martedì 1 aprile 2025

Oramai la sanità è diventata privata di fatto

 


(✏️ Natalia Distefano) Un lungo post sui social, una denuncia lucida e amara, con la rabbia tenuta a bada dallo stile schietto e concreto di chi scrive per mestiere. Eppure nello sfogo-denuncia affidato questa mattina al suo profilo Instagram, il sentire di Francesca Mannocchi, giornalista e scrittrice affetta da sclerosi multipla, è quello di ogni malato alle prese con i disservizi del servizio sanitario: desolante, come se la malattia non bastasse. 


«Ogni sei mesi devo fare la mia terapia di Ocrelizumab per la sclerosi multipla. E ogni sei mesi devo ripetere una lunga serie di analisi e la risonanza magnetica per vedere se questa stronza di malattia è ferma oppure no - scrive senza troppi giri di parole -. Dunque, siccome pago le tasse e vivo in un paese in cui le cure sono garantite a tutti per Costituzione, mi avvalgo dei mezzi a disposizione della me-cittadina e chiamo il CUP della mia regione (il Lazio, ndr.) per avere un appuntamento, la cui spesa dovrebbe essere coperta dallo Stato». E qui, per Mannocchi, inizia l'odissea. Per giorni il messaggio pre-registrato le dice che le linee sono intasate e

dunque suggerisce di richiamare «in un altro momento». Oggi «finalmente» rispondono: «La prima risonanza magnetica disponibile è a luglio 2025 a Frosinone, in un'altra provincia, a 90 chilometri da casa mia». 👉 Leggi l'articolo completo sul Corriere

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