“Londra è pronta, se necessario, ad utilizzare le armi nucleari (...) penso che sia un dovere importante del primo ministro e sono pronta a farlo" (Liz Truss)
"Congratulazioni a Liz Truss, nuovo leader del Partito conservatore britannico e primo ministro del Regno Unito. (...) Sono certa che, insieme a lei, sarà possibile rafforzare la nostra già consolidata collaborazione politica e culturale." (Giorgia Meloni)
Ci si avvicina a grandi passi alle elezioni. Tutto ciò che di minaccioso e perturbante possa colpire l'immaginario dell'elettore viene di solito sospeso in questo periodo, necessario affinché il tonno entri nella tonnara.
Dal 26 la tonnara si chiude e le danze si riaprono: tutto ciò che ora appare lontano, scolorito, dimenticato, chi ha avuto ha avuto ha avuto..., tutto questo ci aspetta silente a scrutini completati.
E tuttavia ogni tanto, forse per distrazione, forse per troppa sicurezza, qualche "protagonista" lascia balenare frammenti di verità. Sta capitando in questi giorni a Giorgia Meloni, premier in pectore, che - dopo aver ottenuto la benedizione di Washington - già si vede a stringere mani profumate d'élite e a fare buffet che Garbatella te saluto.
Così la ritroviamo a rammentare il vecchio cavallo di battaglia della destra, il presidenzialismo, perché francamente di tutto questo eccesso di democrazia non se ne può più. In effetti la rincorsa dell'intera classe politica alla demolizione della democrazia è coerente da un trentennio, e assolutamente trasversale. A Renzi era andata male con il referendum, ma le cose sono riuscite a tanti altri. Gli ultimi in ordine di tempo quei geni al fulmicotone dei pentastellati che, partiti con il refrain della democrazia diretta, hanno dato il loro contributo alla demolizione della democrazia rendendo l'accesso al parlamento una cosa da VIP con televisioni al seguito.
Ma torniamo alla Meloni, perché è di lei che ci dovremo occupare prevedibilmente in modo intensivo nei prossimi mesi. Alla premier in pectore non basta richiamare il presidenzialismo, lamentando che Draghi - poverino - è stato travolto dall'eccesso di parlamentarismo (dover aspettare che mettessero il timbro sui suoi ordini di scuderia era francamente indisponente). A stretto giro la Meloni si lancia in una laudazione dell'altra premier in pectore (Girls Power!), la britannica Liz Truss, fresca fresca di proposta di nuclearizzare i russi.
Ora, il naufragio della democrazia si vede molto semplicemente e direttamente nella classe politica che veleggia un po' dappertutto in Europa. Sembra la nave dei pazzi. Questa è gente cui non basta di aver massacrato due generazioni di loro cittadini, di aver distrutto tutte le conquiste del dopoguerra nel nome di ideologismi malati. Questa è gente che incarna la perdita di ogni senso della misura, ogni attaccamento alla vita, ogni rispetto per la natura, la storia, le persone.
Spesso uso in senso tecnico il termine "nichilismo". Mi spiace non ce n'è uno migliore. Questi sono totalmente, radicalmente nichilisti. Resta solo il potere, la gestione di mezzi sempre più potenti senza idea di alcunché che abbia valore intrinseco, senza niente di venerato, sacro, non negoziabile.
Se guardate Liz Truss quando si dice pronta e onorata di poter premere il pulsante nucleare, se ne vedete l'occhio da cernia sul banco della pescheria capite immediatamente che non sta recitando. E' così, è fatta così, sono persone fatte così, persone cui non daremmo da guidare il pulmino dell'autoscuola, ma che ottengono apparentemente la fiducia di paesi interi.
Ecco, vorrei dirvi che vedo una luce in fondo al tunnel, che alla fine non tutto potrà andare storto; no? Vorrei, ma non posso perché domina la sensazione di essersi imbarcato per errore su un cargo di psicotici e psicopatici, di vedere la riva lontana e nessuna scialuppa in vista. E di star lavorando alla costruzione di una zattera rubacchiando legname di risulta, in attesa che da un momento all'altro il vascello si rovesci.
Andrea Zhok
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