sabato 25 agosto 2012

MASADA n° 1405 19/8/2012 MAFIA POLITICA E INQUINATORI


Tutti contro i 3 della grande pulizia: Grillo-Di Pietro-Il Fatto
Quotidiano -Ideale e idolatria – I deliri di Eugenio Scalfari –
Contesa con Zagrebelsky, giudice emerito della Consulta – La deriva di
Repubblica e le sue bufale– Il ‘populismo giudiziario’ di Violante – I
corrotti, la mafia e l’Ilva – Il bilancio fallimentare di 9 mesi del
Governo Monti, il governo “senza se e senza ma”- Manifestazione per
l’Ilva – Il Ministro Clini: 21 anni nell’Ambiente a difesa degli
inquinatori- Attacco a Travaglio- L’inquinamento del Sulcis
Citazione di Maria
DEDICATA A Luciano, il Violante "delirante"
L’analfabeta politico- Bertoldt Brecht
Il peggior analfabeta è l’analfabeta politico
Egli non sente, non parla, né s’interessa
degli avvenimenti politici.
Egli non sa che il costo della vita,
il prezzo dei fagioli
del pesce, della farina, dell’affitto
delle scarpe e delle medicine
dipendono dalle decisioni politiche.
L’analfabeta politico è così somaro
che si vanta e si gonfia il petto
dicendo che odia la politica.
Non sa l’imbecille che
dalla sua ignoranza politica nasce la prostituta,
il bambino abbandonato, l’assaltante
e il peggiore di tutti i banditi
che è il politico imbroglione,
il mafioso, il corrotto,
il lacchè delle imprese nazionali e multinazionali.
.
Luca Scalìa
Ricordo gli anni peggiori della mia vita a Palermo, quegli anni a
cavallo delle stragi, prima e dopo.
L'atmosfera che si viveva in città era surreale: chiunque si muovesse
contro la Mafia era tacciato, che fossero trasferimenti di ufficio o
morte. Il senso di impotenza e di sfiducia verso le istituzioni al
limite del credibile.
Sapevano tutti (passaparola in quel grande villaggio chiamato Palermo)
di questi legami.
Chi ha poco più di trent'anni come me forse si ricorderà....
.
Radisol
Monti : "L’euro come la Madonnina sul Duomo di Milano, un valore morale"
Potremmo dire : "Si vedono entrambi col binocolo" ....
..
CHAPLIN. IL GRANDE DITTATORE
“Mi dispiace, ma io non voglio fare l'Imperatore: non è il mio
mestiere; non voglio governare né conquistare nessuno. Vorrei aiutare
tutti, se possibile: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi. Tutti noi
esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della
felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l'un l'altro. In
questo mondo c'è posto per tutti. La natura è ricca, è sufficiente per
tutti noi; la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo
dimenticato. L'avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il
mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d'oca fra le cose più
abbiette. Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi
stessi. La macchina dell'abbondanza ci ha dato povertà; la scienza ci
ha trasformato in cinici; l'avidità ci ha resi duri e cattivi;
pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari, ci serve umanità;
più che abilità, ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità la
vita è violenza e tutto è perduto. L'aviazione e la radio hanno
riavvicinato le genti; la natura stessa di queste invenzioni reclama
la bontà nell'uomo, reclama la fratellanza universale, l'unione
dell'umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel
mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un
sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente
innocente. A coloro che mi odono, io dico: non disperate! L'avidità
che ci comanda è solamente un male passeggero, l'amarezza di uomini
che temono le vie del progresso umano. L'odio degli uomini scompare
insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà
al popolo e, qualsiasi mezzo usino, la libertà non può essere
soppressa…. Non vi consegnate a questa gente senza un'anima, uomini
macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore. Voi non
siete macchine, voi non siete bestie: siete uomini!... Non difendete
la schiavitù, ma la libertà! …Voi, il popolo, avete la forza di fare
che la vita sia bella e libera; di fare di questa vita una splendida
avventura. Quindi, in nome della democrazia, usiamo questa forza.
Uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore! Che
dia a tutti gli uomini lavoro; ai giovani un futuro; ai vecchi la
sicurezza. Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere,
mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse, e mai lo faranno! I
dittatori forse sono liberi perché rendono schiavo il popolo. Allora
combattiamo per mantenere quelle promesse! …Combattiamo per un mondo
ragionevole. Un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti
gli uomini il benessere. Nel nome della democrazia, siate tutti
uniti!”
..
DI PIETRO
“Ci sono tutte le possibilità di tenere aperta l’Ilva, difendere la
siderurgia italiana e salvare Taranto dall’avvelenamento. E’ già stato
fatto in Germania, dove gli impianti non sono stati chiusi ma messi in
sicurezza. L’Ilva è la più grande acciaieria d’Europa. Ora deve
diventare anche la più sicura.”
.
J. Dewey
LA POLITICA, è L’OMBRA CHE IL POTERE ECONOMICO HA POSTO SULLA SOCIETA’
.
Remo
“Onore anche agli operai della Fiom che hanno manifestato a favore
della Magistratura. Il lavoro è importantissimo e il suo limite è
costituito dal fatto che non si può barattarlo con la morte.”
.
Il governo Monti insieme a Napolitano e a tutti i partiti meno Idv sta
allegramente regalando l'Italia al crimine organizzato,"senza se e
senza ma"
I giornali italiani fanno la ola al più infame e palese patto
Stato-mafia di tutti i tempi, mentre i partiti usano ormai bacini
mafiosi come bacini elettorali per mantenersi alla mangiatoia del
potere.
Unici nemici dichiarati contro la mafia e il malaffare politico:
Grillo, Di Pietro e Il Fatto Quotidiano. Soli contro tutti.
Dobbiamo aspettarci degli attentati mafiosi anche contro di loro?
Il potere politico ordina, la mafia esegue. Poi si spartiscono gli utili.
Azzerata la squadra antimafia di Palermo.
Quasi scomparsa la DIA, creata da Falcone come forza speciale contro la mafia.
Maroni aveva iniziato la dissoluzione graduale dei corpi antimafia,
mentre ipocritamente sulle piazze diceva il contrario ai coglioni
leghisti. Ma la Lega ha bisogno di Berlusconi per governare e
Berlusconi ha bisogno della mafia per essere eletto, così una mano
lava l'altra. E nessun leghista ci ha spiegato mai perché tuona tanto
contro la corruzione del Sud e perché al Governo sono 18 anni che la
Lega vota a favore della mafia che il sud lo tiene sotto tallone!
Avete firmato a favore dei giudici di Palermo?
Le firme sono 127.00 ma dovrebbero essere 40 milioni!
.
Tra i firmatari a favore dei pm di Palermo c’è un nome illustre:
GUSTAV ZAGREBELSKY
Quando l’ho indicato come auspicabile presidente della Repubblica non sbagliavo.
Ex presidente della Consulta e nobile giurista, è l’unico oggi a
tuonare contro il comportamento di Napolitano a la cricca
simil-mafiosa abbarbicata al potere che comprende ormai anche Monti,
la Cancellieri, la Severino e Passera, intenzionata a soffocare lo
scandalo del patto Stato-mafia e a bloccare le intercettazioni che
hanno sfiorato ormai anche i nomi di Mancino e Napolitano in una
vergogna senza fine.
