Prato, rogo in fabbrica. Procura: qui far west.
irregolare l'unica delle 7 vittime identificate
L'incendio nel capannone-dormitorio, cinesi tutte le vittime, e due feriti gravi. Il procuratore capo Tony: "Abbiamo pochi mezzi". L'allarme del primo cittadino Roberto Cenni: "Può succedere ancora, abbiamo bisogno dell'aiuto dello Stato". Mercoledì lutto cittadino. Il ministro Giovannini: "E' un caso limite". Inchiesta per omicidio e disastro colposo, italiano il proprietario del capannone. Stamani sequestrata un'altra fabbrica simile a quella della tragedia. Nella ditta trovati alcuni documenti
dai nostri inviati LAURA MONTANARI E MICHELE BOCCI ha collaborato GERARDO ADINOLFIPRATO - Un mazzo di fiori all'esterno della fabbrica del rogo. Portato da un cittadino cinese venuto da Firenze. E tutt'intorno i vigili del fuoco, al lavoro per completare le bonifiche e mettere in sicurezza il capannone dove ieri hanno perso la vita sette operai cinesi in via Toscana, a Prato. A terra cumuli di tessuti, resti di macchine, stendini, sacchi con dentro centinaia di pezzi di stoffe. Ci sono i vetri rotti, una bicicletta e materassi. "Questa è una tragedia annunciata - dice il sindaco di Prato Roberto Cenni - una tragedia che deve richiamare un impegno a livello nazionale perché da soli non possiamo affrontare questa realtà così diffusa sul nostro territorio. Tutto questo può succedere ancora". Dopo la strage di ieri questa mattina è stato sequestrato a Paperino, alla periferia di Prato, un altro capannone con all'interno una ventina di operai cinesi, tra i quali alcuni irregolari, identico alla fabbrica dove è scoppiato il rogo.
Il giorno dopo la strage è quello delle reazioni e dell'inchiesta giudiziaria.
Per ora, nel rogo della fabbrica-dormitorio l'unico corpo identificato è quello di un irregolare. All'obitorio nessuno per ora è andato a reclamare le salme, circostanza che fa pensare agli inquirenti che anche gli altri operai morti tra le fiamme possano essere irregolari così come lo è anche uno dei due feriti. I vigili del fuoco, al termine delle operazioni, hanno ritrovato anche alcuni documenti che potrebbero appartenere alle vittime e potrebbero aiutare gli investigatori a far luce sulla loro identità.
Tra i reati contestati, ha spiegato il procuratore capo di Prato Piero Tony "il disastro colposo, l'omicidio colposo plurimo, il reato di omissione di norme di sicurezza e sfruttamento di manodopera clandestina".
"La maggior parte delle aziende sono organizzate così: è il far west", dice Tony. "I controlli sulla sicurezza e su ciò che è collegabile al lavoro, nonostante l'impegno dei tutte le amministrazioni e delle forze dell'ordine, sono insufficienti. Siamo sottodimensionati: noi come struttura burocratica, ha spiegato il procuratore, siamo tarati su una città che non esiste più, una città di 30 anni fa".
L'incendio, secondo le indagini, si è sviluppato nella parte destra del capannone dove c'era una cucinetta e non è doloso. All'interno del capannone c'era anche un bambino di 4 anni che è fuggito insieme ai suoi genitori. Si potrebbero ravvisare delle responsabilità anche a carico del proprietario italiano.
"Valuteremo anche questo", ha risposto il pm Lorenzo Gestri. "L'ufficio della Procura - ha aggiunto - ha già fatto in passato contestazioni di abuso edilizio a carico di proprietari. Io parlo in linea teorica: bisogna che sia verificata la consapevolezza di violazioni, se questo dovesse emergere procederemo. Ma qui ci sono de visu delle violazioni". I lavoratori cinesi vivevano, secondo quanto si è potuto apprendere, infatti, su un soppalco suddiviso in piccolissime stanzette con pareti di cartone e cartongesso.
Sul posto durante la mattina sono arrivati alla spicciolata i membri della comunità cinese di Prato. Guardano da lontano, e dicono di non parlare italiano. "Allontanatevi - hanno urlato i vigili del fuoco - nella fabbrica c'è amianto. Allontanatevi, lo dico per la vostra incolumità". L'Asl e l'Arpat hanno poi eseguito le verifiche: "Anche se ci fosse - ha successivamente spiegato il comandante dei vigili del fuoco Vincenzo Bennardo - non sarebbe pericoloso, a mio avviso. Il materiale sarebbe infatti incapsulato nel catrame, come abbiamo avuto modo di vedere durate lo spegnimento del rogo". "Prato è un caso particolare, possiamo definirlo un caso limite", ha detto invece il Ministro del Lavoro Giovannini, "dobbiamo lavorare sulla sicurezza".
Sette morti e due feriti nel rogo della fabbrica
"In questi minuti stiamo ultimando i lavori e stiamo provvedendo a fare tutti i rilievi del caso - ha spiegato il comandante dei vigili del fuoco di Prato Vincenzo Bennardo - per mettere in sicurezza l'area". Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, ha invece annunciato di aver chiesto un incontro a porte chiuse con il premier Enrico Letta e il ministro degli Interni Angelino Alfano: "Lontano dai riflettori, chiedo la convocazione di una e piu' riunioni per mettere a punto una strategia che bonifichi questa situazione",ha detto Rossi. Il presidente della Regione ha chiesto l'intervento del governo nazionale: "Qui i lavoratori vivono e lavorano in soppalchi che ricordano Auschwitz".
Strage di Prato, le reazioni: "Intervenga il governo"
LUTTO CITTADINO Istituito per mercoledì 4 dicembre il lutto cittadino e una seduta straordinaria del Consiglio comunale per lo stesso giorno alle 15.30. E' la prima volta nella storia della città che viene indetta una giornata di lutto. Le bandiere saranno a mezz'asta in tutti gli edifici pubblici, la campana civica di Palazzo Pretorio suonerà a lutto all'inizio del consiglio straordinario delle 15.30 e alle 12 nelle scuole e negli uffici pubblici sarà osservato un minuto di silenzio e raccoglimento. Il Comune invita inoltre i commercianti e i cittadini ad esporre su negozi ed abitazioni dei drappi neri in segno di partecipazione alla tragedia in cui sono morte 7 persone.
http://firenze.repubblica.it/cronaca/2013/12/02/news/prato_strage_nella_fabbrica-dormitorio_pu_succedere_ancora-72486246/
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