lunedì 15 aprile 2013

GRECIA: IL NUOVO GOVERNO AFFRONTA IL PROBLEMA DELL’IMMIGRAZIONE E DELL’ASILO


#CABLEGATE 09ATHENS1685 –
Postato da  il 23-10-2011 alle ore 17:36:37


RIF: A) ATHENS 315; B) ATHENS 1349; C) ATHENS 1641; D) ATHENS 2038
CLAsSIFCATO DA: Daniel V. Speckhard, Ambasciatore; MOTIVO: 1.4(B), (D)
1. (C) SOMMARIO: Il nuovo governo greco guidato dal PASOK [PanellinioSosialistikoKinima – Movimento Socialista Panellenico – n.d.t.] ha posto la politica dell’immigrazione e dell’asilo ai primi posti nelle sue priorità, annunciando nuove misure per combattere i contrabbandieri organizzati di esseri umani, agevolare le regole per la naturalizzazione degli immigrati nati in Grecia, fornire uno status agli immigrati illegali per motivi economici e trasferire la procedura greca di asilo a una nuova autorità indipendente. Questo turbine di attività, tutte in corso nei primi due mesi in carica del PASOK, riflette la profonda importanza che i dirigenti e gli elettori greci attribuiscono all’immigrazione e alle sue implicazioni sociali, economiche e di sicurezza per la Grecia. Il Primo Ministro George Papandreou e il suo gabinetto sono acutamente consapevoli delle critiche lanciate dalle organizzazioni per i diritti umani alle procedure d’asilo e ai centri di detenzione dei migranti in Grecia. La nuova strategia greca comporta non soltanto riforme politiche ma anche la “europeizzazione” del problema del controllo dell’immigrazione: esercitare pressioni sulla UE perché fornisca maggiore sostegno alla sicurezza dei confini, sollecitare la Turchia a operare un giro di vite sul contrabbando di esseri umani nell’Egeo e a riprendersi i deportati e rivedere l’Accordo di Dublino II che accolla alla Grecia la responsabilità di tutti gli immigranti che entrano in Europa attraverso i suoi confini. Nonostante alcuni successi nell’inserire l’immigrazione nella più vasta agenda della UE, tuttavia, il governo affronta sfide scoraggianti nel rafforzare il controllo dell’immigrazione e nell’attuare una politica dell’immigrazione complessiva ed efficace. FINE SOMMARIO.
IMMIGRAZIONE: UNA SFIDA CHIAVE GEOPOLITICA E SOCIALE
2. (SBU) La Grecia è diventatail punto d’ingresso in Europa preferito dagli immigranti illegali e dai rifugiati, molti dei quali perseguono la residenza in Europa Occidentale e cercano soltanto di transitare attraverso la Grecia. Dal 2004 il numero degli immigrati illegali arrestati è salito del 325 per cento, da 44.987 a 146.337 nel 2008, e questo numero è solo una frazione del numero reale di arrivi di immigrati. La lunga linea costiera greca e la prossimità delle sue isole con la Turchia rende il paese particolarmente attraente per i contrabbandieri marittimi di esseri umani, molti dei quali hanno spostato qui le loro operazioni dalle acque spagnole e italiane più severamente pattugliate. La Guardia Costiera greca sottodimensionata e male equipaggiata ha lottato per tenere il passo. Anche se gli immigrati si trasferiscono in altre destinazioni europee, secondo il protocollo di Dublino II la Grecia è responsabile delle loro richieste di asilo come paese europeo di primo ingresso, una situazione che non piace né ai greci né agli immigrati.
3. (C) Anche se circa la metà di tutti i migranti illegali proviene dalla vicina Albania, l’incremento più visibile di immigranti da zone di conflitto in Medio Oriente, Asia Meridionale e Africa preoccupa particolarmente i greci. Gli immigrati hanno partecipato alle violente proteste ad Atene tra il dicembre 2008 e il marzo 2009 (vedere rif. A) e gli immigrati che occupano abusivamente alloggi si sono impossessati di alcuni quartieri di Atene e hanno esacerbato la “fuga dei greci” dalle aree centrali.
Senza status legale, mancando di opportunità di integrazione economica e sociale, e logorati dai rifiuti grevi di costruire una moschea ufficiale, gli immigrati illegali mussulmani – specialmente i maschi giovani di Pakistan, Afghanistan, Iraq e Somalia – possono essere vulnerabili alla radicalizzazione islamica nelle sale di preghiera clandestine che sono proliferate in tutte le città maggiori (vedere rif. A). Fino a poco tempo fa la Grecia era una terra che alimentava l’emigrazione e la rapida transizione a ricevere l’immigrazione è stata stridente; molti greci considerano le ondate incontrollate di immigrazione illegale uno dei principali destabilizzatori economici e sociali. Ci sono di fatto anche implicazioni politiche chiave: l’insoddisfazione pubblica per la gestione della politica dell’immigrazione e dei controlli da parte del precedente governo della Nuova Democrazia ha probabilmente contribuito alla sua sconfitta elettorale di ottobre e LAOS, un partito di estrema destra, è cresciuto nelle recenti elezione sulla base di una piattaforma nazionalista contraria all’immigrazione.