Per la serie “il peggio non è mai morto”, ecco che Zagrebelsky viene
attaccato in modo turpe da uno Scalfari ormai in delirio senectutis
che lo infama come un Grillo qualunque con ogni sorta di epiteti,
offendendo, come dice Travaglio, “la logica, la verità, la storia, la
professionalità di tutti i giudici che hanno lottato contro la mafia”,
compresa la memoria dei i 37 giudici che la mafia ha ucciso, con
Falcone, Borsellino e Livatino e delle 2000 vittime civili.
Ma Scalfari con la sua resa incondizionata al potere non fa che
seguire la deriva vergognosa del quotidiano Repubblica che pure
Scalfari fondò e che dalla sx iniziale si è gradatamente spostata in
un terreno paludoso dove si incontrano tutte le mafie, criminali e
politiche. Da giornale semilibero a servo tra i servi.
Scalfari ha anche la faccia di dire che Napolitano è solo “contro
forze vastissime e potentissime!” Dalla parte di Napolitano: tutti i
partiti, tutti i giornali, tutte le istituzioni, tutti i membri del
governo Monti, la mafia, la P2, la finanza internazionale. Contro
questo spiegamento: Grillo, Di Pietro e Il Fatto Quotidiano. “Forze
vastissime e potentissime!”. Verrebbe da ridere se la situazione non
fosse tragica! Di Pietro, Grillo e Travaglio ringrazieranno
certamente.
Una volta Repubblica era un giornale leggibile, non certo fascista,
non certo mafiosa. Cosa sta diventando? Ha fatto un patto con la mafia
anche lei?
Scalfari è un caso ormai patologico da sei anni, la sua metamorfosi in
peggio è impressionante, esempio non infrequente di persone vecchie e
malate che nei loro ultimi anni delirano di brutto ma c’è chi su
questo delirio da persona malata e ossessionata ci va a nozze. Un
lettore gli ha scritto: “E ora? Vuoi andare a stringere la mano anche
a Dell’Utri?”
Fabio Granata, vicepresidente della commissione nazionale antimafia scrive:
“Napolitano ritiri il ricorso alla Consulta! Vada a Palermo e a
Caltanisetta a incontrare i magistrati! Dia loro sostegno e fiducia!
Lo faccia per la memoria di Falcone e Borsellino! Lo faccia per il
popolo italiano!”
Può essere che nessuno abbia creduto veramente che Mancino o
Napolitano c’entrassero con la mafia, ma, se le cose precipiteranno
come sembrano fare, se ogni squadra antimafia sarà chiusa, se i pm
migliori saranno trasferiti o mandati in Guatemala come Ingroia, se i
media di regime non la smetteranno di attaccarli come attaccavano
Falcone prima che fosse ammazzato, e se questo Governo per impulso di
Napolitano distorcerà le intercettazioni, vietando al giudice di
usarle se scoprono reati diversi da quello su cui sta indagando..
allora sarà ben difficile non leggere in questo concorso diabolico di
aiuti alla mafia qualcosa di diverso da un patto scellerato con essa,
e di misurare il baratro in cui questa gentaglia sta precipitando
l’Italia, un paese governato dalla P2, dalla mafia e dalla perversa
finanza internazionale. Ci può essere qualcosa di peggio al mondo?
E davanti a questo scenario diabolico il Pd ancora tace? E ancora i
suoi sgherri, gli idioti delle piccole cosche del web, o gli idioti
solitari della Lega, riescono a vedere solo in Grillo il nemico
pubblico n° 1?
Davvero ignobile questo Scalfari che distorce la storia di Falcone,
dicendo che Buscetta gli fece i nomi dei politici coinvolti con la
mafia ma Falcone non li denunciò mai? Che tenta di fare Scalfari?
Mandare un avvertimento alla procura di Palermo perché anch’essa
taccia i nomi eccellenti?
La verità è ben diversa. Buscetta fece i nomi ma avvertì che non li
avrebbe mai confermati in un processo, dunque Falcone li conosceva ma
non poteva spiccare mandati contro di loro, e, a maggior certezza del
potere, poco dopo fu ucciso con la moglie e la scorta, la polizia fece
immediatamente sparire la sua agenda e poco dopo venne ucciso anche
Borsellino. Così quei nomi non vennero mai fuori.
Ma quando si riferiscono queste cose, voi cosa pensate? A qualche
oscuro e invisibile personaggio mitologico o a precise politici noti?
Gli stessi che magari sono sempre stati applauditi ai meeting di CL?
E ora che qualcosa sta di nuovo per venire fuori, ecco che lo Stato
mafioso scatta a protezione dei criminali: si chiude il reparto
antimafia di Palermo, si smantella la DIA, il dipartimento speciale
antimafia voluto da Falcone, si trasferiscono i giudici di maggiore
impegno sostituendoli con dei pivellini, si solleva questa immonda
campagna mediatica contro i pm e si costruisce una nuova legge sulle
intercettazioni, caso mai intercettando un narcotrafficante uscisse
qualche prova sui mandanti politici delle stragi di mafia che hanno
ucciso decine di persone per realizzare poteri nello Stato.
Ma allegri! La legge bavaglio è pronta, saldamente votata “senza se e
senza ma” da Bersani, Bossi, Berlusconi, Casini, Monti. Chiedetevi voi
perché.
Checché ne pensino Scalfari e la corte mediatica di servi che difende
le pretese “imperiali” di Napolitano, la Consulta ha pieno diritto di
respingere le leggi incostituzionali anche se il Presidente le firma,
come ha pieno diritto di stabilire quali sono le prerogative
costituzionali del Presidente contro i diktat incostituzionali del
Presidente stesso.
Persino Scalfari ha dovuto ammettere, obtorto collo, che è piuttosto
strano che un Presidente della Repubblica attivi un conflitto di
attribuzioni contro un ufficio giudiziario e conculchi la procura di
Palermo affinché distrugga le sue intercettazioni per imposizione.
Siamo in pena violazione costituzionale e procedurale.
Scalfari pretende una interpretazione della legge pro Napolitano che
sia essa stessa superiore alla legge esistente. Sembra la stessa
protervia di Berlusconi quando imponeva la ‘propria’ interpretazione
della legge rovesciandone il senso.
Ma quello che Scalfari esige a gran voce sarebbe un mostro giuridico :
“che qualunque cosa riguardasse il Presidente della Repubblica fosse
‘inconoscibile’ giudizialmente!” Un bavaglio allo stato di diritto per
l’impunità indiscussa di chiunque comandi! E questo non è solo il
delirio di un vecchio malato. E’ un attacco alla Costituzione e alla
democrazia! Se questo mostro giuridico esistesse nelle altre
democrazie, non avremmo mai avuto capi di Stato o ministri messi sotto
processo o dimissionati per fatti che non sono nemmeno reato. Si
ricordi che il processo a Clinton non dipese da un reato federale ma
da una banale tresca su cui Clinton “mentì” e il popolo americano ne
chiese le dimissioni perché egli “aveva mentito alla Nazione”!
Ma di quale rispetto alla Nazione stiamo qui parlando? In un processo
gravissimo che intende svelare i mandanti politici di stragi di mafia
con un governo attuale che vuole imbavagliare le inchieste e
intimidire i giudici.
La procura di Palermo ha ‘dovuto’ ascoltare le intercettazioni e le ha
giudicate ‘irrilevanti’, non le ha messe agli atti, ma c’è una
procedura per la loro distruzione, non si può farlo solo perché
qualcuno lo ordina dall’alto e, se lo facesse, cadrebbe nel reato di
istigazione a delinquere.
.
