L’immortalità secondo la visione Taoista
Secondo i principi della teoria medica cinese, il “Qi” o corpo energetico, è considerato Yin, mentre il corpo fisico è considerato Yang. L’aspetto yin del corpo é relazionato al pensiero, all’anima, allo spirito, mentre l’aspetto yang è utilizzato per esprimere le decisioni o le pulsioni della parte yin.
Quando la vita di un individuo perde l’equilibrio instaurato tra queste due forze, sopraggiungono la malattia, la morte e la decomposizione.
Il Qi, l’energia, è la fonte non visibile della vita: le azioni e l’esistenza stessa del corpo fisico sono le sue manifestazioni.
Quando lo yin è forte, anche le manifestazioni dello yang possono essere forti.
Quando lo yin è debole o troppo forte, il rapporto yin e yang si sbilancia facendo perdere armonia alla vita stessa. Per questa ragione lo scopo primario della medicina cinese é quello di mantenere un corretto bilanciamento dello yin e dello yang.
Il segreto dell’immortalità è dunque l’identificazione con il Tao, data dal mantenimento di quei principi che governano il corpo e la psiche dell’individuo, attraverso le pratiche taoiste.
Il raggiungimento dell’immortalità è al contempo un cammino mistico, fatto di devozione e rispetto nei confronti del Tao. Secondo le testimonianze dei monaci taoisti antichi e moderni, unirsi misticamente al Tao è una esperienza spirituale di illuminazione. L’unione con esso porta alla comunicazione con il “de” (la “forza”, la “potenza”, come già descritto), il potere universale che dà l’immortalità alla persona, corpo e anima.
Per i cinesi gli uomini non hanno una, ma due anime: una più spirituale, che può, dopo la morte, diventare uno shen (“spirito”, entità benefica); l’altra più materiale, che potrebbe tramutarsi in gui (“demone”, entità capace di fare del male) e rimanere sulla Terra.
L’anima terrestre proviene dal seme umano e l’anima aerea si forma al momento della nascita attraverso la prima aria che si respira.
Quando l’uomo muore l’anima terrestre rimane sulla Terra e l’altra va in cielo. Se la persona è identificata con la Divinità essa, il suo corpo astrale, si integrerà per sempre con l’armonia universale del cosmo, e come gli dèì sarà immortale giusto e felice.
master De Santis
Secondo i principi della teoria medica cinese, il “Qi” o corpo energetico, è considerato Yin, mentre il corpo fisico è considerato Yang. L’aspetto yin del corpo é relazionato al pensiero, all’anima, allo spirito, mentre l’aspetto yang è utilizzato per esprimere le decisioni o le pulsioni della parte yin.
Quando la vita di un individuo perde l’equilibrio instaurato tra queste due forze, sopraggiungono la malattia, la morte e la decomposizione.
Quando la vita di un individuo perde l’equilibrio instaurato tra queste due forze, sopraggiungono la malattia, la morte e la decomposizione.
Il Qi, l’energia, è la fonte non visibile della vita: le azioni e l’esistenza stessa del corpo fisico sono le sue manifestazioni.
Quando lo yin è forte, anche le manifestazioni dello yang possono essere forti.
Quando lo yin è debole o troppo forte, il rapporto yin e yang si sbilancia facendo perdere armonia alla vita stessa. Per questa ragione lo scopo primario della medicina cinese é quello di mantenere un corretto bilanciamento dello yin e dello yang.
Il segreto dell’immortalità è dunque l’identificazione con il Tao, data dal mantenimento di quei principi che governano il corpo e la psiche dell’individuo, attraverso le pratiche taoiste.
Il raggiungimento dell’immortalità è al contempo un cammino mistico, fatto di devozione e rispetto nei confronti del Tao. Secondo le testimonianze dei monaci taoisti antichi e moderni, unirsi misticamente al Tao è una esperienza spirituale di illuminazione. L’unione con esso porta alla comunicazione con il “de” (la “forza”, la “potenza”, come già descritto), il potere universale che dà l’immortalità alla persona, corpo e anima.
Per i cinesi gli uomini non hanno una, ma due anime: una più spirituale, che può, dopo la morte, diventare uno shen (“spirito”, entità benefica); l’altra più materiale, che potrebbe tramutarsi in gui (“demone”, entità capace di fare del male) e rimanere sulla Terra.
L’anima terrestre proviene dal seme umano e l’anima aerea si forma al momento della nascita attraverso la prima aria che si respira.
Quando l’uomo muore l’anima terrestre rimane sulla Terra e l’altra va in cielo. Se la persona è identificata con la Divinità essa, il suo corpo astrale, si integrerà per sempre con l’armonia universale del cosmo, e come gli dèì sarà immortale giusto e felice.
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