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4. (C) Il grande numero di migranti che entra in Grecia pone anche dei rischi. A luglio, ad esempio, le autorità greche hanno rimandato in Iraq il cittadino iracheno Muammar Latif Karim (noto anche come Abu Sajjad), un comandante della ribellione sciita (vedere rif. B). Altri rapporti indicano che agevolatori di viaggi multipli per stranieri di interesse speciale continuano a operare ad Atene. Una recente operazione del DHS/ICE [Department of Homeland Security/Immigration and CustomsEnforcement – Dipartimento della Sicurezza Interna/Controllo Dogane e Immigrazione – entità governativa USA – n.d.t.] ha dimostrato che un’organizzazione di contrabbandieri gestita da un iracheno poteva far facilmente passare individui di speciale interesse dalla Grecia all’America Centrale e poi negli Stati Uniti.
LA GRECIA ALLE PRESE CON LA RIFORMA DELLE POLITICHE DI ASILO MOLTO CRITICATE
5. (SBU) Per molti degli ultimi anni, le organizzazioni internazionali e le organizzazioni non governative regionali e nazionali hanno severamente criticato la Grecia per il suo trattamento dei rifugiati e per le sue fallimentari procedure di asilo. Organizzazioni per i diritti umani, da Amnesty International a Medici Senza Frontiere (MSF) al Consiglio dell’ONU per il Diritti Umani a entità europee di controllo hanno condannato gli squallidi centri di detenzione, la mancanza di locali separati per le donne e i minori non accompagnati e presunte deportazioni sommarie notturne in Turchia senza giusto processo. L’Alto Commissariato dell’ONU per i Rifugiati (UNHCR) e l’Organizzazione Internazionale per i Migranti (IOM) hanno criticato la percentuale greca dello 0,03 % di approvazione a prima richiesta delle domande di asilo, la mancanza di una procedura indipendente d’appello, la corruzione rampante e le inefficienze nella raccolta delle istanze. Alcuni paesi europei hanno persino sospeso il rinvio in Grecia, secondo il protocollo Dublino II, di immigrati e di persone che chiedevano asilo. Nel corso degli ultimi due anni, Svezia, Norvegia e Olanda hanno interrotto, a fasi alterne, i rinvii in Grecia, citando preoccupazioni per i diritti umani. A settembre 2009 l’UNHCR ha ripetuto le sue raccomandazioni che gli stati membri della UE non rispediscano in Grecia coloro che chiedono asilo.
6. (SBU) Il nuovo governo greco del PASOK si è impegnato ad affrontare molti di questi problemi e si è mosso rapidamente per rivedere le procedure di asilo e assumere misure che dovrebbero migliorare la capacità del governo di bloccare i migranti. Ha consolidato le forze di controllo (la polizia nazionale, i vigili del fuoco, la polizia portuale ed elementi della guardia costiera) nel nuovo Ministero per la Protezione dei Cittadini, simili al nostro Dipartimento della Sicurezza Interna (DHS). Ciò dovrebbe contribuire a un miglior coordinamento governativo dei servizi di sicurezza nella lotta all’immigrazione illegale. Mantenendo una promessa elettorale, il Ministro della Protezione dei Cittadini, MichalisChrusochoidis, ha creato un comitato di esperti del diritto d’asilo per proporre riforme. Il comitato, composto da rappresentanti dell’UNHCR, delle ONG, di accademici e di dirigenti, si è riunito per la prima volta il 26 novembre. Le ONG e gli addetti del governo si aspettano che la formulazione di una nuova legislazione richiederà fino a sei mesi e stanno mirando a misure provvisorie per gestire le domande di asilo in sospeso. Le ONG hanno ampiamente apprezzato le proposte del governo di creare una nuova e indipendente autorità per il diritto di asilo e hanno elogiato le promesse di aumentare il tasso greco di approvazione delle domande di asilo al livello della media europea. Tuttavia fanno notare che la situazione sul campo non è cambiata affatto, i centri di detenzione sono pieni oltre le capacità di accoglienza e le procedure relative all’asilo da parte della Polizia degli Stranieri si sono tutt’altro che interrotte in attesa delle nuove linee guida.
