"Il mio nome è nessuno" è un film del 1973 di Tonino Valerii, ed uno dei pochi di quegli anni, interpretato da Terence Hill, non in coppia con il fido Bud Spencer.
Ciononostante, con il tempo, il film è diventato un vero e proprio cult del genere spaghetti-western, anche se un po' più serioso (sopratutto grazie alla presenza del divo hollywoodiano Henry Fonda che da un tono più austero al film).
Sergio Leone è accreditato fra gli autori del soggetto. Si vocifera che, durante la fase di pre-produzione, Terence Hill lo pregasse in ginocchio affinché dirigesse lui il film (all'epoca Leone era uno dei registi più potenti in tutto il mondo).
Tuttavia, la regia passò appunto al fido Valerii (regista, tra l'altro, dell'ottimo "I giorni dell'ira" con Giuliano Gemma e Lee Van Cleef), ma si sa per certo che supervisionò il film e - pare - che abbia diretto delle scene, come da lui stesso affermato qualche anno dopo:
Leone ha però dichiarato che alcune scene sono state girate da lui: «Tutto l'inizio, tanto simile a quello di "Il buono, il brutto, il cattivo"; il duello con i cappelli nel cimitero indiano, un ricordo di "Per qualche dollaro in più"; lo scontro di Beauregard con il mucchio selvaggio e il finto duello finale, sono tutte scene che ho girato personalmente. E senza falsa modestia, sono quelle che il pubblico ricorda di più. Per il resto, trovo che l'aspetto burlesco del film, quello più direttamente imparentato alla serie di "Trinità", sia troppo sottolineato».
C'è da dire, infine, che in tutto questo Terence Hill è semplicemente fantastico. A riprova del fatto che avesse reali doti attoriali, nonostante la critica "togata" gli abbia rivolto, nei suoi tantissimi anni di carriera, ben poche lodi.
In questo film dà semplicemente il meglio di se stesso: è difficile capire se fosse lui stesso particolarmente ispirato o se fosse proprio la vicinanza con due istituzioni come Henry Fonda e Sergio Leone a trasformarlo in un fanboy disposto a dare più del 100% pur di ottenere un cenno di approvazione (e magari entrare nel novero delle star internazionali). E’ dinamico, buffonesco, machiavellico e carico di leggerezza: memorabile il suo disappunto quando Beauregard uccide un avversario che lui aveva reso inerme.
Un film da riscoprire e recuperare.
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