venerdì 19 aprile 2013

IN UN ANNO 31 MLN DI ORE LAVORATIVE TRASCORSE SULLE CHAT LINE

 ROMA - Oltre 31 milioni di ore lavorative l'anno: sono quelle trascorse sulle chat-line, durante il lavoro, dagli italiani appassionati della rete, ufficialmente per tenersi informati ma soprattutto per combattere la solitudine. E' lo spaccato dei cibernauti che emerge dall'indagine condotta da Internet Monitoring su un campione di 300 persone, presentata oggi in occasione del convegno 'Internet e la societa' virtuale al quale ha partecipato, tra gli altri, il viceministro dell'Economia Mario Baldassarri.
Il monitoraggio ha preso in considerazione le 8 maggiori chat italiane, cui si connettono in media circa 22 mila utenti al giorno (il numero totale dei chattatori sulle oltre 100 chat disponibili oscilla fra le 88 mila e le 275 mila unita' al giorno).

- L'IDENTIKIT DEL 'CHATTATORE' Questo l'identikit del 'chattatore' secondo i dati raccolti: gli utenti delle chat sono in leggera maggioranza uomini, prevalentemente celibi; fra le donne sono invece soprattutto quelle sposate che si connettono alle chat. Il 57% degli utenti ha meno di 30 anni di eta'. In genere, gli uomini che si connettono alle chat hanno un livello di istruzione superiore a quello delle donne ed una quota non trascurabile di essi ricopre funzioni manageriali o di responsabilita'.

- UN TERZO UTENTI SI COLLEGA DA POSTO DI LAVORO Il 63% degli utenti che chattano dal lavoro non sono soddisfatti della propria occupazione, anche perche' hanno un rapporto negativo con il capoufficio. Il 57% ricorre alle chat-line per fare amicizia o semplicemente per essere ascoltati. Il 73% dei chattatori, invece, avverte un senso di solitudine e di profonda insoddisfazione. Il 30% inoltre considera le relazioni che si instaurano sulle chat piu' ''vere e libere'' di quelle reali. Dunque, una fetta consistente di utenti delle chat si connette direttamente dal posto di lavoro: Tenuto conto che il numero annuo dei dipendenti che ogni giorno chattano dagli uffici e' stimabile in 180 mila unita' ed ipotizzando che la durata di ogni connessione giornaliera sia di un'ora, Internet Monitoring ha fornito una stima del costo per le aziende di quest'uso improprio dei PC. Si tratta di circa 500 milioni di euro all'anno.

- APPROCCIO DIVERSO PER SESSI, MA CHAT SONO ANCHE UN PERICOLO Sembrerebbe emergere una preferenza per la chat esclusivamente testuale rispetto all'utilizzo di web cam (che permettono di vedere sul monitor l'interlocutore) o chat vocale. Le motivazioni possono essere ricercate nella protezione offerta dall'anonimato del solo testo e nel maggiore fascino dell'intimita' di questa modalita'. Proprio questo anonimato, o il celarsi dietro diversi nicknames o pseudonimi, rappresenta, secondo gli esperti, uno degli aspetti piu' interessanti del fenomeno. Vi sono inoltre precise differenze nell'approccio dei due sessi: Le donne chattano per fare nuove amicizie, perche' reduci da un'esperienza negativa o poiche' considerano la chat un luogo di ascolto. Gli uomini, invece, chattano soprattutto per stringere legami sentimentali ed e' in crescita il fenomeno degli 'amori virtuali'. Insomma, concludono i curatori dell'indagine, il web consente sotto molti aspetti un miglioramento nella vita delle persone, ma allo stesso tempo rappresenta anche un pericolo per chi non ne sappia usufruirne in maniera adeguata: ''L'uso eccessivo, infatti, porta progressivamente alla distruzione della normale esistenza di un individuo, che rischia di venire assorbito totalmente dalla sua esperienza virtuale, rimanendone intrappolato''.

(ANSA)

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