domenica 28 settembre 2014

Omicidio Caccia. Riaperte le indagini: “Il mandante fu Rosario Pio Cattafi”

‘Ndrangheta: Torino ricorda Caccia, i figli chiedono la verità-Redazione- Si riaprono le indagini sull'assassinio di Bruno Caccia, il Procuratore Capo di Torino ammazzato da Cosa Nostra il 26 giugno dell'83.
A oggi, i condannati per l'attentato che costò la vita al giudice sono Domenico Belfiore e Placido Barresi: stando agli atti, avrebbero fatto uccidere Caccia perché "magistrato integerrimo e inavvicinabile". Una motivazione che, però, non ha mai convinto la famiglia della vittima, tanto più che nel luglio scorso l'avvocato Fabio Repici ha deciso di presentare alla Procura della Repubblica di Milano una nuova denuncia, in cui ha indicato i nomi di Rosario Pio Cattafi e Demetrio Latella, come veri responsabili della morte del procuratore.
Il motivo dell'eliminazione di Caccia, secondo il legale e la famiglia, sarebbe dunque diverso dalla sua incorruttibilità -motivazione che offenderebbe, di fatto, tutti i magistrati che succedettero al procuratore-: piuttosto, sarebbe divenuto un bersaglio nel momento in cui aprì le indagini Casinò di Saint Vincent e sul riciclaggio di soldi provenienti da sequestri di persona. Nel 1985, d'altra parte, due anni dopo l'assassinio di Caccia, Luigi Incarbone confermò tale versione. Interpellato dai magistrati di Torino, aveva spiegato di essere stato "detenuto con Franco Chamonal (del Casinò di Saint Vincent) che ancora oggi mi fa arrivare 500mila lire." "Mi disse che Caccia è morto per il fatto del Casinò… che il mandate era un palermitano importante che aveva conosciuto e che aveva deciso l'omicidio...", aveva aggiunto.
A detta di Repici "il palermitano importante" sarebbe proprio Rosario Cattafi: in questo modo si spiegherebbe anche come mai nella sua abitazione a Milano venne rinvenuto, anni dopo, un volantino falso che attribuiva l'omicidio di Caccia alle Br.
Come se non bastasse, a supportare la tesi di Repici e della famiglia della vittima vi è un altro elemento importante: l'attentato al pretore di Aosta, Giovanni Selis, che fu bersaglio di un'autobomba nel dicembre dell'82, appena dopo aver aperto le indagini sul Casinò.

http://www.articolotre.com/2014/09/omicidio-caccia-riaperte-le-indagini-il-mandante-fu-rosario-pio-cattafi/

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