LE MENZOGNE DELLA STAMPA
Ormai la politica italiana e, a seguito, l’informazione, sono pura
fantascienza. Horror.
Le menzogne di Scalfari, e dunque di Repubblica, sono pesanti. Dice,
mentendo, che l’Avvocatura dello Stato era andata dalla procura di
Palermo chiedendo la distruzione delle intercettazioni e ricevendone
un rifiuto. Falso. Glielo dicono la procura e anche il Quirinale.
L’Avvocatura ha scritto solo una lettera per chiedere se queste
intercettazioni esistevano e, se sì, perché non fossero state
distrutte. La procura ha risposto che le intercettazioni esistevano,
che non avevano rilevanza penale, che per legge non si potevano
distruggere se prima non passavano dal gip perché altrimenti si
sarebbe violato l’art. 269 del codice di procedura penale, commettendo
un reato. E’ un reato quello che Scalfari pretendeva?
Non basta.
Scalfari ha pure scritto, mentendo clamorosamente, che la procura di
Palermo “in 20 anni non ha svolto alcun lavoro giudizialmente utile e
non ha condannato mai nessuno”. Chissà dove sarà andata a finire nella
sua memoria indebolita la sconfitta dei Corleonesi? E Riina?
Provenzano’ I Graviano? Gli Aglieri? Tutti dissolti dalla sua nemesi
anti giudici e pro Napolitano? E sarebbe questa l'informazione che il
2°quotidiano d'Italia sta dando al paese? I deliri di un uomo che è
stato un grande giornalista ma che oggi proprio ritirarsi in pensione?
Sono almeno 6 anni che questo monumento nazionale sragiona. E che vari
delinquenti se ne avvantaggiano.
Per chi rifiuta ogni attacco al csx “a prescindere”, posso far notare
una anomalia: che sia Zagrebelsky che Scalfari sono del csx e che nel
csx si sta allargando una crepa enorme tra chi il diritto ancora lo
difende e chi accetta anche la difesa dei crimine mafioso e politico,
“a prescindere”, senza se senza ma.
E’ questo che il csx italiano sta difendendo? Un NUOVO ORDINE
MONDIALE, basato su Alta Finanza speculativa, P2 o simili gruppi
golpisti mondiali, politica corrotta e venduta e distruzione di ogni
presidio democratico?
..
Franco di Pasquale scrive:
Siamo arrivati al punto che dobbiamo difendere i magistrati antimafia
più dallo Stato che dalla mafia?
Chi cerca di sotterrare la verità? I giudici antimafia che rischiano
la loro vita, o quei politici che della mafia sono stati complici?
Si sta ripetendo rovinosamente la stessa atmosfera di delegittimazione
e attacco ai giudici che portò agli assassinii di Falcone e
Borsellino?
Stiamo aspettando le nuove vittime di Stato?
E i giornali si fanno complici di questo oggi come allora?
E da che parte sta Luciano Violante nel patto Stato-Mafia?
Sentite come il difensore dei repubblichini, il donatore soddisfatto
delle frequenze a Berlusconi, il fine oratore che scriveva conferenze
per la destra e il giurista così veloce a scrivere leggi ad personam
per Berlusconi, sa dire parole false e contorte su chi lotta ancora
contro la mafia.
Violante denuncia un nuovo “populismo giuridico”ad opera del famoso
blocco terrorista ‘Il Fatto-Grillo e Di Pietro’!
Dice che se il populismo di Berlusconi attaccava le procure, questo le
strumentalizza per abbattere le architravi dello Stato democratico,
che sarebbero, udite udite! Monti e Napolitano! Dice che per abbattere
Monti attacchiamo Napolitano
“Fa male vedere che grandi intelligenze si rendano strumento di una
simile operazione restando insensibili alle conseguenze”
Noi che per decenni abbiamo visto l’implacabile ‘difensore della
democrazia’ prestarsi alle difese più criminali ci chiediamo cosa ne
abbia fatto della propria ‘grande intelligenza’!
Dal 92 al 94 Violante fu presidente della Commissione parlamentare
antimafia e fu lui a raccogliere le deposizioni choc di Buscetta che
rivelò il legame con il mondo politico e non ne fece di nulla. Quanto
è caduto in basso?
Violante è sempre stato il collegamento tra Pd e Pdl. È rimasto
famoso il suo discorso alla Camera del febbraio 2002 in cui rivelava
la disponibilità dell'allora Pds ad avallare l'eleggibilità di
Berlusconi nonostante il conflitto d'interesse[
Suo padre era un giornalista comunista che fu internato in un campo di
concentramento inglese. Si starà rivoltando nella tomba.
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POPULISMO GIUDIZIARIO
E’ l’orrendo neologismo coniato da Luciano Violante per attaccare Di
Pietro-Grillo e Travaglio che difendono la procura antimafia di
Palermo sotto accusa per la sua inchiesta sul patto mafia-Stato.
Si chiama paradosso (para doxa =contro ragione) l’unione di due
termini inconciliabili tra loro. ‘Populismo’ indica l’eccitamento di
emozioni viscerali e irrazionali agitato da qualche demagogo per
creare disordine. ‘Giudiziario’ richiama al contrario al rigore e
all’osservanza della legge in nome del diritto e della razionalità per
un ordine generale.
Del resto Violante non è nuovo in queste accozzaglie di idee opposte.
Non avrebbe altrimenti coniugato resistenza e fascismo, sinistra e
capitalismo, Berlusconi e democrazia. E’ dunque al di là della
coerenza logica e ideologica e può continuare ad essere al di là di
quella concettuale
.
IL POPULISMO
Gigi Zurlo
Ecco la parola magica. Quando uno dice le cose che fanno male alla
casta come le sue prebende, i benefit, le rendite a vita, le
rielezioni trentennali, le scorte a tempo indeterminato, il cumulo
delle pensioni e degli incarichi e via dicendo subito ti dicono che
sei populista.
Il populista allora è colui che sta con i magistrati, è colui che
vuole un politico che si interessa del bene del paese, che vuole che
vada in galera chi truffa e chi collude con la mafia, insomma il
populista, per loro, è uno da biasimare per me è uno da elogiare. Sic
stantibus rebus ,io sono un vero populista!!!!
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Lo spudorato Formigoni al meeting di Comunione e Liberazione attacca
Grillo-Di Pietro e Il fatto Quotidiano:
"Siete dei terroristi, braccio armato di chi vuole destabilizzare il sistema!"
Terroristi???
Braccio armato???
Destabilizzare???
Lo dice uno che sta dalla parte della P2, che è socio di un bugiardo
portato su dalla mafia, che appoggia una parte politica che ha tentato
un golpe contro la democrazia, che ha partecipato a oscurare la verità
sulle stragi di mafia, che non ha mai detto una parola su 13 stragi di
Stato a mandante politico che non hanno mai ricevuto giustizia, che ha
sempre abusato del potere fino a violare la legge sulle elezioni e
candidarsi con liste false, e che ha svenduto la sanità della
Lombardia derubando i cittadini dei loro soldi e dei loro diritti!!!
E lo viene a dire a NOI??????
Sragiona talmente che attacca anche Repubblica.
Forse gli è rimasta la memoria impigliata nella vecchia Repubblica del
primo Scalfari. A forza di prendere il sole sulla barca di Daccò gli
si sono bruciate le meningi e gli è sfuggita la presa di posizione
dell'ultimo Scalfari che da 6 anni vede in Grillo e in Di Pietro solo
dei terroristi da populismo giudiziario!!
