Era scesa in piazza oggi a Taranto l’ennesima patetica e ritrita manifestazione dei sindacati confederali…quei sindacati che hanno taciuto sul disastro ambientale dell’Ilva, come lo hanno fatto per quello della Marlane Marzotto di Praia a mare, dell’Enichem di Priolo, della Montefibre di Acerra, come tacciono sullo sfruttamento dei lavoratori nelle fabbriche, sui licenziamenti politici che subiscono lavoratori non iscritti alle loro sigle, sui fasulli fallimenti di quelle aziende che spostano i loro soldi e il loro business altrove…
Ma oggi, a Taranto, c’era anche chi pensava con la propria testa…c’era chi ha vissuto questi anni, conosce i colpevoli, conosce chi ha evitato di denunciare…ha vissuto sulla propria pelle quel disastro ambientale che ha causato decine di morti l’anno…
Hanno voluto parlare…hanno voluto denunciare i silenzi dei sindacati, dei politici e dello Stato…hanno voluto riprendere in mano il loro destino…non vogliono più essere manovrati né utilizzati…e rivogliono il loro presente ed il loro futuro.
“Che paghi lo Stato, assente e silente, e la dirigenza dell’Ilva…Taranto ha subito un vero e proprio furto…il furto del proprio futuro e della propria vita…risarciscano tutta la città…altrimenti, pacificamente, occuperemo Roma”…”in pochi giorni siamo diventati tremila…non ci facciamo prendere in giro da chi viene qui a fare passerelle”…
E dalla gente parte quell’urlo che nessun politico, nessun partitucolo, nessun “guru” potrà imitare…perché questo è l’unico urlo che assomiglia alla libertà !
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