Era
stata lanciata da Frank Zappa ed era apprezzata da Camille Paglia. I
Kiss le hanno dedicato un pezzo. La sua opera più famosa è il calco di
Jimi Hendrix che i Led Zeppelin “usarono” a Detroit
Cynthia "Plaster Caster" Albritton
Foto: Bernd Wüstneck/Picture Alliance via Getty Images
È morta ieri a 74 anni dopo una lunga malattia Cynthia Albritton,
meglio nota come Cynthia Plaster Caster. Era diventata famosa a cavallo
fra gli anni ’60 e ’70 realizzando calchi in gesso dei peni, meglio se
eretti, delle rockstar. Uno su tutti: quello di Jimi Hendrix.
Si
considerava sia una grande fan della musica che un’artista concettuale.
«Non realizzava mai calchi su commissione e non li rivendeva chi non le
piaceva», ha spiegato il suo manager Mitch Marlow. La sua collezione
comprendeva i calchi dei genitali di Wayne Kramer degli MC5, Pete
Shelley dei Buzzcocks, Jello Biafra dei Dead Kennedys («Oh mio dio, non
posso competere con Jimi Hendrix!»). A un certo punto aveva cominciato a
realizzare anche calchi dei seni, ad esempio di Karen O degli Yeah Yeah
Yeahs, di Peaches e di Laetitia Sadier degli Stereolab.
Aveva
iniziato a Chicago a fine anni ’60 con la complicità di Frank Zappa,
che era molto divertito dall’arte singolare di Albritton, ma che non si
prestò mai come modello. Il suo calco in gesso più famoso, quello di
Hendrix, fu realizzato il 25 febbraio 1968, in hotel fra due concerti
del chitarrista alla Civic Opera House di Chicago. Nella stessa
occasione Albritton realizzò il calco del pene del bassista Noel
Redding.
Tra il 1971 e il 1980 Albritton aveva smesso di
realizzare i calchi. In quel periodo, nel 1977, i Kiss le hanno dedicato
il pezzo
Plaster Caster .
In un’intervista del 1990
sulla vita rock’n’roll dei Led Zeppelin, Robert Plant ricordava che
«infilare il calco del pene di Jimi Hendrix fatto da Cynthia Plaster
Caster nel culo di una ragazza in qualche hotel di Detroit è stato
divertente. Non mi ricordo chi è stato, ma mi ricordo che c’ero».
Albritton aveva esposto le sue opere nel 2000 a New York e nel 2001 era stata oggetto del documentario
Plaster Caster . Nel 2010 aveva corso per la carica di sindaca di Chicago.
«Le femministe dell’epoca» ha detto Camille Paglia «pensavano che
fosse una cosa degradante. Io ero dell’opinione diametralmente opposta».
Il lavoro di Albritton era, secondo Paglia, «totemistico» e simbolico
della «donna che prende il controllo della situazione».
In Italia, Caparezza l’ha citata in
La rivoluzione del sessintutto : “1-9-6-8, groupies nelle band / Seni nudi su
Electric Ladyland
/ Jimi Hendrix è ginseng / Dio si chiama Zappa Frank Vincent / A
Chicago dalle Plaster Caster / Posso farmi il calco delle parti basse”.
https://www.rollingstone.it/musica/news-musica/e-morta-cynthia-plaster-caster-lartista-che-realizzava-i-calchi-dei-peni-delle-rock-star/633619/#Part4
Costanzo71
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