giovedì 19 ottobre 2023

ICARO

 


ICARO: Figlio di Dedalo e di Naucrate, schiava di Minosse, fu rinchiuso col padre nel Labirinto che Dedalo stesso aveva costruito. Sapendo che per vie normali la fuga dal labirinto era impossibile, Dedalo costruì allora un paio di ali per se stesso e un altro paio per Icaro. Dopo aver legato le ali alle spalle di Icaro, gli raccomandò di non volare troppo in alto, perché il sole farebbe sciogliere la cera; né troppo in basso, perché le piume potrebbero essere inumidite dagli spruzzi del mare. Infilò poi le braccia nelle proprie ali e si levò verso il cielo, seguito da Icaro. Volarono diretti verso nord-est battendo ritmicamente le ali; i contadini, i pescatori e i pastori che alzarono lo sguardo verso di loro li scambiarono per dèi. Quando si furono lasciate Nasso, Delo e Paro alla sinistra e Lebinto e Calimne alla destra, Icaro disobbedì agli ordini del padre e, preso dall'entusiasmo, cominciò a volare troppo alto, avvicinandosi al sole. La cera che teneva unite le piume si sciolse ed egli cadde nel mare. Dedalo, guardandosi alle spalle, non vide più suo figlio, ma soltanto delle piume sparse che galleggiavano sulle onde sotto di lui. Dedalo volò a lungo in quel luogo, girando in tondo, finché il cadavere emerse. Atterrò sull'isola ora chiamata Icaria, recuperò il corpo del figlio dal mare e gli diede onorata sepoltura.

Altri non credono a questa storia e dicono che Dedalo fuggì da Creta su una barca fornitagli da Pasifae e si diresse verso la Sicilia; mentre si accingeva a sbarcare su un'isoletta in compagnia del figlio, costui cadde in mare e annegò. Aggiungono che fu Eracle a seppellire Icaro; Dedalo, in segno di gratitudine, scolpì in suo onore una statua così somigliante che quando la vide, a Pisa, Eracle la scambiò per un rivale e la abbattè con una pietra. Altri ancora dicono che Dedalo inventò le vele e non le ali, per poter battere in velocità le navi di Minosse; e che Icaro, manovrando il timone con poca perizia, annegò quando la barca si capovolse.

Mitologia greca 

Facebook 

Nessun commento:

Posta un commento