lunedì 30 aprile 2012

Brescia, arrestato giovane marocchino è accusato di addestrare terroristi

 

Monitorati vari siti web con documenti a sfondo jihadista. Nel progetto terrorista la sinagoga di via della Guastalla a Milano

  MILANO - Nelle prime ore della mattina di giovedì la Polizia di Stato ha arrestato un cittadino marocchino, Mohamed Jarmoune , 20 anni, destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere ritenuto coinvolto in attività di addestramento all'uso di armi e di esplosivi per finalità di terrorismo.

I SITI WEB - L'operazione, coordinata dalla Procura Distrettuale di Cagliari, è stata condotta dal Servizio Centrale Antiterrorismo e dalle Digos delle Questure di Cagliari e Brescia e ha permesso di far luce sul giovane, che vive in provincia di Brescia dall'età di 6 anni, attraverso la costante attività di monitoraggio dei numerosi siti web che ospitano discussioni e diffondono documenti su tematiche jihadiste.

LA SINAGOGA - La misura restrittiva si è resa necessaria anche perché, di recente, sono stati acquisiti «preoccupanti elementi su una progettualità terroristica» (una missione jihad, come lo stesso indagato ha confidato in un messaggio intercettato) che aveva in animo di realizzare contro "obiettivi sensibili". Tra questi, spicca per importanza un reperto sequestrato dagli investigatori della Digos di Brescia relativo ad un dettagliato «sopralluogo virtuale» della sinagoga di via della Guastalla a Milano

IL DOCUMENTO - Nel documento, salvato sul proprio computer, il giovane marocchino si sofferma in particolare sulle misure di sicurezza adottate a salvaguardia del tempio ebraico di Milano (personale di polizia, manufatti interdittivi, possibili vie di accesso). Le indagini continuano anche in ambito internazionale in stretto raccordo con le autorità di Polizia statunitensi e britanniche che stanno conducendo indagini parallele a quella coordinata dalla Dcpp/Ucigos. Per quanto accertato finora, infatti, gli internauti in contatto con l'arrestato sono perlopiù presenti all'estero. In questo quadro, contestualmente all'arresto operato a Brescia, la Metropolitan Police di Londra ha posto in stato di fermo una donna risultata in contatto con il giovane marocchino.

http://www.corriere.it/cronache/12_marzo_15/marocchino-terrorista-arrestato-brescia_49001468-6e6b-11e1-850b-8beb09a51954.shtml

Progettava attentato alla sinagoga di Milano, arrestato per terrorismo marocchino 20enne

Preso a Brescia: aveva messo online le possibili vie d'accesso al Tempio ebraico e le misure di sorveglianza


La sinagoga di via della Guastalla (Fotogramma)La sinagoga di via della Guastalla (Fotogramma)
MILANO - Non ha mai frequentato una moschea e quindi non è certo un buon musulmano, eppure era diventato un fanatico della jihad e sul suo computer aveva studiato nei dettagli come violare le misure di sicurezza che proteggono il Tempio ebraico di Milano, in via della Guastalla, indicando in una sorta di «sopralluogo virtuale» le possibili vie d'accesso e le misure di sorveglianza. Inoltre, aveva creato gruppi su Facebook per condividere istruzioni sull'uso di armi ed esplosivi. Per questi motivi è stato arrestato a Brescia, all'alba di giovedì, un giovane marocchino.
Mohamed JarmouneMohamed Jarmoune
ARMI E ESPLOSIVI - L'arrestato, Mohamed Jarmoune, ha 20 anni e dall'età di 6 vive nel Bresciano, dove lavora come operaio. E' accusato di essere coinvolto nell'addestramento all'uso di armi e di esplosivi con finalità di terrorismo. A chi entrava nei gruppi creati ad hoc su Facebook era proibito caricare video su canti religiosi, mentre erano permessi solo quelli su armi ed esplosivi. Sulla vicenda proseguono le indagini anche a livello internazionale, con la Metropolitan Police di Londra che ha fermato una donna accusata d'essere in contatto con il giovane marocchino. Il giovane è stato individuato attraverso «la costante attività di monitoraggio dei numerosi siti web che ospitano discussioni e diffondono documenti su tematiche jihadiste». LA SINAGOGA - Gli inquirenti hanno arrestato il giovane dopo aver acquisito elementi sugli attentati che progettava: in particolare in un documento salvato sul proprio computer il giovane analizzava «le misure di sicurezza adottate a salvaguardia della sinagoga di Milano, come personale di polizia e possibili vie di accesso». Non si tratterebbe di un progetto giunto già alla sua fase operativa. «Di sicuro era qualcosa di più di una curiosità, ma nel corso dell'operazione non sono stati trovati esplosivi o armi». L'indagine prosegue per accertare se Mohamed Jarmoune fosse in collegamento diretto con componenti di un gruppo terroristico, in Italia o all'estero.
FANATICO VIRTUALE - Secondo Claudio Galzerano, dirigente della divisione antiterrorismo internazionale della Dccp/Ucigos, il ragazzo sarebbe «un mago del computer, una sorta di hacker radicalizzatosi su Internet, al di fuori del circuito delle moschee», che avrebbe seguito, sempre in modo virtuale, un «percorso verso un fanatismo sempre più integralista». Quanto alle sue pagine web, vi si accedeva «solo attraverso un complicato sistema di controlli e passaggi che lo stesso arrestato aveva messo in piedi». In questo modo il giovane aveva intessuto «una serie di relazioni al di fuori del circuito nazionale», con «più di una decina» di simpatizzanti. La pericolosità di questo soggetto in particolare stava soprattutto nel suo fanatismo per le armi: le informazioni che dava sui suoi siti non erano soltanto virtuali, ma molto pratiche, e da qui viene l'accusa di addestramento all'uso di armi e di esplosivi con finalità di terrorismo.

Roberto Jarach (Fotogramma)Roberto Jarach (Fotogramma)
«NON E' ISOLATO» - «Dubito che sia una iniziativa individuale, la metodica e la mole della documentazione acquisita non sembrano frutto del lavoro di un folle isolato», è il commento di Roberto Jarach, presidente della comunità ebraica milanese. «La notizia - aggiunge Jarach - ci ha colto di sorpresa. Da circa due mesi c'era stato un generico rialzo del livello di attenzione, segnalato dalle Forze dell'ordine, ma non sembravano esserci elementi specifici di preoccupazione». «Mi hanno riferito - spiega il presidente - che potrebbero esserci legami con l'Inghilterra. Stiamo facendo anche noi delle verifiche per capire la consistenza di eventuali cellule terroristiche». «Quello che giunge oggi - conclude Jarach - è uno dei segnali più inquietanti per la comunità ebraica di Milano, città in cui in passato ci sono stati pochi momenti di tensione legati a segnalazioni specifiche».

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_marzo_15/progettava-attentato-via-guastalla-sinagoga-arrestato-marocchino-brescia-terrorismo-islamico-2003688748053.shtml?fr=correlati

 

 

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