Grande campione di kumite, poi allenatore di Luigi Busà che ha accompagnato fino alla vittoria dell'oro olimpico. Sconfitto da un male incurabile
Chiara Soldi @thatsamoney_
"Il tuo sorriso è stato il nostro regalo più bello. Continueremo ad amarti incessantemente". Con queste parole la Fijlkam piange la scomparsa di Claudio Guazzaroni, coach azzurro che solo 5 mesi fa ha accompagnato Luigi Busà alla conquista della storica medaglia d’oro a Tokyo 2020. Un brutto tumore, scoperto proprio poco prima dell’avventura olimpica, se l’è portato via in poco tempo. Quest’anno avrebbe compiuto 61 anni, il 27 febbraio. Claudio lascia un grande vuoto nel mondo del karate italiano e mondiale di cui era e sarà sempre un’icona. Dagli anni settanta ad oggi, il suo nome è sempre stato sinonimo di questa disciplina. Umile, riservato, gentile e dal grande cuore, Claudio era il gigante buono del karate italiano. Tra i più vincenti karateka di sempre, prima ancora di diventare il coach più vincente della storia azzurra, a novembre aveva ricevuto la Palma d'oro al merito sportivo dal Coni e a dicembre il suo ottavo dan.
LA CARRIERA —
Nato nel 1961 a Orte, inizia a muovere i primi passi sul tatami da bambino in compagnia dei suoi tre fratelli. Innamoratosi di questa disciplina, ha poi dedicato un’intera vita al suo servizio, diventando uno dei campioni di kumite più importanti nel panorama italiano e mondiale. Campione italiano dal 1979 al 1993, in Nazionale ha fatto la storia del karate, vestendo l’azzurro insieme a suo fratello Gianluca. Il suo ricco palmares internazionale conta ben 3 argenti e 1 bronzo iridati, 2 ori e 1 bronzo agli World Games, 2 ori, 1 argento e 8 bronzi agli Europei. Senza contare i grandi successi a squadre: 1 argento e 3 bronzi ai Mondiali e 2 argenti agli Europei a squadre. Leggendarie poi le sfide tra la sua squadra del Centro Sportivo dei Carabinieri e quella delle Fiamme Gialle.
Claudio Guazzaroni in lacrime dopo la vittoria di Luigi Busà a Tokyo
L'ORO A TOKYO —
Anche il percorso da coach è stato a dir poco brillante. Da capo allenatore della Nazionale italiana, per un ventennio ha seguito grandi campioni come Greta Vitelli, Sara Cardin e Luigi Busà. A luglio, proprio per il suo Gigi, aveva stretto i denti, con forza e senza mai mollare, caratteristiche che lo hanno sempre contraddistinto nel suo percorso di vita: nonostante la malattia, scoperta poco prima delle Olimpiadi, ha fatto di tutto per essere presente in Giappone e per aiutare Luigi a conquistare la vittoria più importante di tutte, quella che Claudio aveva solo potuto sognare. Prima di Tokyo, infatti, il karate non era mai stato uno sport olimpico. E quel sogno è riuscito a trasformarlo in realtà: medaglia d’oro per Busà e medaglia d’oro per lui, quella che il "Gorilla d’Avola" gli ha regalato, ricreandone una copia identica. "Dal 2002 ad oggi sempre insieme - aveva scritto Busá in un lungo post sui social -. Tu sempre dietro di me in quella sedia dove tanti pensano sia facile stare, ma non lo è. Sei stato il mio primo abbraccio in ogni momento felice, ma anche la mia prima pacca sulla spalla nei momenti tristi. Alle Olimpiadi per me sei stato un supereroe e voglio che tutti sappiano che se ho vinto l’oro olimpico è solo grazie a te. Ti sarò per sempre grato. Insieme abbiamo vinto tutto".
Claudio Guazzaroni festeggia con Sara Cardin dopo il suo titolo mondiale vinto nel 2014 a Brema
IL RICORDO —
Tantissime le dimostrazioni d'affetto che arrivano dai social. Atleti, colleghi, dirigenti, tutto il mondo del karate si sta stringendo attorno al dolore della famiglia Guazzaroni in ricordo di un campione che è stato prima di tutto un grande uomo, un grande amico e un grande maestro. "Il suo modo schietto, leale e diretto di relazionarsi con tutti lo ha sempre contraddistinto e posto nell’eterno Olimpo del karate - ha scritto Davide Benetello -. Abbiamo perso tutti un amico ed una persona di immenso valore". Di poche parole invece Sara Cardin, che con Claudio al suo fianco è salita svariate volte su podi mondiali ed europei: "Ti voglio bene. Da sempre la tua mano sulla spalla. Grazie", condividendo tantissime foto e video dei loro allenamenti e gare insieme. In lutto anche la città di Terni, dove Claudio viveva e dove ha costruito la sua palestra "Guazzaroni Fitness" diventata centro importante delle arti marziali. Una perdita che lascia un vuoto impossibile da colmare per tutto quello che Claudio Guazzaroni è riuscito a dare al mondo sportivo italiano, non solo per i traguardi raggiunti e l'immensa competenza, ma anche e soprattutto per gli insegnamenti di vita che trasmetteva a tutti i suoi piccoli e grandi atleti. Non a caso, come descritto sul sito del suo centro sportivo, "Il mio sogno è che la Palestra Guazzaroni possa essere 'La Palestra di tutti, per tutti'".
https://www.gazzetta.it/fighting/30-01-2022/karate-morto-claudio-guazzaroni-coach-azzurro-busa-tokyo-2020-4301174578032.shtml
Bossi71
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