Claudio Mandia è morto a New York, nel college dove studiava, poche ore prima di compiere il suo 18esimo compleanno.
Era stato accusato di aver copiato un test e, per questa ragione, non solo rischiava l’espulsione dal college, ma era stato messo addirittura in isolamento, in modo disumano, in una stanza riservata agli studenti accusati di plagio, neanche fosse un terrorista.
Per questo motivo, e chissà quali altre vessazioni e altrettante profonde ragioni insondabili, secondo le ultime ipotesi si sarebbe tolto la vita, nelle stesse ore in cui la famiglia atterrava a New York per venirlo a festeggiare.
Se così fosse, l’augurio è che i genitori abbiano (almeno questo) la giustizia che meritano.
Di fronte a questa tragedia immane, inaccettabile - e nel rispetto delle indagini, che faranno il loro corso - faccio mie le parole del Prof. Guido Saraceni, che valgono sempre e a prescindere, oggi più che mai.
“Mi piacerebbe ricordare agli studenti di ogni età che qualsiasi voto prendano, qualsiasi errore, leggerezza o invereconda stupidaggine commettano, i loro genitori, compagni ed amici non cesseranno mai di amarli e di volere loro bene. Non fatene mai un dramma.
Il rendimento scolastico non definisce chi siete, non è una sentenza divina, non vi renderà indegni di essere amati. Qualsiasi cosa abbiate fatto, non vale il sacrificio della vita. Siete molto più importanti dei vostri errori”.
R.i.p. Claudio
Lorenzo Tosa
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