sabato 6 aprile 2013

'Offshoreleaks', banche francesi conivolte



Arriva inchiesta su grandi evasori in tutto mondo, anche Italia


Il presidente francese Francois Hollande Il presidente francese Francois Hollande

Due banche francesi, BNP Paribas e Credit Agricole, hanno contribuito alla creazione di società offshore nei paradisi fiscali dagli anni Novanta in poi, attraverso filiali con sede soprattutto in Asia. Lo afferma Le Monde nella sua edizione in edicola oggi pomeriggio, senza pronunciarsi sulla legalità di tale pratica. Come per la rivelazione, ieri, che il tesoriere del presidente Francois Hollande, Jean-Jacques Augier, ha due società offshore alle isole Cayman, Le Monde cita le informazioni del consorzio indipendente di giornalismo investigativo ICIJ, con sede a Washington.
ZANDA, GIORNALISTI BRAVI MA STATI DOVE SONO?  - "La scoperta di 130 mila titolari di conti correnti nei paradisi fiscali, tra i quali 200 italiani, nasconde due notizie buone e una purtroppo brutta". Lo afferma il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda secondo il quale "la prima buona notizia è che potremmo essere davanti a una svolta nella lotta all'evasione fiscale. Sia per l'entità dei capitali registrati nei Paesi off shore, sia perché da oggi i grandi evasori sanno che non esistono più porti franchi". "La seconda buona notizia - sostiene Zanda - riguarda il giornalismo investigativo che sta crescendo e diventando sempre più efficace anche grazie alla collaborazione internazionale tra testate e professionisti. La maxi inchiesta cui hanno collaborato 86 giornalisti è stata condotta da un pool di 38 fra i più importanti magazine e quotidiani di tutto il mondo". "La brutta notizia - aggiunge Zanda - è che nella lotta all'evasione, oggi, gli Stati sono stati superati dal giornalismo d'inchiesta. La lotta all'evasione fiscale, alla criminalità organizzata e alla corruzione è priorità assoluta dei governi e degli Stati. Sono reati gravissimi e con tentacoli in tutto il pianeta". "Ben venga la meritoria opera di un giornalismo investigativo globalizzato. Ma prima ancora sono gli Stati a doversi muovere con azioni coordinate" conclude Zanda.

UNO SCANDALO PLANETARIO - Sono oltre 100.000 in 170 Paesi le persone coinvolte nell'inchiesta dell'Icij sulle società offshore. Il database contiene informazioni su più di 120.000 aziende, e 'pesa' 260 gigabyte, una quantità superiore di 162 volte alla massa di dati pubblicati da Wikileaks per il 'Cablegate'. E sono 200 i nomi di italiani finiti nel database sui paradisi fiscali realizzata dall'Icij in collaborazione con 38 testate mondiali. Tra questi, scrive l'Espresso che è media partner dell'iniziativa, anche "Gaetano Terrin, all'epoca commercialista dello studio Tremonti, Fabio Ghioni, hacker dello scandalo Telecom, i commercialisti milanesi Oreste e Carlo Severgnini, che hanno incarichi professionali nei più importanti gruppi italiani". Le Monde, in edicola, rivela che Jean-Marc Augier, uomo d'affari nel mondo dell'editoria e tesoriere di Francois Hollande durante la campagna elettorale dell'anno scorso, è azionista di due società offshore alle isole Cayman.

(ANSA)

Nessun commento:

Posta un commento