sabato 6 aprile 2013

Morto il regista Bigas Luna



Francesca Neri: 'A lui devo tutto'. Sandrelli: 'Mi manchera''


Il regista Bigas Luna in una foto di archivio Il regista Bigas Luna in una foto di archivio

Il regista e sceneggiatore spagnolo Bigas Luna è morto oggi a 67 anni per un cancro.
Nato a Barcellona il 19 marzo del 1946, cominciò a farsi conoscere nel 1986 prima con Lola con Angela Molina, poi nel '90 con le scandalose Eta' di Lulù con Francesca Neri dal romanzo di Almudena Grandes.
Con 'Prosciutto, prosciutto' nel 1992 vinse il Leone d'argento alla Mostra di Venezia, interpretato da Penelope Cruz, Javier Bardem e Stefania Sandrelli.
Tra gli altri film Bambola con Valeria Marini.
SANDRELLI, IRONICO E AFFETTUOSO MI MANCHERA' - "Bigas era ironico e affettuoso. Mi mancherà come mancherà al cinema, aveva ancora molto da dare!", dice Stefania Sandrelli appena avuta notizia della morte del regista catalano che l'aveva diretta in Jamon Jamon (Prosciutto prosciutto) nel '92. ''Sono colpita e sconvolta non sapevo neanche fosse malato. Mi mandava spesso i suoi bellissimi disegni che conservo. In Jamon-Jamon era la prima volta di Penelope Cruz che mi ricordava me stessa in Sedotta e abbandonata, "un fiore tra i mostri" le dicevo".
FRANCESCA NERI, A BIGAS LUNA DEVO TUTTO - Capitò per caso, come a volte succede al cinema: Francesca Neri era al festival di Cannes con il produttore Domenico Procacci che al Marché aveva degli incontri, un produttore spagnolo parlò di un certo film che per il rifiuto di Angela Molina a due settimane dal ciak rischiava di rimanere fermo. "Quel produttore fece arrivare il regista, Bigas Luna, dalla Spagna e in un appartamento proprio di fronte al Palais du Cinema feci un provino recitando pagine di un libro 'scabroso' di cui tutta la Spagna parlava ma che in Italia non era ancora uscito e di cui non sapevo nulla. Fu così che ebbi la parte nelle Età di Lulù che mi lanciò in Italia e all'estero": pesca nei ricordi Francesca Neri che aveva 25 anni quando il regista catalano scomparso a 67 anni la scelse. "A lui devo tutto e anche se non è stato facile lo rifarei anche oggi", dice all'ANSA. Per interpretare il ruolo della disinibita Lulù che con naturalezza passa da una fantasia erotica all'altra e da un partner all'altro, "mi sono affidata completamente a Bigas, cosa altro potevo fare. Il film racconta di questa donna dai 15 ai 30 anni, le prova tutte ed ha mille sfaccettature, fino a che non ho visto il film finito ero terrorizzata. Ero giovane, una pazza scatenata e mi sono buttata, poi però il film è stato bello, erotico si ma mai volgare". Ha temuto di essere etichettata come la scandalosa Neri? "Un po' si ma ero anche abbastanza incosciente. La mia fortuna è stata che quel film colpì Massimo Troisi che poi mi volle nella commedia Pensavo fosse amore invece era un calesse. Un ruolo divertente e comico che riuscì subito a far dimenticare Lulù". Francesca Neri racconta ancora: "Bigas era una persona particolare, affezionata, generosa. Ci scrivevamo spesso, ogni tanto mi mandava una foglia secca e una frase carina, era proprio un tipo. Qualche anno fa al festival di Valencia c'é stato un omaggio al suo cinema, con tutti i suoi film e tutte le sue attrici, è stato bello". Della malattia l'attrice era a conoscenza, "ma era un tipo vitale, stava preparando un nuovo film e avevamo progetti insieme"
(ANSA)

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