mercoledì 4 dicembre 2013

Regolamento Europeo sulle sementi: la Commissione Europea organizza l’inquinamento dei campi con le sementi brevettate dall’industria

E’ passato abbastanza sotto silenzio il voto della Commissione Europea di lunedì 6 maggio riguardante la brevettabilità delle sementi e il libero scambio dei semi. Il Coordinamento Europeo Via Campesina sta monitorando le azioni europee su questo tema e riportiamo qui integralmente il loro comunicato stampa – per ora disponibile solo in francese – perché il tema è davvero importante e delicato e c’è bisogno in questo momento dell’attenzione di tutti.
Semi di lino

Comunicato stampa del Coordinamento La Via Campesina – 7 maggio 2013

La Commissione Europea ha adottato il 6 maggio una proposta di regolamento sui semi che è ormai nelle mani del Parlamento e del Consiglio Europei.

Il Coordinamento Europeo Via Campesina (ECVC) denuncia questo incredibile regalo fatto ai brevetti e ai titoli di proprietà dell’industria agro-alimentare, l’aggressione violenta che questa proposta rappresenta contro i diritti degli agricoltori e dei giardinieri, e il controllo burocratico che vi si ritrova rinforzato, e di cui l’unico risultato può essere di uccidere definitivamente la biodiversità.
Il risultato ottenuto è dunque l’inverso delle ragioni invocate dalla Commissione per riformare la legislazione vigente, una necessità di semplificazione amministrativa e di protezione della biodiversità.
<<In questa proposta la Commissione Europea lascia la porta spalancata alla commercializzazione senza restrizioni delle piante brevettate. Queste ultime evidentemente si dissemineranno e inquineranno tutti i campi senza distinzione. Il testo di legge è fatto in modo che sarà il contadino contaminato che dovrà pagare una multa all’industria come se le avesse rubato dei semi. Mentre è quest’ultima che dovrebbe assumersi l’onere della decontaminazione dei campi dei contadini… Ed è ancora più grave che la maggior parte di queste piante brevettate sono in realtà OGM nascosti>> ha detto Andrea Ferrante, membro del Comitato del Coordinamento dell’ECVC.
Per facilitare ancora di più questo processo di appropriazione del vivente da parte dell’industria, la lista di tutti i produttori che riseminano una parte del loro raccolto (le “sementi di fattoria”) potrà esserle fornita dagli stati membri che ne disporranno con pretesti sanitari e potranno così chiedere tasse ai contadini. Per la prima volta in assoluto, assolutamente tutti gli agricoltori saranno controllati.
Ma il diritto degli agricoltori a scambiarsi le loro sementi non può essere limitato: esso rappresenta una prima tappa non aggirabile della Sovranità Alimentare, ma anche la prima condizione d’esistenza delle agricolture contadine e biologiche. Questi scambi sono indispensabili alle selezioni contadine che garantiscono il rinnovamento costante della biodiversità coltivata. E solo queste selezioni permettono l’adattamento locale delle piante all’estrema diversità dei terroir e alla variabilità crescente dei climi, senza il ricorso esponenziale ai concimi e ai pesticidi chimici.
<<si tratta di un attacco diretto, di una violenza inaudita, contro i diritti degli agricoltori e le pratiche che hanno loro permesso di nutrire le popolazioni del mondo fino ad oggi e che permetteranno loro di farlo in futuro. Obbligandoci a pagare dei costi di registrazione, di controllo o dei diritti d’autore inabbordabili, si cerca di obbligarci a rivolgerci verso le sementi dell’industria con la dipendenza che queste rappresentano e il loro corteo di prodotti chimici e fito-sanitari. E diventerà semplicemente impossibile per il cittadino che desidera mangiare sano.>> Ha aggiunto Guy Kastler, responsabile delle questioni legate alle sementi contadine all’ECVC.
Il Coordinamento Europeo Via Campesina chiede al Parlamento e al Consiglio Europeo di modificare profondamente questa proposta per opporre infine e ratificare i diritti dei contadini a produrre e scambiare le proprie sementi, contro le sementi brevettate e l’appropriazione del vivente da parte dell’industria. Se per sfortuna essi lasciano spalancata la porta ai brevetti sulle piante, l’insieme delle sementi saranno contaminate in pochi anni dai geni brevettati, proprietà di una manciata di multinazionali. Cosa che renderebbe il Parlamento e il Consiglio, dopo la Commissione, responsabili dell’insicurezza alimentare dei cittadini europei negli anni a venire.
Contatti :
Andrea Ferrante, Comité de Coordination de ECVC (It, Fr, En, Es) : +393480189221
Bureau ECVC (En, Fr, Es, It, De) : +3222173112



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Règlement Européen sur les semences : La Commission Européenne organise la pollution des champs par les semences brevetées de l’industrie...