.
A Trapani una ordinanza vieta a cittadini e bambini di passeggiare nei giardini.
Chissà se per Clini è 'populismo giudiziario' anche quello?
--
LA MAFIA E L’ILVA
Giorgio Bonanni
Cosa c’entra la mafia con l’Ilva? Cosa c’entra Totò Riina con l’ing. Riva?
C’entra, c’entra.
L’Ilva oggi nell’occhio del ciclone per il provvedimento del Gip è
stata fondata nel 1905 e dopo diversi cambi di proprietà tra pubblico
e privato è stata acquisita nel 1995, nel suo polo siderurgico più
significativo, quello di Taranto, dal gruppo Riva.
Oltre ad aver dato lavoro a centinaia di operai l’Ilva ha iniettato
nell’aria della cittadina di Taranto così tanta diossina da causare la
morte e gravi malattie ad un’intera area della provincia.
E’ sufficientemente provato che il cielo di Taranto è un cielo cancerogeno.
Quando il governatore della Puglia Vendola era ancora un resistente,
un antimafioso doc guidava le proteste contro i padroni dell’Ilva in
difesa dei poveri lavoratori ricattati tra il lavoro e la salute, oggi
invece che è diventato un borghese in giacca e cravatta, tratta con la
famiglia Riva così come lo Stato trattò con la mafia nel 1992.
Facendosi pure prendere per i fondelli dai Riva come ben raccontano le
intercettazioni.
Quindi che c’entrano Riina e Riva?
Riina il capo di Cosa Nostra è rinchiuso in una cella di sicurezza e
sta scontando il suo sacrosanto ergastolo per le decine di omicidi che
ha commesso e ordinato ai danni di uomini, donne e bambini.
L’ing. Riva che con la complicità dello Stato ha causato la morte di
ben più gente di Riina invece non è stato nemmeno sfiorato da una
denuncia per omicidio colposo.
Ecco cosa c’entra.
I giudici che oggi si vedono ingiustamente additati non hanno fatto
altro che rispettare la legge alla lettera limitandosi al fermo dello
stabilimento, in altri tempi, con governatori un po’ più rivoluzionari
sarebbe stata di tutt’altra specie l’accusa e così la pena.
Avviso ai lettori credenti cristiano cattolici. Cosa pensate avrebbe
fatto Gesù Cristo di fronte al caso Ilva? Io credo che avrebbe
accusato i padroni assassini e criminali, disconosciuto tutti i
cosiddetti credenti che siedono nel consiglio di amministrazione
dell’Ilva, curato i malati e rimesso le cose al loro giusto posto.
E avviso anche ai lettori laici non credenti. Cosa pensate avrebbe
fatto Ernesto Guevara detto il “Che”, ministro dell’economia e
dell’agricoltura della sua Cuba (oggi lo sarebbe anche dell’ambiente)
di fronte al disastro dell’Ilva? Io credo avrebbe confiscato lo
stabilimento, fatto incarcerare i padroni accusandoli di omicidio, e
usato i loro beni per risarcire le famiglie danneggiate, bonificare
gli impianti e ridato i posti di lavoro ai tanti cittadini di Taranto.
Lo chiedo anche al comunista, governatore della Puglia, Nichi Vendola,
cosa avrebbe fatto il “Che”? Vorrei proprio che mi rispondesse nel
merito della questione sociale, umana e ambientale!
A Monti invece chiedo: vogliamo lasciare liberi i magistrati di
lavorare affinché possano portare a termine le indagini nella maniera
più completa così da giungere alla confisca dei beni dei Riva per
strage, genocidio, devastazione, disastro ambientale e risarcire le
vittime, dotarla di anti-inquinanti e ridare lavoro agli operai che lo
hanno perso?
..
IDEALE E IDOLATRIA
Viviana Vivarelli
Comunismo e capitalismo sono due vie fallite che hanno fatto fallire i
popoli. Peggio ancora ognuna ha preso i vizi dell'altra: il comunismo
cinese e russo sono diventati forme totalitarie di capitalismo e il
capitalismo ha annullato diritti dei cittadini e doveri dei dominanti
per cadere in una non diversa forma di totalitarismo.
L'errore sarebbe credere che non si possa uscire da entrambe per
imboccare una nuova visione del mondo.
David Carradine:
“Esiste un'alternativa. C'è sempre una terza via, la quale non è una
combinazione delle altre due. E' una via differente".
Certo è duro vedere il fallimento degli ideali di tutta una vita e
capisco che si è pronti a odiare chi nota questo fallimento, che
contiene, insieme,
anche il fallimento di chi in quel progetto ha creduto e crede contro
ogni evidenza.
Ma la storia è storia e, come mostra il fallimento delle religioni
totalitarie, così mostra il fallimento dei regimi totalitari.
Entrambi, culti o ideologie, si innalzano in un ambito ideale e
idolatrico, spingendo l'uomo oltre se stesso per qualcosa che non si è
realizzato, promettendo un paradiso che è diventato un inferno,
tradendo la fede di chi credeva in una liberazione per dare una non
diversa prigionia. Ma ideale e idolatria sono cose ben diverse.
Occorrerebbe salvare l'uno emancipandosi dall'altra.
E' valida la fiamma ardente del combattente, ma quando la battaglia è
persa, si deve capire che lo schema perdente va migliorato, non
conservato ad ogni costo, perché portare avanti battaglie perdute non
è dell'uomo intelligente.
Anche se l'anelito che spingeva, per culto o ideologia, a credere in
una nuova realtà è in sé splendido,i l fallimento conclamato di quella
via che era stata sventolata come liberazione e che ha solo creato
nuove prigionie, dovrebbe aprire gli occhi agli illusi e portarli a
trasferire la bontà dei loro sogni su strade nuove e diverse.
Ma per qualcuno ciò non avviene, resta attaccato alle vecchie
divinità, incapace di vederne la caduta. L'ideale è diventato
idolatria. E' come il prigioniero della caverna platonica, abbarbicato
alle vecchie ombre, che continua a crederle vere, anche se il mondo
crolla attorno a lui e nuove vie si aprono a chi le cerca .Così
quell'uomo, irrigidito nel suo dogma, resta incapace di cambiamento e
odia chi è uscito dalla caverna liberandosi dalle sue catene. Lo odia
a causa della prigionia mentale da cui non riesce a liberarsi e che
rifiuta di vedere.
Ma a quel punto è stolto che il prigioniero tenti di far ritornare
indietro chi si è liberato.
La storia non procede a pacchi, in cui tutto è bene o tutto è male.
Capitalismo e comunismo partivano entrambi da promesse ottimali: il
capitalismo prometteva all’umanità progresso e civiltà, liberalismo e
democrazia, crescita infinita e miglioramento per tutti; il comunismo
prometteva la fine delle diseguaglianze, la cessazione delle classi,
la partecipazione di tutti all’autogoverno, l’uguaglianza di tutti
davanti alla legge. Entrambi garantivano un futuro migliore e maggiore
dignità umana. Entrambi hanno fallito e sono risultati manipolazioni
dell’ideale umano per fare gli interessi di cricche che hanno tradito
tutte le promesse.
Quegli ideali che ne formavano le premesse erano in parte anch’essi
nobili e giusti E restano ancora nobili e giusti gli uomini che
lottano in buona fede singolarmente per praticare quei valori con gli
altri nella propria vita e lottano per migliorare le condizioni di
chi soffre.
