lunedì 31 gennaio 2022

Gary Cooper, 1931

 


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Il king pipper repubbluchino

 


Inizia comunista, poi secessionista padano, poi così di destra da fare cene con CasaPound e chiederne i voti. 


Oggi annuncia di voler fare il “Partito repubblicano” super moderato con Forza Italia. 


Ragazzi, sarà anche vero che solo gli sciocchi non cambiano mai idea.


Ma qui si ha come l’impressione che sciocco è chi crede che lui creda davvero in qualcosa.

Leonardo Cecchi 

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Lucca, scontro tra due auto: Rebecca muore a 18 anni, gravi gli amici

 


La 18enne apparsa subito in condizioni disperate è deceduta all'ospedale San Luca di Lucca

E' morta nella notte in ospedale Rebecca Cucchi la 18enne coinvolta insieme a tre amici in un terribile incidente stradale domenica sera a Lucca nella frazione di San Lorenzo a Vaccoli lungo la via nuova per Pisa. Feriti anche i ragazzi in auto con la 18enne, due dei quali in gravi condizioni. Secondo quanto ricostruito due auto, una Volkswagen Polo su cui viaggiavano quattro ragazzi e una Mercedes con il solo conducente a bordo, si sono scontrate frontalmente. All'arrivo dei soccorsi la Polo era accartocciata e tra le lamiere c'erano i giovani feriti.

Rebecca Cucchi, che era tra i passeggeri della Polo, è apparsa subito in condizioni disperate, e malgrado i ripetuti tentativi di rianimarla è deceduta poco prima della mezzanotte all'ospedale San Luca di Lucca. Tutti i feriti sono stati portati al pronto soccorso dell'ospedale lucchese, ma per due di loro, di 22 e 25 anni, vista la gravità delle condizioni, è stato disposto il trasferimento all'ospedale di Cisanello a Pisa.

https://www.leggo.it/italia/cronache/rebecca_cucchi_morta_incidente_auto_lucca_ultimissime_31_gennaio_2022-6474041.html

 

Giordani71

GLI SCIACALLI DEL COVID - LA GUARDIA DI FINANZA DI RIMINI HA SCOPERTO UNA MAXIFRODE SUI SOSTEGNI PER LE IMPRESE IN CRISI PER LA PANDEMIA

 

GLI SCIACALLI DEL COVID - LA GUARDIA DI FINANZA DI RIMINI HA SCOPERTO UNA MAXIFRODE SUI SOSTEGNI PER LE IMPRESE IN CRISI PER LA PANDEMIA - PROFESSIONISTI, IMPRENDITORI E COMMERCIALISTI HANNO INCASSATO 440MILIONI SENZA AVERNE DIRITTO, CREANDO FALSI CREDITI DI IMPOSTA - LE PERSONE INDAGATE SONO 78 E LE MISURE CAUTELARI 35 IN TUTTA ITALIA…

 

sostegni bis bonifici in ritardo sostegni bis bonifici in ritardo

(ANSA) - Soldi stanziati dallo Stato per aiutare le imprese e i commercianti in difficoltà a causa della pandemia e finiti invece in modo illecito nelle mani di professionisti, imprenditori e commercialisti che non ne avevano diritto.

 

E' la maxifrode scoperta dalla Guardia di finanza in un'indagine partita da Rimini e poi estesa a diverse regioni. Complessivamente sono 78 le persone indagate e 35 le misure cautelari emesse dal gip, mentre è di 440 milioni l'importo complessivo dei fondi illecitamente percepiti attraverso la creazione e la commercializzazione di falsi crediti d'imposta. In corso anche decine di perquisizioni.

 

card del reddito di cittadinanza card del reddito di cittadinanza

Otto sono le persone finite in carcere e altre 4 ai domiciliari mentre nei confronti di 20 imprenditori è stata disposta l'interdizione all'esercizio di impresa e per 3 commercialisti l'interdizione all'esercizio delle professione: secondo quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza, facevano parte di un'associazione con base a Rimini ma con ramificazioni in tutta Italia responsabile di aver creato e commercializzato per un importo di 440 milioni i falsi crediti di imposta, lo strumento introdotto tra le misure previste dal governo con il decreto Rilancio del 2020 per aiutare le imprese e i commercianti in difficoltà.

