venerdì 27 aprile 2012

Eliminare via Lenin, bufera sulla proposta

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Il sindaco Gianni Alemanno mette mano a quello che considera uno dei problemi da affrontare nell’ultimo anno di consigliatura: la toponomastica. Ieri ha annunciato il suo sostegno alla proposta di modificare il nome di «via Lenin» in «via Martiri del comunismo». Ha spiegato: «L’idea di rivedere la via e il largo dedicati a Lenin credo sia una provocazione intelligente per rivedere un po’ tutti i parametri di riferimento della toponomastica romana: avere una via e un largo dedicati a lui stride con l’idea di una toponomastica condivisa. Auspico che venga fuori un dibattito che dia riferimenti precisi alle scelte della toponomastica». A chiedere di rimuovere il nome del leader della rivoluzione russa è stato il presidente della commissione toponomastica di Roma Capitale, Federico Mollicone (Pdl)) che ha spiegato, nel corso della presentazione di un libro: «Credo sia arrivato il momento, in modo sereno e pacato di avviare, l’iter per la sostituzione dei due toponimi via e largo Lenin perché sono intitolati a un tiranno. Abbiamo pensato di operare questa discussione in commissione per avviare l’iter». Grande mobilitazione a sostegno di questa battaglia giudicata urgente per Roma. Si è speso a suo favore il consigliere comunale della Lista civica per Rutelli, Gianluca Quadrana. E l’ex ministro della Gioventù, Giorgia Meloni (Pdl), ieri è intervenuta sulle vicende della Capitale per fare sapere: «Condivido la proposta di sostituire i toponimi intitolati a Lenin a Roma. La nostra storia nazionale e cittadina è una fonte inesauribile di eroi, che meritano di avere una via dedicata nella Capitale d’Italia. Sono convinta, inoltre, che Roma potrebbe fare da apripista per molte altre città italiane, che nella loro toponomastica presentano piazze e vie dedicate ad altri dittatori».
Dalla minoranza il consigliere comunale del Pd, Dario Nanni, fa notare che potrebbe essere parecchio complessa il ripensamento della toponomastica a Roma: «La revisione toponomastica su base ideologica è una vera sciocchezza. Su queste basi si potrebbe arrivare ad abolire piazzale Napoleone I o via Bonifacio VIII e via di seguito in un infinito processo storico. Poi magari con le amministrazioni successive potremmo ricominciare a rinominare le vie in un contenzioso infinito. Sarebbe un vero divertimento per i residenti costretti a vedersi cambiare la via di residenza al cambio di amministrazione. Evidentemente questa maggioranza a corto di idee non ha niente di meglio da fare che costruire sciocchezze».



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