Ma le strade che la storia ha preso per realizzare quei programmi a
livello di Stato sono state buone? No, perché hanno rovesciato tutti
gli assunti, tradendo tutti gli ideali e ottenendo l’opposto di quello
che era stato promesso.
Non dobbiamo rinnegare gli ideali, ma occorre rivedere le strade usate
per non ripetere gli stessi errori, oppure chi viene dopo vedrà solo
l’ostinata ripetizione di un fallimento. Per questo gli ideali che
hanno mosso verso quelle utopie sono da salvaguardare ma sono da
buttare le strade che hanno già tradito il bene dei popoli perché
procurerebbero solo costanti dittature.
Culto totalitario è credere in modo irrazionale e dogmatico a un
qualunque idolo: un dio che attacchi ogni altra religione, una razza
che si creda superiore a tutte le altre razze, un genere sessuale che
umili ogni altro genere, una teoria economica in nome della quale
sacrificare il bene e i diritti delle masse per l'interesse di pochi,
una struttura rigida e oligarchica dello Stato che neghi ogni diritto
democratico dei cittadini.
Ogni pretesa di primazia che annienti il bene di una comunità per
privilegiare il potere di alcuni su tutti può essere imposta ma non
può essere accettabile perché contiene in se stessa il germe dalla
propria iniquità.
Per me non fa nessuna differenza che tu ci veda i duemila anni di
imposizione dogmatica della chiesa cattolica, o l'imposizione
totalitaria dei regimi comunisti, o l'imposizione altrettanto
totalitaria del neoliberismo col culto di un finto mercato
concorrenziale che rivela solo l'abuso del più spietato sul più
debole.
Il sopruso è lo stesso. Ma quello che vorrei salvare è la buona fede
di chi, dentro questi sistemi, ha creduto o crede ancora di percorrere
una via sana e buona non vedendo la strumentalizzazione che è stata
fatta della parte migliore dell'uomo da parte degli uomini peggiori.
Credere che si possa andare avanti così postulando una crescita
infinita è il primo errore del neoliberismo. Ma anche credere che la
popolazione mondiale possa continuare a crescere ai ritmi attuali
senza tenere conto del cambio climatico è un grave errore.
Prima di tutto in tutti i paesi di relativo benessere le morti
superano le nascite, cioè si ha una crescita negativa. Poi, purtroppo,
la popolazione mondiale diminuirà a seguito di tragedie planetarie,
prima fra tutte le siccità e la diminuzione delle zone incoltivabili.
Lo scioglimento dei poli porterà a nuove catastrofi. La Gran Bretagna
ha già mappe delle zone che risulteranno coperte dall'acqua e, se la
corrente del Golfo si estingue, il clima della Gran Bretagna diventerà
simile a quello della Svezia. Non vogliamo qui nemmeno parlare di ciò
che avverrà al Mediterraneo e alle nostre coste che andranno
semplicemente sotto.
Se da una parte le condizioni del pianeta non faranno che peggiorare
con una diminuzione, per esempio, dell'acqua potabile, delle zone
coltivabili e degli idrocarburi e di altre risorse, anche la
popolazione diminuirà fatalmente.
Ma è totalmente folle persistere nell’idea neoliberista di una
crescita infinita e della conservazione o del miglioramento delle
abitudini attuali dei paesi più sviluppati.
Sono almeno 30 anni che i profeti del futuro parlano della necessità
di cambiare il nostro stile di vita, per abbracciare una
indispensabile ‘sobrietà’, per cui è assolutamente necessario perdere
molte delle abitudini da paesi ricchi per una sopravvivenza orientata
al minimo con l’eliminazione di tutte le futilità e una
razionalizzazione delle risorse. Molte delle cose che abbiamo oggi non
esisteranno più per il semplice fatto che non ce le potremo più
permettere; si pensi solo ai mezzi di trasporto attuali, basati sulla
benzina o sul gas e a quanti già oggi ne fanno semplicemente a meno.
Non credo sia facile disegnare gli scenari futuri e nessun sociologo o
economista o politico sembra in grado di farlo nemmeno per
approssimazione. Ci aspettano rivoluzioni di usi e costumi molto più
forti di quanto possiamo immaginare.
Occorre cambiare i nostri paradigmi esistenziali.
Il pensiero no global parla di questo cambiamento almeno da 30 anni,
anche se i governi hanno finto di ignorarlo, persistendo nel loro
scialo da cicale difettose, ma occorre cominciare a pensare a un mondo
futuro molto diverso da quello di adesso.
..
Da Mariapia
Foglietto illustrativo
Sono un tranquillante
funziono in ufficio,
affronto gli esami,
mi presento all'udienza,
incollo con cura le tazze rotte -
devi solo prendermi,
farmi sciogliere sotto la lingua,
devi solo mandarmi giù
con un sorso d'acqua.
So come trattare l'infelicità,
come sopportare una cattiva notizia,
ridurre l'ingiustizia,
rischiarare l'assenza di Dio,
scegliere un bel cappellino da lutto.
Che cosa aspetti -
fidati della pietà chimica.
Sei un uomo (una donna) ancora giovane,
dovresti sistemarti in qualche modo.
Chi ha detto che la vita va vissuta con coraggio?
Consegnami il tuo abisso -
lo imbottirò di sonno.
Mi sarai grato (grata) per la caduta in piedi.
Vendimi la tua anima.
Un altro acquirente non capiterà.
Un altro diavolo non c'è più.
Wislawa Szymborska
..
BILANCIO Di 9 MESI DI GOVERNO MONTI
Domenico Lico
E' possibile fare un breve e disincantato bilancio del governo Monti?
La prima, avvilente constatazione, è che in quasi 9 mesi di “riforme”
e di “vertici decisivi” la montagna del debito pubblico italiano non è
stata neppure scalfita. Anzi si è fatta ancora più alta e imponente.
Il debito ammontava a 1.897 miliardi di euro nel dicembre 2011, oggi è
arrivato a. 1.966. Dunque, la ragione fondamentale della nostra
condizione di rischio , la causa causarum delle nostre difficoltà
presenti e future si è ulteriormente aggravata. Lo spread si mantiene
elevato e il 16 luglio ha sfiorato i 500 punti. Il Pil – questo
vecchio totem delle società capitalistiche – è nel frattempo diminuito
e diminuirà ancora. Scenderà di oltre il 2% nel 2012. Dicono gli
esperti che si riprenderà nel 2013. Ma per quale felice congiunzione
degli astri non è dato sapere. Qui, infatti, la scienza economica si
muta in astrologia, dà gli oroscopi. L'elenco dei disastri non è
finito. La disoccupazione, com'è noto, è aumentata, quella giovanile
in particolare. Per quella intellettuale in formazione il governo
propone ora di aumentare le tasse universitarie, così potrà essere
efficacemente ridotta... Una nuova tassa sulle famiglie italiane di
cui occorrerebbe informare l'on. Casini, che ne è uno zelante
difensore.
Nel frattempo le più importanti riforme realizzate dal governo
incominciano a mostrare effetti indesiderati che pesano e peseranno
sull'avvenire del Paese. Prendiamo la riforma delle pensioni,
sbandierata dai tecnici al governo come lo scalpo di un mostro
finalmente abbattuto. Pur senza considerare qui il grande pasticcio
dei cosiddetti esodati, la riforma appare come un'autentica sciagura
economica e sociale. L' allungamento dell'età pensionabile ha già
bloccato l'assunzione di migliaia di giovani nelle imprese. Quale
slancio può venire da una società se si chiede agli anziani di
continuare a lavorare sino alla vecchiaia e ai giovani di aspettare,
cioé di invecchiare senza lavoro?
