lunedì 31 gennaio 2022

Gianni Morandi

 


«Io ho fatto solo la quinta elementare. A Monghidoro non c’erano le scuole medie. Mio padre non mi mandò a frequentarle a Bologna perché stava a 42 Km. Diceva: “Ti farò studiare io... E mi faceva leggere. E quando il barbiere di Monghidoro mi portò da una maestra di Bologna che poi mi prese, lei mi disse: “Se vieni a cantare con me, ti do anche 500 lire”. Avevo 13-14 anni. Allora mio padre, visto che portavo a casa due soldini, era contento. Però mi fece aprire un libretto al portatore: “Adesso questi li tieni da parte e li tieni tu"».

Mio padre diceva: “Tu continua a lavorare, fai il ciabattino perché questa cosa del cantare dove vuoi che ti porti? Invece poi le cose iniziarono ad andare bene... Feci il mio primo disco, poi feci il secondo... Quando arrivò “C’era un ragazzo” ero già abbastanza popolare... Avevo già venduto milioni di copie».

Papà era contento «... e cominciava a pensare che forse non tornavo a lavorare in bottega con lui!».

Con i primi soldi «Intanto comprammo un frigorifero e poi finalmente una televisione... Eravamo in affitto. Col passare di un paio di anni, comprammo anche un appartamento. Allora mio padre cominciò a dire: “Questo fa sul serio”».


- Gianni Morandi

Atmosfere del passato

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