 

L'esecuzione delle misure è scattata oltre che in Emilia Romagna anche in Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino e Veneto.

reddito di cittadinanza reddito di cittadinanza

 

I finanzieri di Rimini assieme agli altri reparti territoriali, allo Scico e al Nucleo speciale frodi tecnologiche hanno eseguito anche un'ottantina di perquisizioni e sequestrato i falsi crediti d'imposta, beni e società per il reato di indebita percezione di erogazione ai danni dello Stato.

 

Tra gli indagati, 9 avevano presentato domanda di reddito di cittadinanza mentre altri tre avevano precedenti per associazione di stampo mafioso I dettagli dell'operazione saranno resi noti in una conferenza stampa in programma alle 11.30 al comando provinciale della Gdf di Rimini alla quale parteciperà il procuratore di Rimini Elisabetta Melotti.

 

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/sciacalli-covid-guardia-finanza-rimini-ha-scoperto-298009.htm

Berlusconi71

 

"APRI LE GAMBE, TU FAI IL CAZZO CHE DICO IO, DECIDO IO SE SCOPARTI"

 

"APRI LE GAMBE, TU FAI IL CAZZO CHE DICO IO, DECIDO IO SE SCOPARTI" - SONO GLI AUDIO INQUIETANTI PUBBLICATI SUI SOCIAL DA HARRIET ROBSON, FIDANZATA DEL CALCIATORE INGLESE DEL MANCHESTER UNITED MASON GREENWOOD, CHE È STATO ARRESTATO PER MOLESTIE, VIOLENZA DOMESTICA E STUPRO - LA RAGAZZA HA POSTATO ANCHE LE FOTO DELLE BOTTE MA POI HA CANCELLATO TUTTO E SUO PADRE HA SMENTITO: "È COLPA DI UN HACKER. CONSIDERIAMO MASON UNO DI FAMIGLIA. HARRIET NON VOLEVA ROVINARE LA SUA REPUTAZIONE…"

 

Estratto dell'articolo di Antonello Guerrera per "la Repubblica"

 

greenwood e i lividi della fidanzata greenwood e i lividi della fidanzata

È un caso che ha scioccato la Premier League e il Regno Unito. Le accuse contro Mason Greenwood, giovane stella del Manchester United e della nazionale inglese, sono pesantissime: molestie, violenza domestica, stupro.

 

Ma è anche un giallo: perché le immagini e gli audio della vittima, Harriet Robson, influencer inglese 21enne, sono stati successivamente cancellati dai social, nonché smentiti dal padre della giovane.

 

le story di harriet robson picchiata da greenwood 1 le story di harriet robson picchiata da greenwood 1

Che ha chiuso quasi del tutto il suo profilo, celandosi nel silenzio. Intanto, Mason Greenwood, 20 anni, ala dei Red Devils e uno degli attaccanti più promettenti d'Inghilterra e dei "Tre Leoni", è stato prima sospeso dallo United, poi arrestato dalla polizia di Greater Manchester, attivatasi dopo i post shock apparsi ieri mattina sul seguitissimo profilo Instagram di Harrie Robson, che conta oltre 500mila follower, e poi rimossi quando lo scandalo era già diventato internazionale.

 

I contenuti, ora resi non più disponibili da Robson, sono agghiaccianti. Una foto della ragazza, che sembra da qualche tempo in una relazione sentimentale con il calciatore, con il sangue che sgorga dalla bocca e la scritta sotto: "Ecco come mi tratta Mason Greenwood".

 

le story di harriet robson picchiata da greenwood 2 le story di harriet robson picchiata da greenwood 2

Un video di lei in lacrime. Altri due scatti di lividi su tutto il corpo, braccia e spalle tumefatte. E poi un audio cruento: con una voce maschile, presumibilmente Greenwood, che chiede a una ragazza, probabilmente Robson, di "aprire le gambe".

 

La donna che risponde più volte "no, non voglio fare sesso", e allora l'uomo "tu fai il caz*o che dico io" e ripetutamente "decido io se sco*arti" e altre bestialità criminali.