Communiqué de Presse – Mardi 7 Mai 2013
La Commission Européenne a adopté le 6 mai une proposition de règlement sur les semences , qui est désormais entre les mains du Parlement et du Conseil Européens.
La Coordination Européenne Via Campesina (ECVC) dénonce cet incroyable cadeau fait aux brevets et titres de propriété de l’industrie agro-alimentaire, l’agression violente que cette proposition représente contre les droits des agriculteurs et des jardiniers, et le contrôle bureaucratique qui s’y retrouve renforcé, et dont le seul résultat ne peut être que de définitivement tuer la biodiversité.
Le résultat obtenu est donc l’inverse des raisons invoquées par la Commission pour réformer la législation existante, à savoir une nécessité de simplification administrative et de protection de la biodiversité.
« Dans cette proposition, la Commission Européenne laisse la porte grande ouverte à la commercialisation sans restriction de plantes brevetées. Ces dernières vont évidemment se disséminer et venir polluer tous les champs, sans distinction. Le texte de loi est fait de telle façon, que c’est le paysan qui a été pollué qui devra payer une amende à l’industrie, comme s’il lui avait volé des semences. Alors que c’est cette dernière qui devrait porter la charge de la décontamination des champs des paysans... C’est d’autant plus grave que la plupart de ces plantes brevetées sont des OGM cachés. », a dit Andrea Ferrante, membre du Comité de Coordination de l’ECVC.
Pour faciliter encore ce processus d’appropriation du vivant par l’industrie , la liste de tous les producteurs qui resèment une partie de leur récolte (les « semences de fermes ») pourra directement lui être donnée par les états membres, qui en disposeront sous prétexte sanitaire, et pourront ainsi réclamer des taxes aux paysans. Pour la toute première fois, absolument tous les agriculteurs seront contrôlés.
Pourtant, le droit des agriculteurs d’échanger leurs semences ne peut être limité : il représente une première étape incontournable de la Souveraineté Alimentaire, mais aussi la première condition d’existence des agricultures paysannes et biologiques. Ces échanges sont indispensables aux sélections paysannes, qui garantissent le renouvellement constant de la biodiversité cultivée. Et seules ces sélections permettent l’adaptation locale des plantes à l’extrême diversité des terroirs et à la variabilité croissante des climats, sans recours exponentiel aux engrais et aux pesticides chimiques.
« Il s’agit d’une attaque directe, d’une violence inouïe, contre les droits des agriculteurs et les pratiques qui leur ont permis de nourrir les populations du monde jusqu’ici, et leur permettront de le faire à l’avenir. En nous obligeant à payer des couts d’enregistrement, de contrôle ou des royalties inabordables, on essaie de nous forcer à se tourner vers les semences de l’industrie, avec la dépendance que ces dernières représentent et leur cortège de produits chimiques et phyto-sanitaires. Et ça deviendra tout simplement impossible pour le citoyen qui le souhaite de manger sainement. », a ajouté Guy Kastler, responsable des questions liées aux semences paysannes à l’ECVC.
La Coordination Européenne Via Campesina appelle le Parlement et le Conseil européen à modifier en profondeur cette proposition, pour enfin opposer et entériner les droits des paysans à produire et échanger leurs semences, contre les semences brevetées et l’appropriation du vivant par l’industrie. Si par malheur ils laissent grande ouverte la porte aux brevets sur les plantes, l’ensemble des semences seront contaminées en quelques années par des gènes brevetés, propriétés d’une poignée de multinationales. Ce qui rendrait le Parlement et le Conseil, à la suite de la Commission, responsables de l’insécurité alimentaire des citoyens européens dans les années à venir.
Contacts :
Andrea Ferrante, Comité de Coordination de ECVC (It, Fr, En, Es) : +393480189221
Bureau ECVC (En, Fr, Es, It, De) : +3222173112

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