Il book-crossing, l’arte di scambiarsi gratuitamente i
libri, abbandonandoli nei luoghi più
diversi e impensati, senza limiti di spazio e tempo, è un fenomeno
diffuso e noto in tutto il mondo ormai. Nato una decina di anni fa negli Stati
Uniti, quest’ anno sta diventando una pratica di successo nelle spiagge
italiane. Dal Nord al Sud, gli
stabilimenti delle coste nostrane sono divenuti luoghi di scambio di libri: chi
vuole lascia il proprio libro in spiaggia e ne prende un altro, lasciato da chissà
chi. Ovunque si legge sotto l’ombrellone in stile “social”, cooperativo e
solidale. Al Singita, stabilimento balneare di Marina di Ravenna, i libri sono
diventati un modo per scambiarsi idee ed esperienze: chi vuole può scrivere le
proprie riflessioni e le proprie emozioni tra le pagine, o sottolinearne delle
parti, in modo da lasciare andare qualcosa di sé per chi verrà, un po’ come un
messaggio nella bottiglia. Interessante notare come tra i titoli più letti ce
ne siano molti alternativi rispetto ai best seller delle classifiche
ufficiali.
A Livorno sta partendo proprio in questi giorni il progetto della
Biblioteca Labronica che ha deciso di trasferire i volumi ai bagni Onde del
Tirreno e Lido: “ Il nostro non è un vero e proprio book – crossing però,
precisano i responsabili, perché i volumi possono essere solo presi in prestito
“.
Molti stabilimenti in tutta Italia stanno contattando le associazioni promotrici
dell’iniziativa per prenderne parte o
solo per richiedere informazioni.
In Abruzzo, in 25 Km di spiaggia potranno leggere gratis centinaia di
persone, in più c’è la particolarità degli scaffali presenti sulle spiagge,
disegnati da artisti della zona, un po’ come se l’ intera esperienza dello
scambio, prendi, leggi, lascia da un’altra parte, fosse una installazione d’
arte.
E mentre l’oggi appare liquido, virtuale e digitalizzato, ecco che ,
accanto, emerge e si diffonde una cultura alla Gutenberg, dove tutto è condivisione,
proprio sulla base del modello “ social
“ punto di forza della rete.
Fabio Vergovich
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