PER LA PRIMA VOLTA GLI USI DELLA PILLOLA ABORTIVA RU486 SUPERANO GLI INTERVENTI PER L'INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA: A 17 ANNI DALL’INTRODUZIONE ANCHE IN ITALIA LE DONNE PREFERISCONO RIVOLGERSI AL FARMACO PIUTTOSTO CHE SOTTOPORSI ALL’INTERVENTO – UN’ESCALATION SPINTA ANCHE DALLA DECISIONE DI LASCIARE POSTI LIBERI PER AFFRONTARE L’EMERGENZA COVID...
Estratto dell'articolo di Michele Bocci per "la Repubblica"
Erano altri anni. In quel 2005 il ministro alla Salute era Francesco Storace e chi cercava di introdurre anche in Italia la Ru486, in particolare la Toscana e il Piemonte, era ostacolato in tutti i modi. Alla fine però il muro cedette (a Pontedera, in provincia di Pisa) e la pillola abortiva già diffusissima in Paesi quali la Francia venne ammessa anche in Italia. Oggi, 17 anni dopo, il farmaco tanto discusso è diventato in molte grandi Regioni il primo sistema usato per abortire, mentre la chirurgia è diventata minoritaria.
Ma un po' in tutto il Paese, a fronte di uno ormai storico calo delle interruzioni di gravidanza, si osserva una crescita dell'uso della Ru486. A trainarla ora è certamente anche la pandemia. Il medicinale infatti permette di non tenere le donne in ospedale e di non usare le sale operatorie. Un altro passaggio molto importante è stata la decisione del ministro della Salute, Roberto Speranza, che nell'agosto del 2020 ha permesso la somministrazione della pillola anche senza ricovero e fino a 9 settimane dal concepimento.
Ad aver raggiunto e superato il 50% c'è la Toscana, dove si stima che nei primi sei mesi del 2021 gli aborti farmacologici abbiano rappresentato il 55% dei casi (contro il 44% del 2020 e il 39 del 2019). Anche l'Emilia-Romagna è certamente oltre la metà, visto che nel 2020 ha toccato il 48% ( il 42% del 2019). Tre anni fa il Piemonte si avvicinava già al 50% mentre la Liguria era al 44%.
https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/prima-volta-usi-pillola-abortiva-ru486-superano-297823.htm
Kissinger71
Nessun commento:
Posta un commento