Allora.
Seguitemi così iniziate a comprendere la realtà e il modus operandi dell'Associazione Schierarsi.
Ieri a Lodi, in una delle molteplici Piazze dell'associazione, ca. 200 persone hanno assistito con dedizione e passione alla presentazione de La Scelta, il libro di Sigfrido Ranucci.
Un libro dove l'autore, per me uno dei giornalisti d'inchiesta più bravi d'Europa, racconta con coraggio le molteplici inchieste sviluppate insieme alla sua équipe di Report.
Sigfrido racconta i retroscena delle inchieste di cui si è occupato, che hanno portato a delle scelte difficili e anche a pagarne il prezzo.
E in questo caso, Schierarsi, oltre alle sue battaglie nazionali - raccolta firme per la legge popolare affinché il governo meloni riconosca lo Stato di Palestina, istituzione di una casa farmaceutica pubblica, il diritto alla casa, etc - che man mano presenta sui territori in micro e macroscala e che condivide nelle differenti realtà per creare una rete di collaborazione e unione tra le varie piazze, svolge anche il compito di coadiutrice nella divulgazione giornalistica sana. Supporta i giornalisti coraggiosi incalzati quotidianamente dal sistema "la russa-prodi-di maio".
Perché il cittadino deve avere la consapevolezza del suo ruolo all'interno della società. Deve avere contezza del fatto che ormai i politici non lavorano per i cittadini, ma per i propri partiti e amici.
Solo dei cittadini consapevoli possono raggiungere lo step culturale della ribellione ai soprusi. In un Paese servo degli affaristi e in mano a pochissimi massomafiosi che agiscono nell'ombra, ecco che bisogna accendere i riflettori e fare cultura.
Meglio una serata a socializzare e a scambiare idee per concretizzarle in azione durante la presentazione del libro di Ranucci piuttosto che restare a casa a giocare con il telefonino o a guardare Uomini e donne.
E in tutto questo, oltre a ringraziare il mitico Alessandro Di Battista che viaggia come una trottola per tutta la penisola (sarà ad esempio il 21 dicembre ad Ortona, in Abruzzo) per sensibilizzare la gente a partecipare attivamente ai progetti di interesse comune sviluppati da Schierarsi, volevo personalmente abbracciare virtualmente Giuseppe Salamone che si sta facendo in quattro con l'associazione e con i suoi canali di controinformazione (dove da più di due anni informa alacremente le persone sul genocidio palestinese e sul conflitto russo-ucraino), tra l'altro promotore della Piazza di Lodi, e Vito Avallone e Luca Di Giuseppe che sono i due pilastri instancabili della medesima, per l'impegno profuso nel dopolavoro, che organizzano da bravi registi e ottimi "ascoltatori", tantissime di queste opportunità culturali nelle varie piazze.
In ultimo, ma non per importanza, un abbraccio a tutta la Comunità di Schierarsi, che cresce sempre di più.
Una crescita - e qui dò i miei soliti "consigli da vecchio saggio" - che dev'essere e dovrà essere finalizzata esclusivamente alla dedizione del singolo per la collettività.
Da soli non siamo nessuno in qualsiasi campo. Ed è proprio dalle piazze che bisogna dare l'esempio di integrità etica e accogliere tutti coloro che vogliono e vorranno dare un loro contributo per dire basta a questo sistema e alla mentalità clientelare e opportunista che ormai infesta e "appesta" da decenni la nostra società.
Lavorare per il prossimo senza alcun scopo personale né di carriera.
Lavorare per la collettività, per chi è in difficoltà, per i disabili, per i meno abbienti senza aspettarsi nulla in cambio, non ha prezzo.
Non si finisce mai d'imparare e si dà un senso nobile alla propria esistenza.
Personalmente ho seguito sempre questa linea.
E la notte, tra uno sguardo nel vuoto al soffitto e un abbraccio con la mia futura moglie, sono riuscito a dormire. Con difficoltà, non lo nascondo, mi alzo ancora presto quando potrei dormire qualche ora in più, perché penso sempre al contesto marcio in cui vivo, ma fiero di non aver mai mollato nonostante i torti subiti nella vita e nonostante la mentalità egoista e corrotta di buona parte degli italiani.
Schiena dritta. Sempre.
FRANGAR, NON FLECTAR.
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