IL TAR DI PALERMO SOSPENDE NUOVAMENTE I LAVORI AL MUOS. ACCOLTO IL RICORSO DI LEGAMBIENTE – Ricomincio dalla revoca. O meglio dalla revoca della revoca di crocettiana memoria. Si riaccendono le speranze dei No Muos e riparte la battaglia legale sul sistema di comunicazione satellitare della Marina militare statunitense in costruzione nella contrada Ulmo nel territorio di Niscemi. Ieri il Tar di Palermo, con l’ordinanza 695/2013, ha accolto la domanda di sospensiva cautelare presentata dal Comitato regionale siciliano di Legambiente. Nel ricorso degli ambientalisti siciliani contro l’assessorato regionale al Territorio ed altri, Legambiente aveva chiesto l’annullamento, previa sospensione, dell’efficacia del provvedimento n. 32513 del 24 luglio 2013, la cosiddetta “revoca della revoca”, con il quale la Regione siciliana procedeva alla revoca dei precedenti provvedimenti di revoca della realizzazione del Muos. Come è noto, in un primo tempo, il Tar di Palermo aveva dato ragione alla Regione siciliana, rigettando il ricorso del Ministero della Difesa italiano contro la sospensiva delle autorizzazioni ai lavori alla base Usa. La sentenza era stata poi impugnata dal ministero della Difesa che si era rivolto al Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo. Ma il dietrofront del governatore Crocetta a fine luglio, che aveva ritirato, proprio alla vigilia del pronunciamento del CGA, il diniego ai lavori del Muos firmato a fine marzo, aveva di fatto vanificato la sentenza del Tar.
E dunque ora il tribunale amministrativo è stato chiamato a pronunciarsi un’altra volta sulla questione Muos. Nella sentenza di ieri i giudici hanno ritenuto, spiegano i legali di Legambiente, che «la complessità delle questioni prospettate e soprattutto l’evidente connessione con altri ricorsi per i quali si è già avuta la fissazione della udienza di merito, consenta di ritenere che alle esigenze cautelari prospettate possa darsi adeguata tutela mediante la trattazione della controversia in tale data». Secondo gli avvocati, il comma 10, dell’art. 55, del Codice sul processo amministrativo recita, infatti, che se il Tar «ritiene che le esigenze del ricorrente siano apprezzabili favorevolmente e tutelabili adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito, fissa con ordinanza collegiale la data della discussione del ricorso nel merito».
Sul Muos infatti pende il ricorso nel merito presentato nel 2011 dal comune di Niscemi. Si tratta di una richiesta cautelare, all’interno del quale è stata effettuata la verificazione del Prof. D’Amore dell’Università La Sapienza di Roma, che aveva riscontrato gravi vizi dei procedimenti di autorizzazione. La richiesta è stata già discussa lo scorso 11 ottobre dal Tribunale amministrativo palermitano, che ha ritenuto che si possa in tempi brevi emettere la sentenza definitiva del giudizio ed ha fissato un’udienza pubblica per la discussione finale al prossimo 27 marzo 2014. Il ricorso nel merito del comune nisseno ha solide basi giuridiche in quanto il verificatore ha riscontrato vizi gravissimi nell’istruttoria delle autorizzazioni. Vizi che non possono essere sanati dal successivo studio dell’ISS che è estraneo alle autorizzazioni stesse.
CORTEO NO MUOS IL 15 NOVEMBRE A PALERMO – Frattanto ricominciano le manifestazioni No Muos. Mentre riprendono i lavori alla base americana, è annunciato un corteo di protesta il 15 novembre a Palermo, che si presume dovrebbe avere nuovo slancio dalla sentenza del Tar. Le manifestazioni avevano subito un temporaneo standby. I No Muos di Niscemi avevano infatti deciso di autosospendere le iniziative di lotta per protestare contro quelli che avevano definito ironicamente gli “attivisti da computer” e la scarsa partecipazione dei niscemesi all’ultima manifestazione del 28 settembre scorso. Il comitato niscemese si aspettava una risposta massiccia della città. Contavano di riempire almeno dieci pullman, invece ne erano partiti solo quattro. La polemica era anche contro chi aveva preferito guardare senza impegnarsi di persona, delegando la lotta al primo cittadino, il sindaco Francesco La Rosa, che alla manifestazione di Palermo non si era fatto vedere. Il sindaco, dal canto suo, ha sempre ribadito la sua contrarietà al sistema di comunicazione satellitare Usa. «Noi il Muos non lo vogliamo – ha ripetuto più volte -. Anche se siamo rimasti soli proseguiremo la nostra battaglia».
Giacomo Belvedere
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