NUOVE POLITICHE DELL’IMMIGRAZIONE E CONTRO “EUROPEIZZATI”
7. (C) Le feroci strette fiscali del governo possono
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vanificare politicamente il più ampio programma governativo di ridefinizione delle politiche di controllo e di asilo e così i dirigenti hanno proposto riforme addizionali specifiche riguardo all’immigrazione. I dirigenti del PASOK hanno recentemente riaffermato il loro impegno elettorale a offrire la cittadinanza ai figli degli immigrati e il Ministro dell’Interno GiannisRagousis ha detto all’Ambasciatore Speckhard che il governo stava valutando una nuova tornata di amnistie per gli immigrati illegali. I dirigenti hanno ammesso che ci vorrà tempo per approvare la nuova legislazione ma si sono impegnati a permettere che i figli degli immigrati, nati e cresciuti in Grecia, richiedano la piena cittadinanza. (NOTA: la cittadinanza greca è difficile da ottenere per persone di ascendenza non greca; i criteri per la cittadinanza non sono rivelati al pubblico. FINE NOTA). Nel corso dell’ultimo decennio la Grecia ha avuto tre tornate di amnistie che hanno fornito permessi di residenza temporanea ad ampi segmenti degli immigrati illegali e Ragousis ha detto che una nuova amnistia potrebbe applicarsi a fino a 200.000 immigrati. Per evitare che un’amnistia attiri ancora altri immigrati, i dirigenti affermano che i controlli ai confini saranno inaspriti. Comunque le forze dell’ordine greche, nonostante le recenti riorganizzazioni ministeriali, rimangono deplorevolmente impreparate per bloccare su larga scala i contrabbandieri e gli investigatori e i tribunali mancano della competenza e della perseveranza per perseguire i capi delle reti del crimine organizzato che ne approfittano di più.
8. (C) A causa di queste carenze interne nel controllo dell’immigrazione, i greci si sono anche concentrati su una “europeizzazione” del problema, utilizzando un approccio a tre punte: esercitare pressioni sulla UE perché offra maggiore sostegno alla sicurezza dei confini, sollecitare la Turchia ad attuare un giro di vite sul contrabbando marittimo di esseri umani e a riprendersi i deportati, e premere per modifiche all’accordo Dublino II. Per accrescere la consapevolezza sui temi dell’immigrazione, la Grecia ha ospitato il Forum Globale per l’Immigrazione e lo Sviluppo, una conferenza informale che ha riunito governi e ONG a novembre (vedere rif. D). Nel corso degli ultimi sei mesi i dirigenti greci hanno tentato molteplici tattiche per esercitare pressioni sulla UE: la firma di un accordo a quattro per la collaborazione sui controlli con Malta, Cipro e l’Italia e la sottoposizione congiunta di un libro bianco sull’immigrazione illegale; incontri bilaterali con stati UE di confine concentrati sui controlli e sulla condivisione del fardello dell’immigrazione illegale; sollevare i temi dell’immigrazione alle riunioni UE dei ministri degli esterni e dell’interno; premere sulla UE affinché forgi accordi di riammissione con i paesi di provenienza degli immigrati e invitare il FRONTEX, l’autorità confinaria della UE, ad aumentare la sua presenza nell’EGEO (vedere rif. C). I dirigenti greci hanno cerca di usare la UE per esercitare pressioni sulla Turchia affinché sia all’altezza del suo protocollo bilaterale del 2001 relativo alla riammissione di stranieri di paesi terzi.
9. (C) I greci hanno avuto successo nel guadagnare l’attenzione dei dirigenti della UE. In luglio il Commissario alla Giustizia della UE Jacques Barrot ha osservato che l’immigrazione incontrollata rischiava di “destabilizzare la democrazia greca” e ha chiesto alla Turchia di fare di più per fermare i flussi migratori. GilArias-Fernandez, vicedirettore del FRONTEX, durante una visita di ottobre ha affermato che la Turchia non collaborava nel tamponare l’immigrazione illegale. Il FRONTEX, nel corso dell’anno, ha aumentato il numero dei pattugliamenti aerei e degli osservatori marittimi nell’Egeo. I greci, tuttavia, non sono stati capaci di modificare le dinamiche sul campo. Dirigenti dell’Europa occidentale ci hanno detto che non c’è la possibilità che l’accordo Dublino II sia rivisto secondo i desideri greci. Papandreou ha cercato di promuovere un’atmosfera più positiva con la Turchia e si è astenuto da critiche aspre sull’immigrazione. A novembre il Primo Ministro turco RecepTayyipErdogan ha inviato una lettera a Papandreou con un’offerta di collaborazione sull’immigrazione; è attesa una risposta a breve.
COMMENTO: UN PROBLEMA NON SOLO GRECO MA EUROPEO
10. (C) In quanto porta per l’Europa dell’immigrazione, la Grecia sopporta un peso sproporzionato di immigrazione illegale e di richiedenti asilo. Tuttavia la sfida politica più vasta posta da queste ondate migratorie, specialmente da zone di conflitto in Medio Oriente,
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Asia meridionale e Africa, è applicabile a tutte le nazioni europee. L’immigrazione è un fenomeno trasversale politico, di sicurezza nazionale, di diritti umani e socioeconomico ed ha già avuto quest’anno un forte effetto sulle politiche di tutti i paesi europei: si sono, ad esempio, rafforzati nelle elezioni del Parlamento Europeo del giugno 2009 i partiti di destra contrari all’immigrazione. Dal nostro punto di vista i programmi di integrazione sono di cruciale importanza; sulla scia della crisi economica, l’immigrazione e le politiche del lavoro sono sotto crescente esame e l’impegno della UE riguardo ai diritti umani dei rifugiati e di coloro che chiedono asilo viene verificato dalla realtà politica degli elettori stanchi dell’immigrazione illegale. FINE COMMENTO.
Speckhard

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