QUESTI ANNI È STATO SMANTELLATO PEZZO DOPO PEZZO DALL'ATTUALE EDITORE, JOHN ELKANN - DAGOREPORT: LA TRATTATIVA STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI...
DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)
(ANSA) - Fonti vicine al dossier riferiscono che Antenna Group considera l'Italia un Paese strategico per la propria espansione internazionale e ribadisce che ogni iniziativa industriale viene portata avanti con il massimo rispetto per i contesti in cui opera.
In Italia, proseguono le fonti, Antenna Group punta a una strategia di sviluppo, con l'obiettivo di investire nei media nazionali per farli crescere e accompagnarli verso una dimensione internazionale. Le linee guida dell'investimento - riferiscono ancora - si muovono nella tradizione del gruppo, che ha sempre dimostrato rispetto dell'indipendenza giornalistica e del pluralismo.
colloquio tra john elkann e sam altman all italian tech week di gedi 4
Le stesse fonti ricordano che Antenna Group è una multinazionale attiva nei media con una consolidata esperienza nello sviluppo di realtà editoriali a livello globale. Il gruppo opera in 22 Paesi, tra cui Europa, Regno Unito, Canada e Australia e gestisce 37 canali che raggiungono 500 milioni di persone.
È stato inoltre importante investitore nel sito Vice, noto media liberal negli Stati Uniti, e in Rain Group e Univision, conglomerato di broadcaster americano in lingua spagnola. L'investimento - spiegano - è interamente riconducibile al gruppo greco della famiglia Kyriakou e si muove in una logica di presenza di lungo periodo.
La crescita delle testate, precisano le fonti, nasce dalla consolidata esperienza multisettoriale del gruppo, che spazia dalla radio e televisione al cinema, dagli eventi alla formazione e all'editoria, dalla musica al digitale. In Italia, Antenna Group punta a una strategia di sviluppo, con l'obiettivo di investire nei media nazionali per farli crescere e accompagnarli verso una dimensione internazionale.
Le testate che il gruppo intende acquisire, precisano le fonti, sarebbero supportate attraverso investimenti mirati a rafforzarne le capacità editoriali, sostenere la crescita - anche occupazionale - nel lungo periodo e svilupparne il potenziale sui mercati esteri.
Le linee guida dell'investimento - riferiscono ancora - si muovono nella tradizione del gruppo, che ha sempre dimostrato rispetto dell'indipendenza giornalistica e del pluralismo, il mantenimento della linea editoriale delle testate, il sostegno alla qualità editoriale, l'apertura ai mercati globali oltre a un impegno di lungo periodo nello sviluppo sostenibile delle realtà in cui il gruppo opera.
https://www.dagospia.com/business/kalispera-repubblikas-comunicato-antenna-group-greco-kyriakou-prova-457153
AD ATREJU, TOMMASO CERNO PROVA A VOLARE ALTISSIMO PARLANDO DI CULTURA, CRISTIANITÀ, L'UOMO OCCIDENTALE E POI FINISCE PER PLANARE SUL... "CAZZO"!