 

mason greenwood 1 mason greenwood 1 mason greenwood mason greenwood harriet robson e mason greenwood harriet robson e mason greenwood harriet robson 3 harriet robson 3 harriet robson 2 harriet robson 2 harriet robson 1 harriet robson 1 harriet robson 5 harriet robson 5 harriet robson 4 harriet robson 4 harriet robson 6 harriet robson 6 le story di harriet robson picchiata da greenwood 3 le story di harriet robson picchiata da greenwood 3 

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/quot-apri-gambe-tu-fai-cazzo-che-dico-io-decido-io-se-298049.htm

Johnson71

 

 

DOPO AVER INANELLATO UNA SERIE DI FIGURE DI MERDA CLAMOROSE ED ESSERE STATO SPUTTANATO OVUNQUE, JOHNSON RECITA IL MEA CULPA A WESTMINSTER, MA NON SI DIMETTE

 

BORIS BARCOLLA, MA NON MOLLA – DOPO AVER INANELLATO UNA SERIE DI FIGURE DI MERDA CLAMOROSE ED ESSERE STATO SPUTTANATO OVUNQUE, JOHNSON RECITA IL MEA CULPA A WESTMINSTER, MA NON SI DIMETTE – IL RAPPORTO GRAY APPENA PUBBLICATO CONFERMA CHE I PARTY NEGLI UFFICI DEL GOVERNO VIOLAVANO I REGOLAMENTI SUL COVID E SU 12 EVENTI INDAGA SCOTLAND YARD – MA NON È IL KO FINALE PER “BORIA” VISTO CHE SI ATTENDE IL…

 

Luigi Ippolito per www.corriere.it

 

sue gray boris johnson sue gray boris johnson

 

A capo chino, Boris Johnson ha recitato il suo mea culpa davanti ai deputati di Westminster: «Mi dispiace - ha scandito il premier – per le cose che non abbiamo fatto giuste e per il modo in cui abbiamo gestito la faccenda».

 

boris johnson corre con il cane 10 boris johnson corre con il cane 10

Ed era il minimo che potesse dire, dopo che sono state rese pubbliche le prime conclusioni dell’indagine sulle feste a Downing Street in pieno lockdown. «Mancanza di leadership e di giudizio» ai vertici del governo, è l’accusa lanciata in quelle pagine da Sue Gray, l’alta funzionaria che ha condotto l’inchiesta. «Alcuni degli eventi non dovrebbero essere stati autorizzati a svolgersi», ha scritto Sue Gray, mentre «altri eventi non dovrebbero essere stati autorizzati a svilupparsi come è avvenuto». In altre parole, quei party negli uffici del governo violavano i regolamenti sul Covid: e dunque adesso su 12 di essi indaga Scotland Yard.

boris johnson boris johnson

 

Ma il rapporto Gray appena pubblicato è soltanto un “aggiornamento” sull’inchiesta, non è la relazione conclusiva: perché la polizia ha chiesto e ottenuto di evitare dettagli che possano compromettere l’indagine in corso. E dunque in quelle poche pagine mancano riferimenti diretti e fatti e persone: insomma, non c’è il colpo del ko contro Boris Johnson.

 

Ed è per questo che il premier si è presentato con spirito contrito ma combattivo davanti ai deputati: «Dire che mi dispiace non è abbastanza – ha aggiunto –: questo è il momento in cui dobbiamo guardarci allo specchio e imparare». E quindi Johnson ha promesso di riformare “immediatamente” le procedure di governo: «Ho capito e aggiusterò le cose», ha concluso.

 

boris johnson boris johnson

Ovviamente, tutto ciò non è bastato all’opposizione laburista: il leader Keir Starmer ha accusato Johnson di essere «un uomo senza vergogna», che «ci ha preso tutti per scemi». E ne ha chiesto di nuovo le dimissioni immediate. Boris, però, non ha nessuna intenzione di farsi da parte: e ha rivendicato ancora una volta i suoi successi nel portare a termine la Brexit e nel condurre la più rapida e ampia campagna di vaccinazione in Europa.

 

meme su boris johnson meme su boris johnson

Il suo destino, però, è nelle mani dei deputati conservatori: che nelle prossime ore dovranno deciderle se rinnovargli la fiducia o procedere alla sua rimozione. Ma in mancanza di un successore chiaro, per Johnson potrebbe non essere ancora arrivata l’ultima ora.

boris johnson boris johnson boris johnson boris johnson boris johnson boris johnson il vecchio video di boris johnson che si appoggia a una signora con spada laser 1 il vecchio video di boris johnson che si appoggia a una signora con spada laser 1 boris johnson. boris johnson.