Fruttarolo cita:
“Abbiamo bisogno di una Rivelazione nuova, e intanto quelle trascorse
sono sorpassate o, peggio, fonti dì disordine. Stiamo andando alla
morte con il sostegno di tutte le autorità morali. Con la sanzione di
tutte le autorità religiose stiamo andando verso la morte universale e
non vi è nulla che lo impedisca, le nostre tradizioni approvano
apertamente che vi si tenda e nella stessa direzione ci spingono i
nostri valori così come i nostri interessi, mai si è visto accordo più
unanime. La Terra è divenuta l'altare degli olocausti e
l'umanità, presa da vertigine, vi sale a immolarsi, calpestando quei
pochi che denunciano l'impostura. Adesso sappiamo, adesso che è troppo
tardi, sappiamo che ogni sacrificio quaggiù è solo un'impostura, e
l'impostura più grande, ma lo abbiamo appreso in punto di morte...”
Caraco, Breviario del Caos.
.
DI PIETRO
L’IdV era a Taranto, per manifestare a fianco dei cittadini, dei
lavoratori, delle associazioni e dei comitati civici in difesa del
lavoro, della salute e della legalità. La sola idea di mettere uno di
questi elementi in conflitto con gli altri dovrebbe suonare come una
bestemmia. Che siano addirittura i partiti della maggioranza e il
governo a farlo è una delle cose più incivili e indecenti mai viste.
Stamattina due ministri della Repubblica sono corsi a Taranto, ma non
per difendere i cittadini da una fabbrica che li avvelena e li uccide,
che viola impunemente la legge, che corrompe e inganna per continuare
a inquinare. Corrono lì per fare muro contro una magistratura
coraggiosa che ha fatto quel che avrebbe dovuto fare lo Stato già da
molto tempo. Corrono lì per offrire ai Riva l’ennesima scappatoia. Una
cosa simile non si era mai vista. Mi chiedo come tutte le forze
politiche, ad esclusione della nostra, possano prestarsi senza
vergogna a un tale scempio.
I nostri parlamentari avrebbero voluto interloquire con quei ministri
e con le forze politiche da loro convocate, ma non sono stati
invitati. Visto che non siamo d’accordo con il loro tentativo di
addossare alla magistratura le colpe dei Riva preferiscono non averci
tra i piedi, e ce lo hanno detto apertamente. Comunque i nostri
parlamentari hanno chiesto al ministro Clini di far sapere a noi e al
Paese quante siano realmente le vittime dei veleni, quanti i casi di
cancro nei quartieri intorno alla fabbrica e in tutta la città.
Taranto e l’Ilva non sono casi isolati ed eccezionali. Sono il cuore e
la metafora dell’Italia dopo vent’anni di B e Monti, di caste,
privilegi e corruzione. Le intercettazioni rese note ieri fanno il
paio con quelle delle carogne che brindavano dopo il terremoto
dell’Aquila: non sono meno ciniche né meno criminose.
La corruzione che ha permesso ai Riva di violare la legge e avvelenare
un’intera città alla luce del sole è la stessa che schiaccia ovunque,
a nord come a sud, la nostra economia e tiene lontani gli investitori
esteri. Altro che art.18! Personaggi come i Riva riescono a
sopravvivere e a fare tanti danni grazie alle prebende che hanno
distribuito, a dx e a sx, a tutte le forze politiche.
Un governo che si genuflette, delegittima la magistratura e invece di
costringere gli avvelenatori a riparare al danno si mette a mediare
con loro non è migliore di quelli che vent’anni fa trattavano con la
mafia. Un’Italia così non può risollevarsi né andare da nessuna parte.
Impedire che a Taranto trionfino ancora una volta l’illegalità, il
malaffare e la logica del profitto non significa solo salvare quella
città ma tutto il Paese.
Ci sono tutte le possibilità di tenere aperta l’Ilva, difendere la
siderurgia italiana e salvare Taranto dall’avvelenamento. E’ già stato
fatto in Germania, dove gli impianti non sono stati chiusi ma messi in
sicurezza. L’Ilva è la più grande acciaieria d’Europa. Ora deve
diventare anche la più sicura.
Per questo noi, ancora una volta, manifestiamo a favore della
magistratura e dei lavoratori, per l’occupazione e per la salute, per
la legalità e per la giustizia. Queste cose o ci sono tutte e tutte
insieme, o non ce n’è nessuna.
..
L’ATTACCO DI CLINI A TRAVAGLIO
Viviana Vivarelli
Sappiamo che Monti ha scelto come Ministro dell’Ambiente uno che da 21
anni stava nello stesso Ministero per favorire gli imprenditori
inquinatori, uno che deve le sue fortune a De Michelis, e che è sempre
stato contrario al protocollo di Kioto, protocollo che l’Italia ha
firmato ma non ha mai applicato proprio grazie a persone come Clini,
tra l’altro amicissimo e protettore dei Riva, uno che dopo il disastro
a Cornigliano ha permesso loro di aprire le acciaierie di Taranto e
che oggi si mette contro il giudice che chiede il risanamento
dell’impianto.
Travaglio scrive che Clini voleva un decreto per salvare i Riva e
tenere aperta l’Ilva, contro la richiesta dei magistrati. Clini
ribadisce che un tale decreto non c’è mai stato, che non riesce ad
essere capito e che è ”meglio che Travaglio si rivolga alle cure di
specialisti”, cioè gli dà di matto. Travaglio ribatte che
più volte Clini ha dichiarato di voler evitare il decreto, e visto che
esso dipendeva da lui, forse a quel decreto ci aveva pensato. Scrive:
“Non sto qui a citare le sparate allarmistiche e vagamente
ricattatorie di Clini sull’Ilva (dopo l’intervento dei giudici, mai
prima), sempre in perfetta sintonia con i Riva attualmente agli
arresti per reati gravissimi, e che valuta la chiusura temporanea
degli impianti al fine di un risanamento un pericolo grave che
metterebbe “a rischio l’intero sistema produttivo italiano”. Forse, se
nei 21 anni trascorsi al ministero dell’Ambiente coi gradi di
direttore generale, Clini avesse usato per imporre la bonifica della
fabbrica la stessa determinazione che oggi sfodera per difenderla, il
problema sarebbe stato risolto. Purtroppo non lo fece e oggi trova
molto comodo prendersela genericamente con “i
disastri dell’industria pubblica”. Lui dove stava, quando l’Ilva era
pubblica? Sempre alla direzione generale del ministero dell’Ambiente,
naturalmente.
Dunque: Clini sta al Ministero dell’Ambiente da 21 anni con alte
funzioni direttive e in questi 21 anni sono stati commessi i peggiori
inquinamenti delle industrie italiane con la connivenza di detto
Ministero e con un Clini sempre amicissimo dei Riva che gli ha tolto
le castagne dal fuoco a Cornigliano, affidandogli poi Taranto. Monti,
guarda caso, sceglie proprio lui per l’Ambiente. Come affidare un
bambino a un pedofilo. E il 1°atto di Clini Ministro è una bella
sparata per gli industriali, a favore del ponte di Messina, delle
centrali nucleari e della tav in Valsusa. Davvero un Ministro perfetto
per l’ambiente!
.
