mercoledì 3 aprile 2013

Caccia al tesoro 'cosmica'



In cerca di mondi alieni simili alla Terra


Rappresentazione artistica del pianeta Qatar-1b in orbita intorno alla stella Qatar-1 (fonte: David Aguilar, Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics)Rappresentazione artistica del pianeta Qatar-1b in orbita intorno alla stella Qatar-1 (fonte: David Aguilar, Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics)
Si stanno delineando le regole per una caccia al tesoro 'cosmica' che punta a trovare pianeti simili alla Terra nella Via Lattea: sono questi i primi risultati del progetto Gaps (Global Architecture of Planetary Systems), che ha l'obiettivo di mettere a punto gli identikit dei sistemi planetari della nostra galassia.

Al progetto Gaps, basato sulle misure dello spettrometro Harps-N del Telescopio Nazionale Galileo, nelle isole Canarie, contribuiscono astronomi appartenenti a dieci sedi dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). L'obiettivo, rileva l'Inaf, è aiutare gli astrofisici a delineare con maggior precisione importanti caratteristiche delle centinaia, forse migliaia, di sistemi planetari presenti nella nostra Galassia.

I primi risultati del progetto Gaps sono in via di pubblicazione sulla rivista Astronomy and Astrophysics e confermano, spiega l'Inaf, gran parte delle osservazioni e deduzioni effettuate finora. Ad esempio confermano come sia più probabile trovare pianeti giganti orbitanti attorno a stelle ricche di elementi pesanti e relativamente giovani rispetto all'età dell'universo.
Fra i sistemi stella-pianeta studiati nell'ambito del progetto vi è Qatar-1, situato a circa 600 anni luce dalla Terra, tra le costellazioni del Dragone e di Cefeo. Questo sistema ospita un 'Giove caldo', cioè un pianeta con una massa pari a circa 1,3 volte quella di Giove, quindi più massiccio di quanto si ritenesse. Anche la stella ospite ha ora una carta di identità più precisa: è coetanea del sole, ricca di elementi chimici più pesanti di idrogeno ed elio ed è anche una delle più deboli attorno alle quali, con osservazioni da Terra, sia mai stato rilevato un pianeta. “Con i dati che abbiamo analizzato e pubblicato abbiamo messo un altro piccolo ma importante tassello al puzzle sulla questione tuttora aperta della caratterizzazione delle proprietà architetturali dei pianeti extrasolari e della loro dipendenza dalle proprietà fisiche della stella ospite”, osserva Elvira Covino dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte dell’Inaf che ha guidato lo studio su Qatar-1. “Per esempio, finora – aggiunge - non si sono cercati pianeti di tipo terrestre in sistemi dove siano stati rilevati pianeti giganti. Difatti, i pianeti extrasolari sinora scoperti sono molto differenti dai pianeti del Sistema Solare. Molti di essi hanno masse e dimensioni simili a quelle di Giove ma si muovono su orbite molto strette (anche cento volte inferiori alla distanza Terra-Sole) con periodi orbitali di appena qualche giorno”. Per Qatar-1, conclude Covino, “siamo riusciti a raccogliere così tanti dati e di qualità così elevata che ora possiamo caratterizzare questo sistema con grande precisione”.

(ANSA)

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