Lo studente O'Dwyer ha creato un sito per scaricare file. Negli Usa rischia 10 anni. Wales: difendiamo i diritti di chi naviga
Cosa ha fatto per attirare tanta attenzione? A 19 anni, quasi per scherzo, ha creato un sito, Tvshack.net , un aggregatore di link attraverso i quali era possibile guardare gratis, e quindi illegalmente, film, documentari e sceneggiati. Nell'arco di tre anni, il ragazzo ha raccolto un pubblico notevole, al punto che vendendo gli spazi pubblicitari è arrivato a guadagnare 15.000 sterline al mese. Per Wales, il nocciolo della questione è semplice. In Gran Bretagna O'Dwyer non ha violato alcuna legge o commesso alcun reato. Non è illegale proporre link, lo è solo diffondere materiale sotto copyright, cosa che lo studente non ha fatto. «Il sito - ha sottolineato il fondatore di Wikipedia - funzionava come un motore di ricerca». Se il giovane dovesse risultare colpevole potrebbero essere a rischio le operazioni di siti come Google. E c'è di più: il sito - ha precisato nella petizione inviata al premier David Cameron e al ministro degli Interni Theresa May - non aveva clienti statunitensi e funzionava utilizzando quasi esclusivamente attrezzi britannici.
Allora perché l'intervento americano? «Stanno cercando di processare un cittadino britannico per un presunto reato avvenuto su territorio britannico e che per giunta in Gran Bretagna non sussiste». «Il web - ha aggiunto - non deve tollerare censure di fronte a quelle che sono solo illazioni, e noi, come cittadini, dobbiamo difendere i nostri diritti Internet».
In un articolo per il Guardian , Wales ha raccontato le sue impressioni di O'Dwyer. «Quando l'ho incontrato mi è sembrato un ragazzo pulito e un po' secchione, precisamente il tipo dal quale possiamo aspettarci la prossima grande avventura di Internet. Non sarà processato in Gran Bretagna, perché allora l'estradizione?». Il ministro May ha dato il nullaosta lo scorso marzo. Il futuro dello studente di Sheffield è ora nelle mani della Corte d'appello. Recentemente Wales aveva condotto una campagna contro un disegno di legge statunitense che avrebbe reso ancora più severe le misure per la protezione del copyright, mobilitando milioni di persone.
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