sabato 20 aprile 2013

SVIZZERA: NEGLI EDELWEISS ANTIOSSIDANTI CONTRO CANCRO


Stelle alpineGINEVRA - Simbolo della Svizzera e delle sue montagne, l'edelweiss potrebbe contribuire alla prevenzione del cancro. Il fiore produce infatti quantitativi di antiossidanti molto importanti ed uno studio condotto nella Confederazione tenta di studiare il suo impiego nella lotta a malattie gravi come i tumori.

''Abbiamo identificato nella stella alpina 40 molecole diverse, di cui 20 sono completamente sconosciute'', ha affermato il responsabile del Centro di ricerca Mediplant di Conthey (cantone svizzero del Vallese) Xavier Simonnet, citato dall'agenzia di stampa elvetica 'ats' che ha condotto un'inchiesta. Il laboratorio vuole ora stabilire a quale altitudine l'edelweiss produce la quantita' massima di antiossidanti. ''E' la prima volta che si conduce una simile esperienza', sottolinea Charly Darbellay, direttore della stazione federale delle Fougeres, che accoglie Mediplant e collabora allo studio.

L'esperimento in corso include la coltura di due cloni di edelweiss, piantati a cinque altitudini differenti, tra 500 a 2.500 metri. Ad ogni altitudine, i fiori sono coltivate in un identico e in un terreno naturale. L'esperimento, avviato la scorsa primavera, dovrebbe dare i primi risultati in autunno. Migliaia di analisi sono previste.
La stella alpina e' gia ampiamente usata nelle creme solari. Grazie alle sue proprieta' antiossidanti, potra' essere impiegata anche nella prevenzione dell'invecchiamento della pelle. Le virtu' dell'edelweiss serviranno anche per lottare contro malattie gravi come alcuni tipi di tumore. ''L'edelweiss non sara' usata nella terapia, ma piuttosto nella prevenzione'', prevede il professor Kurt Hostetmann, esperto delle scienze farmaceutiche presso l'Universita' di Ginevra.
Gli antiossidanti non hanno solo proprieta' antitumorali, permettono anche di evitare alcune malattie cardiovascolari, affermano gli esperti. Come il te' verde, un consumo regolare di una tisana di stelle alpine, e' consigliabile.
Ma per conoscere il vero potenziale della pianta - afferma il professore Hostemann - bisognera' aspettare uno o due anni. 

(ANSA)

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