Per mantenere indisturbato il suo potere di arricchirsi uccidendo la
gente, i Riva pagano tutti, pagano i ministri, pagano i responsabili
dell’ambiente, pagano gli ispettori, pagano la stampa. Possono così
impunemente uccidere 1500 persone. E oggi che i nodi stanno venendo la
pettine, è il Ministro dell’Ambiente in persona che attacca i
magistrati e difende i Riva.
.
“…Io ho sempre sostenuto che bisogna pagare la stampa per tagliargli la
lingua! Cioè pagare la stampa per non parlare!”.
Girolamo Archinà, responsabile delle pubbliche relazioni dell’ILVA di Taranto.
.
Gian Carlo
Archinà sopravvaluta la stampa, a chiudersi la bocca ci pensa da sola.
La situazione drammatica di Taranto dove i tumori sono diffusi come il
raffreddore era evidente anche a un cieco. Se non veniva denunciata
dai partiti, dai governi, dalla Confindustria e dalla stampa nazionale
vuol dire che erano tutti in torta con diversi interessi, chi
economico, chi politico, chi semplicemente mazzettaro. Nessuno si è
accorto di nulla. Deve essere un caso di cecità collettiva. Il
presidente dell’ILVA è Ferrante, ex prefetto di Milano, candidato
sindaco del Pd. Non ha visto niente. I partiti del “lavoro, lavoro,
lavoro” per dirla alla Fassino, che del lavoro ha una visione
esoterica, mantenuto insieme alla moglie dalla politica da più di un
ventennio, non sospettavano nulla, ma prendevano contributi generosi
da Riva, il padrone dell’ILVA. 245.000 euro a Forza Italia e 98.000 a
Bersani. Contributi a norma di legge.
Nel governo attuale il posto di Bersani è occupato da Passera, che
oggi si reca in visita pastorale a Taranto. Passera è stato
amministratore delegato di Intesa San Paolo che ha finanziato Riva.
Passera è accompagnato all’ILVA dal ministro dell’Ambiente Clini sul
quale Archinà ha detto ”Corrado Clini è un
uomo nostro”. Clini, che ha avuto come sponsor Gianni De Michelis, è
stato direttore generale del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare dal 1991 al 2011. Anche lui non ha mai visto
nulla. Mi immagino la faccia dei tarantini e dei dipendenti dell’ILVA
all’arrivo di Passera e Clini. Due vampiri all’AVIS. E questi
dovrebbero salvarli? Il Governo vorrebbe destinare 336 milioni di
soldi dei contribuenti alla bonifica della città. Non pagherebbe
quindi Riva, che del resto ha già pagato i politici, ma gli italiani.
Questa è una favola noir, senza lieto fine, dove nessuno si prende
alcuna responsabilità, la gente muore per anni per incuria e per
interesse. E, nella migliore tradizione italiana, l’unica via di
uscita è la magistratura che, come da copione, è subito demonizzata.
Il giudice Patrizia Todisco ha chiuso sei reparti dell’ILVA di Taranto
per tutelare la salute dei suoi cittadini. I partiti e le altre
istituzioni sono rimasti a guardare. I danni li paghi Riva insieme ai
partiti che ha finanziato in questi anni.
Ps: se io avessi preso 98.000 euro da Riva sarei un uomo finito,
perché Bersani no?
..
Vince
In tanti altri stati europei dove il buon senso e la buona misura
hanno creato una realtà che si basa sul rispetto altrui e sulla
pacifica convivenza e sul ciclico ricambio NEI Parlamenti, altrimenti
denominata anche democrazia, quand’anche non si dovesse manifestare
nella sua forma più perfetta ed assoluta – e nei quali l’anarchia, il
caos, la corruzione, la grande evasione e l’illegalità vengono
perseguiti SISTEMATICAMENTE e senza eccezioni – IL TUTTO E’ GIA’ IN
ATTO DA DECENNI.
Vedi i tedeschi che nonostante un passato a dir poco disastroso,
assieme agli svedesi, norvegesi, danesi, olandesi, inglesi, austriaci
e perfino i nostri cugini francesi , sono riusciti a creare uno Stato
che fa della salute dei cittadini, del lavoro, della legalità e della
giustizia i suoi capisaldi irrinunciabili ed inviolabili; e ci stanno
surclassando e alla grande, in tutti i campi. (checché ne dicano le
volpi favellatrici). In quei paesi esistono sistemi di “welfare” che
veramente “non lasciano a piedi nessuno” : la disperazione per un
pezzo di pane non
spinge nessuno nelle braccia della camorra e della mafia…
In quei paesi la tanto invocata “natalità” è di gran lunga superiore a
quella italiana per il semplice fatto che fior di assegni famigliari
vengono emessi per ogni figlio che nasce in una famiglia e che la
stessa riscuote con sistematica certezza mese dopo mese, fino alla
fine della loro adolescenza. A pensarci bene una vergogna, per un
paese come il nostro che si reputa la culla della sacralità della
famiglia….E che spende soldi per istruire generazioni che non avranno
mai un posto commisurato agli studi.
Ma qui si sa, si preferisce versare le ricchezze del paese in voragini
senza fondo e mantenere in piedi realtà di inefficienza se non di
parassitismo e aziende pubbliche /private che non hanno mai fatto un
euro di profitto (per la comunità). E il posto di lavoro in quei
paesi lo si guadagna con le proprie
capacità, a partire dall’operatore ecologico fino al parlamentare ed
oltre…..Se le classi “politiche” di quei paesi avessero omesso di
salvaguardare 1.600.000 posti di lavoro dal 2008, come è successo qui
da noi, in primis si sarebbero DIMESSI DALLA VERGOGNA; e comunque
sarebbero stati CACCIATI per palese incapacità e messi alla gogna come
minimo, con il problema di trovarsi un posto di lavoro IL GIORNO DOPO,
come un qualsiasi altro cittadino e senza potersi avvalere di
buonuscite milionarie e/o pensioni d’oro.
.
Nicoletta Fontanelli
Fumi di acciaieria, gas velenosi, fanghi tossici, scorie radioattive:
a Portovesme, piccola Taranto del SulcisIglesiente, al polo
industriale e al business dei rifiuti vengono sacrificati agricoltura,
turismo e salute. Poco importa se a Carloforte, comune a 9 km di
distanza sull’isola di San Pietro, nell’acqua piovana i valori di
cadmio, piombo e alluminio sono fino a 60 volte oltre i limiti di
legge. E se il 40% dei bambini ha malattie alla tiroide.
“Solo due settimane fa”, denuncia Salvatore Casanova del comitato
Carlofortini Preoccupati, “a Portovesme è arrivata da uno scalo greco
una nave carica di scorie radioattive, contaminate da Cesio 137”. La
società ellenica che ha dato il via libera è stata sospesa dal
trasporto, ma nel piccolo porto sardo i materiali di scarto destinati
ad essere trasformati in materie prime secondarie continuano ad
arrivare. Il tutto senza che ci sia un controllo pubblico, grazie a
una Legge Regionale del 2001 con cui la Giunta Soru, accusano gli
attivisti, permise di “trasformare la Sardegna nella discarica
radioattiva d’Europa”.