 

 

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/boris-barcolla-ma-non-molla-ndash-dopo-aver-inanellato-serie-298123.htm

 

 Johnson71

SPOTIFY IN PREDA AL PANICO

 

SPOTIFY IN PREDA AL PANICO -  IL CEO DANIEL EK: "CI SONO MOLTE PERSONE E OPINIONI SU SPOTIFY CON CUI SONO FORTEMENTE IN DISACCORDO" - DOPO LE POLEMICHE DEFEZIONI DI ROCK STAR COME NEIL YOUNG E JONI MITCHELL, IN POLEMICA CON IL PODCAST NO-VAX DI JOE ROGAN, LA PIATTAFORMA MUSICALE HA PERSO 2 MILIARDI DI DOLLARI E ANCHE HARRY E MEGHAN STANNO METTENDO IN DISCUSSIONE IL LORO RICCO CONTRATTO...

 

Dagotraduzione da Showbizz41

 

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Daniel Ek, di Spotify, è in preda al panico per le defezioni delle rock star Neil Young, Joni Mitchell, Nils Lofgren, Peter Frampton e altri che stanno parlando contro lo streamer. Stanno tirando fuori la loro musica sulla disinformazione trasmessa dal podcaster di destra Joe Rogan.

 

Ora Ek dice che ci saranno nuove regole su come sarà diffusa la disinformazione. Spotify lo consentirà comunque, ma ti diranno che è sbagliato in anticipo. Quindi sarà una scelta degli ascoltatori se accettare informazioni false. Non è fantastico?

 

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Ek dice: «Personalmente, ci sono molte persone e opinioni su Spotify con cui sono fortemente in disaccordo». Ma li lascerà stare perché può fare soldi con loro. Ed è di questo che si tratta.

 

Il prezzo delle azioni Spotify è sceso di 70 dollari dal 3 gennaio. Questo fermerà la partenza delle rockstar? Ne dubito.

 

Ecco cosa ha detto Daniel Ek. Noterai che Ek non menziona la situazione di Neil Young o nessuno dei musicisti per nome. Ma il panico è lì tra le righe.

 

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«Abbiamo creato Spotify per consentire al lavoro dei creator di tutto il mondo di essere ascoltato e apprezzato a livello globale. Crediamo che ascoltare sia tutto. Quasi tutti gli argomenti hanno persone con opinioni opposte. Personalmente, ci sono molte persone e opinioni presenti su Spotify con le quali sono in forte disaccordo. Sappiamo di avere un ruolo fondamentale da svolgere nel supportare l'espressione dei creator, bilanciandola con la sicurezza dei nostri utenti. In questo senso, a mio giudizio è importante non assumere una posizione di censura verso i contenuti, con la sicurezza, allo stesso tempo, che ci siano regole in vigore e conseguenze per coloro che le violano».

 

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In merito alle polemiche riguardanti il podcast di Joe Rogan, «stiamo lavorando per aggiungere un disclaimer a qualsiasi episodio di podcast che includa una discussione sul Covid”» ha spiegato Ek: «Questo avviso indirizzerà gli ascoltatori al nostro hub dedicato al Coronavirus, una risorsa che fornisce un facile accesso a fatti basati sui dati, informazioni aggiornate condivise da scienziati, medici, accademici e autorità sanitarie pubbliche in tutto il mondo, nonché collegamenti a fonti attendibili».

 

Uno «sforzo per combattere la disinformazione», che, secondo EK, è perfettamente coerente con la linea adottata da Spotify sin dai primi giorni dell’emergenza sanitaria: «In questo senso siamo sempre stati orientati all’azione», ha fatto sapere il manager, «abbiamo lanciato una serie di risorse educative e campagne di sensibilizzazione sviluppando e promuovendo un hub informativo globale sul Covid. Abbiamo donato spazi pubblicitari a varie organizzazioni per la sensibilizzazione sui vaccini, fondi all'Organizzazione mondiale della sanità e al progranna Covax per aumentare l'equità del vaccino, sostenendo la raccolta fondi Go Give One. E abbiamo istituito un progetto di rilievo musicale per supportare la comunità creativa. Anche se questo non è un elenco completo delle nostre attività, spero che diano un'idea di quanto seriamente abbiamo affrontato la pandemia come azienda».

 

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«Prendiamo questo sul serio, e continueremo a collaborare con esperti e investire molto nelle funzionalità della nostra piattaforma e nelle capacità dei prodotti a beneficio sia dei creator che degli ascoltatori”, ha concluso Ek: “Questo non significa che lo faremo sempre bene, ma ci impegniamo a imparare, crescere ed evolvere».

