mercoledì 4 dicembre 2013

La scuola non si delega

Si moltiplicano in molte le città le occupazioni delle scuole: non solo per dare voce alla protesta, ma anche per sperimentare spazi e forme di apprendimento diversi. Di seguito il messaggio diffuso in rete, tra i tanti, dal liceo Virgilio di Roma. In coda un piccolo contributo di Comune con un elenco di 15 proposte di cambiamento a scuola da completare e praticare qui-e-ora….
di Collettivo autorganizzato Virgilio di Roma
Occupazione: non il violento tentativo di pochi di distruggere l’unico spazio di formazione proposto ma la conseguenza dell’esigenza di molti di aprire un luogo chiuso ad un confronto ampio e trasversale; di arrivare a guardare oltre le quattro mura di un istituto ben diverso da uno spazio idilliaco e sganciato dal suo contesto, bensì terreno quotidiano di vita, lavoro e lotta dove, in piccolo, si ripropongono le logiche economiche, sociali, relazionali che ci circondano; di distruggere sì, ma anche di ricostruire dal basso un modello di formazione finalmente sganciato dalle logiche di mercato che ostacolano la nascita di quel pensiero critico e aperto a cui continuamente si fa appello ma che mai viene sostenuto nel concreto.
Occupazione: non un tentativo di sabotaggio “terroristico” bensì risposta decisa e forte ad una violenza esercitata in primo luogo dallo Stato, capovolgimento dell’ipocrita moralismo di una legalità che non è garanzia e tutela del cittadino ma parte stessa della sistematica oppressione economica, di genere, di piazza; un futuro di precarietà quello che ci aspetta, un’alternativa valida quella che proponiamo.
Occupazione: non pratica obsoleta e insensata, bensì riappropriazione diretta di spazi negati, di saperi liberi anziché predefiniti, di un confronto con l’attualità oggi soffocato.
Dopo anni ed anni di smantellamento del welfare, di attacco alla scuola pubblica mistificato da un falso progresso, proponiamo vie alternative per ottenere ciò che, continuamente promesso, è costantemente negato. La ritinteggiatura delle aule, il proporre corsi e dibattiti che non escludano bensì amplino i programmi di studio, il ricercare una didattica alternativa, il rianimare i grigi corridoi scolastici, l’aprire le porte della scuola oltre l’orario abitudinario, il creare spazi di aggregazione, queste sì possono essere vie alternative solidali e inclusive che non fungono da ammortizzatori sociali bensì producono conflitto.
Per questi motivi gli studenti del liceo Virgilio hanno deciso di occupare il giorno 28 Novembre 2013.
Invitiamo tutte le componenti scolastiche ad assistere e contribuire in prima persona, perché la partecipazione attiva e il più ampio confronto hanno una legittimità che va oltre il vincolo legale.

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