-Redazione- "Tu lo sai che il mio è un vizio, no? E' una stronzata, ma non so resistere: lo so che è un reato e che è proibito, ma poi è così facile… una bambina non ha difese, la convinci in un amen e te la fai."
Sono queste le parole di Jean Succar Kuri, pedofilo messicano condannato a 112 anni di carcere, la cui storia è stata ripercorsa nel libro della giornalista Lydia Cacho.
Nel libro, a cui il Fatto Quotidiano dedica un articolo, la Cacho ripercorre il momento in cui una vittima di Succar Kuri decise di fronteggiarlo, nel 2003. Emma, si chiamava. Era tornata appositamente in Messico per bloccarlo, impedirgli di violare il corpo di sua cugina e di altre bambine innocenti esattamente come aveva fatto con il suo. Aveva con sè una telecamera nascosta: i poliziotti vedevano e ascoltavano tutto, eppure non intervennero, lasciando che Succar ripercorresse i suoi momenti di violenza. Fu in quell'occasione che il pedofilo rivelò come fosse facile adescare le bambine: "È tutta la vita che lo faccio e a volte sono loro che ci provano con me, perché vogliono restare con me, perché ho fama di essere un buon padre", raccontò.
La settimana successiva, l'incontro si ripetè: anche allora, però, nonostante le insistenze di Emma, la polizia non intervenne, così che il pedofilo riuscì, anche grazie alle sue conoscenze negli alti piani di potere, a darsi alla fuga.
Soltanto nel 2011 venne condannato per pedofilia, stupro e commercio di bambini e di materiale pedo-pornografico. Intanto, la Cacho venne arrestata illegalmente e torturata per la sua intenzione di raccontare la verità.
Nel suo libro, ora, riporta anche conversazione della moglie dell'orco: una sposa bambina, divenuta successivamente sua complice. Essa, parlando con un'altra vittima, la mette in guardia: nel caso in cui avesse voluto denunciare Succar, "che era stato tanto buono con lei" sarebbero stati resi pubblici i filmini che giravano durante i loro incontri.
http://www.articolotre.com/2014/09/pedofilia-una-bambina-non-ha-difese-la-convinci-e-te-la-fai/
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