domenica 28 ottobre 2012

Il nuovo Dallas verrà chiuso, è un flop


DallasA "Dallas" non si balla più come una volta. Come trent'anni fa quando Jr e Bobby, più giovani e combattivi, si sfidavano per conquistare potere e fama. Oggi la famiglia Ewing, almeno in Italia, non fa più presa e il sequel, preannunciato in pompa magna, è stato chiuso da Mediaset dopo solo due puntate. Un flop di proporzioni enormi per una serie che in patria ha riscosso un buon successo, guadagnandosi la conferma anche per la seconda stagione. Dopo i 2,5 milioni (8%) dell'esordio, contro c'era la Nazionale di Cesare Prandelli (10 milioni di spettatori), martedì scorso c'è stato il crollo, ritenuto senza appello da parte dei dirigenti di Cologno Monzese, con soli 1,7 milioni di spettatori (5%). E la concorrenza Rai non era particolarmente forte: un film tv neanche troppo pompato da Raiuno ("Il paese delle piccolo piogge"), una serie onesta su Raidue ("Criminal Minds") e un talk show politico su Raitre ("Ballaro").
Nulla da fare, le vicende dei figli di Jr Bobby (anche troppo belli rispetto ai loro genitori, che in questo erano molto più comuni), la loro sete di ricchezza, la lotta per il petrolio e per i dollari con la D maiuscola non hanno affatto conquistato il pubblico italiano. La cancellazione è stata la conseguenza più logica, primo ad annunciarla l'immancabile Alfonso Signorini su Twitter: "Lo sapevo, 'Dallas' è stato cancellato dal palinsesto di Canale 5. Requiem aeternam". La tv di queste storie ne ha proposte e ne propone ormai a iosa, la serie originale era un "unicum" in quel periodo e come tale aveva capacità attrattive innegabili. E poi, forse, in una periodo di crisi come questo alla gente vedere ricconi che si battono per accumulare ancora più ricchezza non interessa affatto. Anzi, forse disturba. Canale5 ci ha provato in tutti i modi, sia con battage pubblicitario, richiamando alla memoria le gesta "giovanili" di Jr e Bobby, sia mandando lo show in replica al posto di "Beautiful" e "Centovetrine", ma non è bastato.

L'effetto ricordo, insomma, non ha sortito gli esiti sperati: quel "Dallas" era tutta un'altra cosa, un "mai visto prima", un'autentica novità, quei personaggi avevano una credibilità, quelle storie affascinavano mentre quelle di oggi hanno un sapore fin troppo da soap. E non sono bastati gli attempati Larry Hagman (81 anni), Patrick Duffy (63 anni) e Linda Gray (72 anni) per convincere i telespettatori a sintonizzarsi il martedì sera in prime time su Canale5. Altri tempi, altro momento storico, altra televisione. Per ora Canale5 ha deciso di "tappare" la falla con un film ("Come un uragano"), ma si attendono novità (su Raiuno andrà in onda la seconda puntata di "Questo nostro amore", con Neri Marcorè e Anna Valle).

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