venerdì 20 dicembre 2024

Panagiotis Tachtsidis

 


Panagiotis Tachtsidis era il pallino di Zeman, che lo ha voluto spesso con sé: ma la sua carriera è stata al di sotto delle aspettative.

Una cosa è certa: Znedek Zeman, non uno qualunque, stravedeva per lui. Ma Panagiotis Tachtsidis, nonostante le indubbie potenzialità, non è riuscito, almeno per il momento, a mantenere nella sua carriera calcistica le grandi aspettative che i vari club con cui ha giocato avevano riposto su di lui.

Regista di centrocampo dotato di una tecnica purissima e di un fisico statuario, ha fallito la grande occasione avuta nella Roma e successivamente non è riuscito a imporsi nelle tante squadre che gli hanno offerto un'altra possibilità. I suoi limiti? Innamorarsi un po' troppo del pallone, finendo per ritardare i ritmi di gioco, oltre a una certa macchinosità nei movimenti e a un carattere introverso e fumantino, che lo ha portato spesso a reagire in modo sbagliato al gioco falloso ai suoi danni, finendo per vedersi sventolare troppe volte il cartellino rosso.

Tachtsidis è cresciuto calcisticamente nell'AEK Atene. Dopo 3 stagioni in Prima squadra, in cui si affaccia nel calcio professionistico, debuttando anche in Europa League, a portarlo in Italia è il Genoa di Enrico Preziosi, che nel 2010, quando il centrocampista ha 19 anni, investe 200mila euro. Tachtsidis firma un contratto di 4 anni con il Grifone a 400mila euro a stagione, ma viene girato in prestito al Cesena per fare esperienza.

Nei 6 mesi in Romagna, però, non riesce a trovar spazio e a gennaio cambia già maglia, passando al Grosseto, in Serie B. In Toscana gioca le prime partite nel calcio italiano, 8, e il suo debutto assoluto, in particolare, è in grande stile. Nella gara d'esordio, infatti, il 3-2 casalingo contro il Pescara, serve 2 assist, dando un contributo decisivo alla sua squadra. Nell'estate 2011 si trasferisce così al Verona, sempre a titolo temporaneo..

Nella formazione scaligera parte come riserva di Hallfredsson, ma riesce a ribaltare le gerarchie e a guadagnarsi il posto da titolare. In gialloblù vive una stagione molto positiva, totalizzando 2 reti in 37 presenze, di cui 35 da titolare, cui vanno aggiunte 2 presenze e un goal nei playoff. A fine stagione i gialloblù sono promossi in Serie A, mentre Tachtsidis è fra i migliori giovani del campionato assieme ad Alessandro Florenzi (che sarà poi suo compagno di squadra nella Roma, ndr), Lorenzo Insigne e Nicola Sansone.

A notare il suo talento fra gli altri c'è l'allenatore della Roma Znedek Zeman. Proprio il tecnico boemo chiede al D.s. Walter Sabatini di portare il centrocampista greco nella capitale nell'estate 2012.

Il D.s. lo accontenta e acquista Tachtsidis con la formula della comproprietà. Il greco firma per 5 anni, e illude i tifosi segnando un gran goal su pallonetto nella prima amichevole stagionale. Zeman decide di puntare sul nuovo arrivato già dalla 2ª giornata di campionato, che vede la Lupa impegnata a Milano contro l'Inter. A San Siro, come tutta la squadra, Tachtsidis, all'esordio in Serie A, disputa un partitone, la Roma vince 3-1 e il greco, che in quell'occasione è preferito a Pjanic, sembra avviato ad una stagione da protagonista.

Invece non sarà così: le sue prestazioni sono molto altalenanti e la situazione diventa molto delicata quando Zeman in alcune occasioni darà spazio al greco al posto di Daniele De Rossi, oltre che di Pjanic. Questa scelta attira al boemo numerose polemiche, e Tachtsidis è addirittura oggetto di fischi da parte dei tifosi giallorossi all'Olimpico. 

Il 27 gennaio, nel 3-3 contro il Bologna, Tachtsidis segna il suo primo goal in Serie A. Le due successive sconfitte dei giallorossi contro Catania e Cagliari fanno precipitare la squadra all'8° posto in classifica lontana dalla zona Champions. La scommessa Tachtsidis fallisce, la società prende una decisione drastica ed esonera Zeman, e quando si concretizza l'avvicendamento in panchina con Aurelio Andreazzoli, il greco trova poco spazio, chiudendo la stagione 2012/13 con 21 presenze (più 2 in Coppa Italia) e un solo goal.

Dopo la Roma,per il greco un lungo pellegrinaggio di flop in provincia prima del ritorno a casa.

Oggi gioca ancora in Romania.

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