L‘inganno è iniziato con l’adulterazione delle parole e prosegue con uno stravolgimento sempre più accentuato del loro autentico significato.
La sottomissione è stata fatta passare per dialogo, il disprezzo e l’odio di sé come simboli di apertura e solidarietà verso l’altro, la distruzione della tradizione dipinta come una marcia gioiosa verso il futuro e l’oltraggio alle cose più sacre come una forma di liberazione da tabù e pregiudizi.
Chi ama l’Europa non può accettare questa ignobile farsa.
“Secondo Arnold Toynbee una sola cosa può estinguere una civiltà: il suicidio. Toccò questa sorte anche all’Impero Romano, giusto per citarne uno, e oggi l’impressione prevalente indica l’Europa come prossimo candidato. Con la differenza che Roma finì in gloria perché i Germani arruolati nel Tardo Impero, pur dissociandosi dalle mollezze di una società ormai decaduta, ammiravano e rispettavano ciò che la sua civiltà aveva significato.”
Rita Remagnino, “Il suicidio dell’Europa. Alle origini culturali di un dramma esistenziale”
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