Ma la bomba ecologica della provincia di Carbonia-Iglesias non si
limita a questo. Oltre a rifiuti radioattivi e alle polveri, ci sono i
fumi del polo industriale e della centrale Enel “Grazia Deledda”, una
delle più inquinanti d’Europa, funzionante a carbone, olio
combustibile e biomasse, le cui ceneri finiscono in una vicina miniera
di carbone trasformata in discarica. E un gigantesco bacino di fanghi
tossici, generati negli anni scorsi dalla lavorazione della bauxite:
un sito a poche decine di metri dal mare, messo sotto sequestro nel
2009. Che, già sprofondato di 10 metri, rischia di contaminare
irreparabilmente costa e falde acquifere.
Nel porto di Portovesme, da dove parte l’unico traghetto per l’isola
di San Pietro, lo scarico di rifiuti, biomasse o carbone avviene
proprio in fianco all’imbarco “senza nessun tipo di controllo”, spiega
Casanova: “Potete quindi immaginare tutte le polveri che si sollevano
durante le fasi di carico e scarico di questi materiali che noi
residenti, e in questo periodo anche i turisti, siamo costretti a
respirare”. Polveri che si uniscono alle sostanze nocive presenti in
atmosfera provenienti dal polo industriale.
E i danni sulla salute delle popolazioni locali non mancano. “È stato
fatto uno screening l’anno scorso a Carloforte, e il 40% dei bambini è
affetto da malattie tiroidee”, sottolinea l’attivista: “Noi come
comitato abbiamo fatto invece analizzare dell’acqua piovana e abbiamo
trovato valori di cadmio, piombo e alluminio che vanno dai 20, 30 fino
a 60 volte oltre i limiti di legge”.
Il protocollo di indagini diagnostiche a cui si riferisce Casanova
risale al 2011, quando i dati, seppur parziali, hanno tracciato un
quadro preoccupante della situazione: delle 62 persone controllate,
tra alunni e personale scolastico, “a 25 sono state riscontrate
alterazioni alla ghiandola tiroidea e consigliati ulteriori
accertamenti: oltre il 40 per cento del campione”, rivela il comitato
civico. Mentre nel resto della popolazione “su 95 persone, a 36 sono
state riscontrate alterazioni e consigliati ulteriori accertamenti: il
38 % dei casi”.
Secondo Vincenzo Migaleddu dell’Isde Sardegna (Associazione dei Medici
per l’Ambiente), i dati di questo screening sono “evidenti ed
eclatanti” e, oltre a confermare la Sardegna come regione più
contaminata d’Italia, dimostrano che “buona parte di queste patologie,
soprattutto nei giovani, sono di origine ambientale”. “Il problema –
spiega il medico a ilfattoquotidiano.it – è però che per confermare
questa correlazione servirebbe uno studio specifico, come quello che è
stato fatto a Taranto”. “Ma nessuno qui vuole una cosa del genere,
tutti si guardano bene dal farla”, aggiunge.
“Il Sulcis in questo momento è la regione più povera d’Italia, per cui
il ricatto del lavoro è sempre presente”, conclude Migaleddu: “Anche
se questo modello industriale fuori dal tempo andrebbe del tutto
rivisto. Se non altro per il consumo di risorse e i costi sanitari che
comporta”.
Un problema anche culturale, insomma, che come a Taranto motiva
ulteriormente i comitati come il Carlofortini Preoccupati: “Chiediamo
innanzi tutto una bonifica immediata, per cui servirebbero dai 30 ai
50 anni di lavoro, e di integrare la dismissione di queste industrie
con lavori legati alla cantieristica o al turismo, che possano far
decollare questo territorio dalle bellezze incredibili”. “Purtroppo –
conclude Casanova – i nostri appelli rimangono inascoltati, perché la
Provincia e la Regione sembrano incentivare queste fabbriche, e non
vogliono saperne di dismissione, o di attuare effettive politiche di
cambiamento”.
Di quante Todisco abbiamo bisogno, l’Italia è tutta Taranto, i Riva i
Bersani i Vendola Clini Passera sono un unica cosa, sono l’impianto
produttivo del proprio riciclaggio
.
Le bufale più fresche di Repubblica
(ma quante ne ha sfornate in 36 anni?)
-Grillo è uno che parla bene della mafia
-è un esecutore di lobbye finanziarie
-si candiderà alle elezioni
-chiede anche lui soldi allo Stato
-Favia paga un sacco in soldi pubblici per avere visibilità sulle tv locali
-Stone farà un film su B con la Minetti
-Poi c'è l'articolo elogiativo di Hollande che diventato un master del
web, totalmente inventato, che non corrisponde a nulla che Hollande
abbia fatto o abbia intenzione di fare
Poi c'è l'incredibile HULK-Scalfari che delira a piede libero su Grillo:
"L'invasione barbarica", i "tribuni capopopolo", "l'humus" anarcoide e
individualista", "l'anarco-individualismo sempre nemico delle
autorità", "un anacronistico in regimi di diffusa democrazia (questa
te la raccomando!) dove esistono forme di opposizione e di denuncia
più efficaci (quelle del Pd e di Napolitano, immagino!) e molto più
civili che marciare dietro cartelli col "Vaffanculo","Di Pietro che
confonde Mani pulite con il giustizialismo di piazza e non si accorge
che così facendo fa un pessimo servizio alla giustizia","un movimento
di natura antipolitica destinato a perire presto come quello dell'Uomo
qualunque","l'antipolitica che pretende di abbattere la divisione tra
governo e governati, instaurando il governo assembleare che è
l'anticamera della dittatura" (il governo assembleare ce l'abbiamo
ora, dormiente! Siamo governati dall'assemblea di 4 servi del
capitale),"Grillo,una cosa repugnante che mi fa venire la pelle
d'oca", "Né di dx, né di sx è uno slogan della peggiore dx, quella
populista, demagogica, qualunquista di Grillo (dx?!) che cerca un capo
in grado di de-responsabilizzarla" "mentre sopprime la responsabilità
personale dell'individuo e ne ottunde le capacità critiche" (e infatti
la democrazia diretta questo fa)
e per fortuna che lo leggono 4 milioni di Italiani!
Davvero una bella serietà giornalistica
E' grazie a giornali così che siamo finiti così.
Il giornale più amato degli italiani in fatto di bufale è imbattibile
e il bello è che i giornalisti dei tg rai pure le copiano e
diffondono! Bufala crea bufala!
-l'attacco razzista completamente inventato di Der Spiegel contro
l’Italia costruito sul nulla
-le bufale di Bush sui pretesti per attaccare l'Afghanistan spacciate
come prove attendibili
-scoperto il protocollo su come il Reich pianificò lo sterminio degli ebrei
-il millennium bug paralizzerà i computer
-gli antiossidanti potrebbero aiutare contro il cancro ma sono nocivi
a tutte le altre patologie
-quasi tutto quello che riguarda Obama
-molto di quello che riguarda il papa
-scomparsa di un giovane Hacker della S. Sede perché poteva diffondere
segreti scottanti
-varie cosette totalmente false che riguardano Formigoni
-ritrovata Atlantide grazie a Google Ocean
-in un video con scene di panico, la nave neozelandese Cruis Ship viene
spacciata per la Concordia di Schettino
-Saviano si candida
-Grillo si candida
-il no di Napolitano alla legge contro l’articolo 18
Le altre bufale cercatevele da voi! Non avete che l'imbarazzo della
scelta! E smettete almeno di spammare i tagli inesistenti di Hollande,
articolo interamente bufala di cui la Repubblica non si è nemmeno
scusata!
Va bene che la bufala è il formaggio più amato degli italiani, ma ci
sono dei limiti a tutto!! E a un certo punto uno può pensare che tanto
formaggio non combina molto con l'informazione!
.

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