 

Da open.online

 

Il primo è stato Neil Young, poi è arrivata Joni Mitchell e ora hanno bussato alle porte di Spotify anche Harry Windsor e Meghan Markle. L’ex coppia reale ora si occupa soprattutto di intrattenimento. Con le loro 11 società registrate tutte nel Delaware (stato americano ai limiti del paradiso fiscale) hanno in programma nei prossimi mesi di sfornare podcast, libri e serie tv sulla loro storia dentro e fuori Buckingham Palace. Harry e Meghan hanno firmato anche un contratto con Spotify, da (riportano le agenzie) 1,8 milioni di sterline.

 

joe rogan 9 joe rogan 9

Un contratto che ora è messo in discussione dal podcast di Joe Rogan, noto per rilanciare spesso fake news. La coppia si è unita alla battaglia di Young e Mitchell e in un comunicato ha scritto: «Lo scorso aprile abbiamo iniziato a esprimere preoccupazione ai nostri partner di Spotify per le conseguenze fin troppo reali della disinformazione sul Covid sulla piattaforma. Centinaia di milioni di persone possono essere danneggiate dalla cattiva informazione ogni giorno. Contiamo su Spotify per apportare delle modifiche e continueremo a lavorare insieme se lo farà».

 

Dagotraduzione da The Wrap

joe rogan 8 joe rogan 8

 

Il valore di mercato di Spotify è sceso di oltre 2 miliardi di dollari negli ultimi giorni dopo che Neil Young ha ritirato la sua musica. Le azioni sono crollate di circa il 12% dalla scorsa settimana.

 

Young aveva ritirato le sue canzoni dalla piattaforma musicale mercoledì perché, ha detto, Spotify era diventato "una forza molto dannosa" nel diffondere disinformazione su COVID. Young ha fatto riferimento a una lettera aperta di professionisti medici all'inizio di questo mese che esortava Spotify a reprimere la disinformazione COVID sul podcast "The Joe Rogan Experience".

 

meghan markle e il principe harry 7 meghan markle e il principe harry 7

Le azioni di Spotify sono scese di circa il 6% dopo mercoledì. Mentre gran parte del mercato è sceso nell'ultima settimana, le perdite di Spotify sono state più significative a seguito delle critiche sullo spettacolo di Rogan e sulla mossa di Young.

 

Questa non è la prima volta che i critici danno la caccia a "The Joe Rogan Experience" per le sue controverse inclinazioni di notizie e politica, in particolare sulla pandemia. Il podcast si è trasferito da Apple nel settembre 2020 con un accordo stimato in 100 milioni di dollari, poi è diventato un'esclusiva di Spotify nello stesso anno.

meghan markle e il principe harry 3 meghan markle e il principe harry 3 meghan markle e il principe harry 4 meghan markle e il principe harry 4 

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/spotify-preda-panico-nbsp-nbsp-ceo-daniel-ek-nbsp-quot-ci-sono-298101.htm

Zuckenberg71

 

GLI EFFETTI COLLATERALI DELLA GUERRA

 

GLI EFFETTI COLLATERALI DELLA GUERRA - ALEXANDR SABANCEV È UN VETERANO DELL'INTELLIGENCE UCRAINA, SOLDATO SPEDITO AL FRONTE IN DONBASS, E ORA PARLA DEL NUOVO CONFLITTO CONTRO I RUSSI: "I MILITARI SONO ADDESTRATI A MIRARE, SPARARE E UCCIDERE, MA NON A GESTIRE IL DOPO" - 1.500 REDUCI SI SONO SUICIDATI PER STRESS POST TRAUMATICO E DEPRESSIONE: "IO HO CAPITO COME GESTIRLO, PER ESEMPIO NON FESTEGGIO IL CAPODANNO. ALCOL E BOTTI MI FANNO ANDARE FUORI DI TESTA"

 

Monica Perosino per "La Stampa"

 

soldati ucraini caduti al fronte soldati ucraini caduti al fronte

Alexandr Sabancev non è esattamente il tipo che vorresti incontrare in un vicolo buio. Pugni in tasca, giubbotto di pelle aperto a quattro gradi sotto zero, non cammina, marcia. È l'unico che non si ingobbisce contro il vento gelido e carico di neve che qui, alla periferia Ovest di Kiev, tra enormi vialoni e palazzi in stile sovietico, non trova ostacoli.

