martedì 8 aprile 2014

Brasile: lo Spice Boy e lo Sciamano

David Beckham e Davi Kopenawa – Foto: Survival.it
Esiste una diffusa e comprensibile perplessità davanti alle star che si prestano al ruolo di salvatori del pianeta o che abbracciano cause apparentemente molto distanti, almeno nel nostro immaginario star-system, dai loro interessi. In effetti guardando questa foto viene spontaneo chiedersi che cosa possono avere in comune il tatuato e scuro David Beckham con il rotondo e colorato Davi Kopenawa, lo sciamano più famoso della tribù Yanomami in Brasile, conosciuto anche come il “Dalai Lama della foresta”. Cosa porta, insomma, un brand della globalizzazione noto più per le sfilate in passerella che per il suo talentuoso destro a giro da uno sciamano che ha scritto The Falling Sky: Words of a Yanomami Shaman (La caduta del cielo: parole di uno sciamano Yanomami), il racconto straordinario della sua vita raccontata all’antropologo e amico Bruce Albert? Di cosa possono parlare un ex calciatore che vive in alcune delle ville più lussuose di Londra e Los Angeles e un “Lama amazzonico” che ha fatto della semplicità il suo stile di vita?
Apparentemente di nulla, ma qui cade la mia e forse la vostra perplessità. Si perché Beckham, che si trova in queste settimane in Brasile per le riprese di un programma televisivo, come qualsiasi signor Smith o Rossi ben educato ha visitato per sua stessa iniziativa il territorio Yanomami dopo aver chiesto e atteso da Davi Yanomami il permesso di entrare nella riserva. Ma la cosa che ci dovrebbe trattenere dal fare la morale a questa come ad altre storie è la reazione di Davi Kopenawa  che indifferente al famoso cognome ha invitato lo Spice Boy nella sua terra dichiarando che  “La visita di David ci ha fatto molto piacere perché era molto interessato alla resistenza della riserva yanomami e questo ci rende molto felici”. David e Davi hanno, infatti, parlato a lungo “dei gravi problemi che devono affrontare gli Yanomami, in particolare per via delle attività minerarie illegali che interessano la loro terra - ha raccontato al giornale brasiliano Globo Dario Yawarioma Yanomami, figlio di Davi e coordinatore dell’associazione per la difesa del popolo yanomami Hutukara - e dopo aver visto di persona che il nostro ambiente e la nostra cultura sono gravemente minacciati, Beckham ha mostrato di essere seriamente preoccupato per il popolo Yanomami”.
La causa yanomami trarrà dei frutti dall’incontro? Oltre a raggiungere un più vasto pubblico è possibile che la “stana coppia” si rincontri a breve quando Davi sarà in California e il pubblico americano avrà l’opportunità unica di incontrare lo sciamano e ascoltare il suo messaggio che racconta del suo legame con il mondo spirituale e della necessità impellente di proteggere le foreste del mondo per garantire la vita anche alle generazioni future. Davi arriverà a San Francisco il 22 aprile prossimo in occasione della Giornata della Terra, che milioni di persone in tutto il mondo celebrano per dimostrare il loro sostegno alla protezione dell’ambiente. Lo sciamano ha in programma un discorso alla mostra Crown Jewels al Presidio Trust, che ospita le immagini degli Yanomami e del loro territorio, una conferenza all’Università della California Berkeley per celebrare l’eredità di Nelson Mandela e altri eventi aperti alla società civile. “Noi sciamani proteggiamo la natura nel suo complesso - ha spiegatoDavi a Survival International - Noi difendiamo gli alberi della foresta, le colline, le montagne e i fiumi; i suoi pesci, la selvaggina, gli spiriti e gli uomini che la abitano. Difendiamo persino la terra degli uomini bianchi”. Per Davi, infatti, lo sfruttamento dissennato delle risorse proprio del nostro stile di vita sta distruggendo i sistemi da cui dipende la vita stessa e  il mondo rischia “la caduta del cielo” se la foresta pluviale continuerà ad essere distrutta. “Voi avete le scuole, ma noi sappiamo come prenderci cura della foresta” ha dichiarato Davi insistendo su quanto sia importante in questo momento “che i governi del mondo ci ascoltino, noi siamo i popoli indigeni che vivono sul pianeta da migliaia di anni”.
Come ha ricordato la Survival, l’unica organizzazione al mondo dedicata totalmente ai popoli tribali e ai loro diritti, “Molti studi hanno confermato le affermazioni di Davi secondo cui i popoli indigeni sono i migliori conservazionisti. I popoli indigeni, infatti, avevano sviluppato misure efficaci per mantenere la ricchezza della loro terra molto prima che la parola conservazione venisse coniata: quando possono continuare a vivere nei loro territori, la superficie forestale e la biodiversità sono molto più alte che in ogni altra area protetta”. Non è un caso se in un articolo pubblicato qualche settimana fa da Truthout, il Direttore generale di Survival Stephen Corry ha scritto che il libro di Davi Kopenawa “merita di diventare uno dei libri più importanti del nostro tempo.” Nel suo articolo Corry pone l’accento sulla “totale opposizione” tra la visione del mondo degli Yanomami e “il commercio e il profitto, che sono diventate la nostra unica misura di progresso”. Secondo Corry il messaggio di Davi è chiaro: “Vuole che ci rendiamo conto che con la nostra fame insaziabile di beni stiamo distruggendo il mondo, e che se distruggiamo gli Yanomami, distruggiamo noi stessi”.
Davi Kopenawa e Survival International da sono anni in prima linea nella campagna internazionale per la demarcazione e la tutela del territorio yanomami. Negli anni ’80, infatti, il devastante afflusso di cercatori d’oro nel territorio della tribù causò la morte per malattie e violenze di un quinto degli Yanomami del Brasile. Grazie alla campagna, il territorio della tribù fu ufficialmente riconosciuto nel 1992, ma nonostante questo le attività minerarie illegali vanno avanti tanto che “Attualmente al parlamento brasiliano è in discussione un controverso progetto di legge che potrebbe aprire il territorio yanomami alle estrazioni su vasta scala. Tutto questo distruggerebbe ulteriormente la terra yanomami e introdurrebbe, ancora una volta, malattie pericolose per la tribù isolata” ha spiegatoSurvival ricordando che attualmente le società minerarie hanno già inoltrato più di 650 domande per operare nel territorio degli Yanomami. Anche per questo “La visita di Davi negli Stati Uniti arriva in un momento decisivo per i popoli indigeni del Brasile, perché il congresso e il governo stanno cercando di indebolire i loro diritti” ha detto Fiona Watson Direttrice delle campagne di Survival, che conosce Davi da più di vent’anni. “Ora che il Brasile si prepara ad ospitare la Coppa del Mondo di calcio, è fondamentale che il popolo americano e i sostenitori di tutto il mondo si riuniscano a sostegno degli indigeni come Davi nella battaglia per proteggere la foresta amazzonica e i suoi popoli”. Speriamo che anche Sir David Beckham, che nel calcio è ancora una voce e un volto importante, si ricordi della causa al pari di tutti i signori e le signore Smith o Rossi che hanno a cuore il futuro del pianeta, oltre che quello degli Yanomami.

http://www.unimondo.org/Notizie/Brasile-lo-Spice-Boy-e-lo-Sciamano-145388

Nessun commento:

Posta un commento