martedì 6 novembre 2012

Elezioni politiche: e se l'astensionismo vola al 50% e Grillo al 25%?

da Massimo Falcioni


Oggi nel Pdl, come vent’anni fa nel Psi e nella Dc, c’è un fuggi fuggi di dirigenti a tutti i livelli, ripudiando il capo-padrone Silvio Berlusconi, come allora furono isolati i leader dei due maggiori partiti di governo, in particolare Bettino Craxi. Insomma, quando la barca affonda i topi scappano, quando un partito è in agonia, i gruppi dirigenti cercano il capro espiatorio nel proprio leader, per approdare verso nuovi lidi e non perdere il potere. La storia è piena di queste vicende in tutto il mondo, anche se l’Italia, in questo caso, batte tutti gli altri Paesi.
Mani pulite non fu la causa principale della fine della Prima Repubblica perché già nel 1990-1991 la crisi dei partiti era esplosa: da una parte la caduta del Muro di Berlinoaveva messo ko il Pci, dall’altra Dc e Psi – certi della fine dei comunisti, nemici storici - non compresero la voglia di pulizia e di nuovo degli italiani, con la Lega che già nelle amministrative toccava il 20%. Il rifiuto di Andreotti e Craxi (per motivi personali, il primo ambiva a salire al Colle e il secondo tornare a Palazzo Chigi, quindi no alla “avventura elettorale”) di anticipare le elezioni al 1991 fu fatale, aprendo il varco a Mani pulite con gli ex Pci in festa perché le manette tintinnavano per gli avversari, letteralmente in fuga.
Oggi il no di Napolitano all’election day a febbraio (“prima la riforma elettorale!”) è comprensibile, anche se comporta almeno due limiti: il primo è che a febbraio sarebbe stato Napolitano a tenere ancora il pallino in mano (quindi una garanzia istituzionale contro …l’ignoto), il secondo è che le elezioni regionali di Lazio, Lombardia, Molise possono confermare e addirittura ampliare l’astensionismo e la forza del M5S.
Se ciò avvenisse, sarebbe come gettare benzina sul fuoco delle successive elezioni politiche di aprile. Con l’astensionismo attorno al 40-50% e con Grillo sopra il muro del 25% quale sarebbe la legittimità politica del parlamento e del nuovo governo? Al voto, al voto! Si griderebbe di nuovo al ritorno alle urne. Appunto, l’ombra di Weimar.


http://www.polisblog.it/post/27977/elezioni-politiche-e-se-lastensionismo-vola-al-50-e-grillo-al-25?

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