 

Saluta con un cenno, nessun sorriso. Alexandr, come molti dei 350.000 reduci della guerra nel Donbass, è ancora laggiù, sulla linea del fronte, otto anni dopo. «Sono tornato, ma allo stesso tempo sono sempre lì, nel magazzino abbandonato di Lugansk, con i miei commilitoni».

 

alexandr sabancev alexandr sabancev

Soldato del 130° battaglione delle forze armate ucraine, ha prestato servizio nell'intelligence militare, ed è uno di quelli che sono tornati a casa dalla cosiddetta Operazione Ato (Anti Terror Operation).

 

Anche se «casa» per lui oggi ha un significato diverso: «Prima di partire lavoravo nel commercio, ero sposato da 9 anni, avevo una figlia». Poi il Donbass. Ora la sua nuova famiglia è il famigerato gruppo motociclistico Banditos Ukraine: «Quando sono tornato, mia moglie non mi riconosceva più, ero diverso, diceva. Ci siamo lasciati».

 

A volte i numeri non raccontano tutta la storia: nel Donbass ci sono stati 13.000 morti, 24.000 feriti. Ma gli «effetti collaterali» che non rientrano nelle statistiche, o meglio che rientravano fino a quando non sono state fatti sparire, e i quasi 1.500 soldati morti suicidi a causa dalla sindrome da stress post traumatico sono diventati un tabù.

 

guerra in ucraina 10 guerra in ucraina 10

Secondo il Ministero della Salute un terzo dei reduci ha ricevuto o riceve un aiuto psicologico, «ma non basta - dice Alexandr - dovrebbe essere obbligatorio per tutti». Lui però, non ha chiesto aiuto. Beve un sorso di tè e tutto di un fiato dice: «Ho paura, dopo otto anni ho ancora paura che se parlassi con qualcuno di quello che ho visto, di quello che ho fatto, poi tornerebbe tutto fuori di nuovo. Non ne ho il coraggio».

 

guerra in ucraina 11 guerra in ucraina 11

La voce è ferma, ma si stringe l'avambraccio talmente forte che le nocche della mano sono bianche. «Sto bene, riesco a dormire, riesco a controllarlo. Ho capito come gestirlo, e evito alcune situazioni». Per esempio: «Il Capodanno. Non lo festeggio più. Alcol e botti mi fanno andare fuori di testa».

 

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Evitare alcol, evitare rumori forti, evitare stress o discussioni. Sono passati otto anni, ma «come si fa a dimenticare? Un giorno sei seduto con tuoi amici, i tuoi compagni, il giorno dopo vai al loro funerale».

 

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Il primo a cadere è stato "Buk", poi gli altri. Aleksandr è stato al fronte un anno. «Un anno, due mesi, tre giorni». Ha compiuto 30 anni a Lugansk, con molti dei compagni che oggi non ci sono più. Ma «rifarebbe tutto da capo». E ora vuole tornare laggiù, se scoppiasse un conflitto sarebbe tra i primi riservisti chiamati al fronte.

 

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Aleksandr sorride. I suoi genitori sono russi, vivono in un villaggio sulla costa del Mare di Azov. «Sai - spiega - questo non è un conflitto civile, o etnico, è un conflitto per la libertà». Prima della guerra pensava alla Russia come a «una sorella più grande», dopo ha capito «che le carogne sono così per quello che hanno vissuto, non per dove sono nati».

 

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Racconta: «Non sono mai riuscito a comprendere le loro motivazioni, le nostre erano chiare. Durante gli interrogatori, dopo essere stati catturati, avrebbero detto qualsiasi cosa per salvarsi la vita».

 

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Ma mentre aspetta di partire ancora, ha chiara una cosa: «Molti dei soldati sono stati addestrati a mirare, sparare e uccidere, ma a pochi è stato mostrato come gestire il dopo». Se si pensa che per ogni soldato morto al fronte un altro si toglierà la vita una volta tornato a casa, il numero delle vittime dei conflitti è almeno il doppio. Alcuni si uccidono lentamente con l'alcol, altri scelgono il suicidio: «Io resisto e aspetto di tornare laggiù, per riprendermi quello che ci è stato tolto».

 

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https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/effetti-collaterali-guerra-alexandr-sabancev-298108.htm

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