martedì 28 gennaio 2014

LA SANTANCHÈ AL BANCOMAT.




“Veronica Lario? Io preferisco pagare gli uomini e non essere pagata. Dobbiamo abituarci a pensare che gli uomini non sono dei bancomat”. Così Daniela Garnero, che ha sposato in prime nozze il chirurgo Paolo Santanché e in seconde l’imprenditore Giovanni Canio Mazzaro, s’è espressa in una recente intervista radiofonica a proposito della causa in corso tra Veronica Lario, nome d’arte di Miriam Raffaella Bartolini, e il primo marito Silvio Berlusconi leader del Pdl di cui la Garnero-Santanchè- Mazzaro è esponente di spicco.
In realtà sono tanti i favori economici che proprio il secondo ex marito ha fatto alla ex moglie. Vediamo di metterli in ordine.
Il 26 giugno dello scorso anno Mazzaro lascia la presidenza di Bioera: è una società quotata rilevata dal crack dei Burani. Nello stesso giorno Mazzaro, che è azionista di controllo di Biera, tramite il suo vicepresidente Antonio Segni propone  al consiglio che a sostituirlo nella carica sia la signora Daniela Garnero. Passa un mese. Il 27 luglio si tiene un’assemblea di Bioera, presieduta dalla ex moglie dell’ex presidente, che ratifica la nomina. La Santanchè per 6 mesi di lavoro (luglio-dicembre 2012), un mero lavoro di rappresentanza legale (anche perché nel frattempo Mazzaro è andato a fare l’amministratore delegato di Bioera), incassa 84.000 euro. La nomina a presidente è biennale, cioé scade con l’approvazione del bilancio 3013: quindi significa che quest’anno la presidentessa “pitonessa” incasserà altri 168.000 euro.
Il 24 maggio di quest’anno la Garnero sembra restituire parte dei favori all’ex marito. Tramite la sua D1 Partecipazioni compra infatti per 2,5 milioni il 15% circa di Bioera che era di First Capital, un fondo che criticava la gestione di Mazzaro e che aveva votato contro la nomina della ex moglie a presidente.
Ma i soldi tornano dopo pochi giorni nelle tasche della Santanchè-Mazzaro: Bioera, infatti, compra per 900.000 euro il 40% di Visibilia, la concessionaria di pubblicità della “pitonessa”. Cosa c’azzecchi il business dell’advertising con una società come Bioera impegnata nei prodotti biologici non è dato capire. Ed è equo il prezzo della società presieduta dalla Santanchè-Mazzaro che compra una quota rilevante di una società della Santanchè-Mazzaro? Cerca di spiegarlo il “Documento informativo” che Bioera è tenuta a redigere tenuto conto che l’acquisto di quel 40% di Visibilia è un’operazione rilevante “con parti correlate”. La quotata per giustificare il prezzo si avvale di una “fairness opinion” dello Studio Legale e Tributario Morri Cornelli e Associati che però non viene allegata al “Documento informativo”. Perché tenere all’oscuro i soci di minoranza di Bioera? “Per garantire – si legge nel Documento – la riservatezza di alcune informazioni, ivi incluse le assunzioni sottostanti il piano industriale 2013-2017 di Visibilia e le relative proiezioni economico-finanziarie”. Cioé per tutelare il business dell’ex moglie, nonché presidente.
Il 4 giugno scorso si tiene l’assemblea di Bioera per approvare il bilancio 2012. La presidentessa non c’è. A coordinare gli azionisti è il vicepresidente Segni. Passa un mese e l’1 agosto lo Studio Legale e Tributario Morri Cornelli e Associati (lo stesso che aveva appena giustificato il prezzo d’acquisto del 40% di Visibilia) scrive al boad di Bioera: l’advisor dice anzitutto che il management di Visibilia (cioé la Santanchè-Mazzaro) non aveva calcolato nella posizione finanziaria netta al 31 maggio scorso il credito di 2,4 milioni che la concessionaria vantava nei confronti della D1 Partecipazioni, che aveva con quei soldi comprato il 15% di Bioera. Che si fa? “Detto credito – spiega l’advisor – è stato comunqui assunto dallo scrivente ed evidenziato a latere alla stregua di un surplus asset”. Invece si devono svalutare, alla stessa data, crediti di Visibilia per oltre 3,4 milioni: sono crediti commerciali (cioé per pubblicità venduta) “caratterizzati da possibili circostanze di incerta e/o complessa e/o lenta esigibilità”.
Quindi, pallottoliere alla mano, l’acquisto di quel 40% della concessionaria dell’ex moglie è costato all’ex marito 4,3 milioni, tra cash e svalutazioni.
Passano due mesi e mezzo. E la Santanché-Mazzaro passa di nuovo alla cassa. Vende sul mercato il 5,5% di Bioera, di cui è presidente, e si mette in tasca 740.000 euro.
Quando si dice aver sposato il secondo marito giusto…

http://andreagiacobino.wordpress.com/2013/10/25/la-santanche-al-bancomat/

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