lunedì 30 aprile 2012

Salute: Al Bambino Gesù arriva il “Kids kicking cancer"

"Dare un calcio alla malattia" l'obiettivo del progetto avviato nell'ospedale dall'associazione, utilizzando le tecniche delle arti marziali per aiutare i piccoli a gestire meglio la propria quotidianità di Federica Cifelli

Curare vuol dire prendersi cura a 360° del benessere psico-fisico dei pazienti e della loro famiglia. Parte da quest’idea di fondo il progetto che ha portato all’ospedale pediatrico Bambino Gesù il “Kids kicking cancer”, associazione no profit nata negli Stati Uniti nel 1999. L’obiettivo: “dare un calcio alla malattia”, utilizzando le tecniche e la filosofia proprie delle arti marziali per offrire ai bambini affetti da cancro e da gravi patologie croniche un ulteriore aiuto per affrontare e gestire meglio la propria quotidianità.
 
Per riuscire a garantire loro una vita il più possibile normale, l’ospedale ha accolto l’iniziativa di Kids kicking cancer Italia, la neonata costola italiana dell’associazione statunitense, per integrare quanto quotidianamente viene fatto in ospedale. All’interno di un ambiente sicuro e controllato, supportati dai professionisti del Bambino Gesù, gli istruttori dell’associazione affiancano i piccoli pazienti nella degenza e nella riabilitazione extra ospedaliera, promuovendo lezioni e corsi pratici per allenare il corpo, «ma soprattutto la mente, attraverso l’insegnamento di semplici tecniche di arti marziali», spiegano i responsabili.

Fino ad oggi al Bambino Gesù hanno preso parte al progetto 15 bambini e ragazzi del reparto di onco-ematologia, e l’iniziativa si sta via via allargando anche ai piccoli affetti da fibrosi cistica e da altre patologie croniche, riferisce il direttore e coordinatore atletico di Lids kicking cancer Italia, Mark Palermo. «L’eliminazione del dolore da tutte le procedure assistenziali che coinvolgono i bambini rappresenta uno standard proprio dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – sottolinea il direttore sanitario Massimiliano Raponi – e sul fronte dell’accoglienza e del miglioramento della qualità della vita dei nostri piccoli pazienti siamo quotidianamente impegnati a trovare nuove opportunità di miglioramento». L’oncologia pediatrica «ha raggiunto risultati straordinari in termini di percentuale di guarigione – gli fa eco Franco Locatelli, direttore del dipartimento di Onco – ematologia pediatrica -. Iniziative come queste contribuiscono a migliorare la qualità di vita dei piccoli, il loro contatto con le attività ludico-sportive e a canalizzare positivamente le tensioni legate al percorso di diagnosi e cura».

A spiegare il senso dell’impegno dell’associazione è Rabbi Elimelech Goldberg, fondatore e direttore di Kids Kicking Cancer. Attraverso esercizi di «respirazione, rilassamento e meditazione – spiega - i bambini che partecipano ai nostri programmi imparano a gestire meglio il dolore e ad affrontare con maggiore determinazione, coraggio, ma anche serenità interiore la malattia e le terapie a cui devono sottoporsi». Ogni bambino diventa così, a sua volta, «testimone e ambasciatore di questa filosofia, insegnando agli altri, fratelli, sorelle, genitori, nonni, le tecniche che ha appreso, perché possano a loro volta imparare a gestire meglio dolore, rabbia, ansia, paura, stress o altri problemi psico-fisici».
 
http://www.romasette.it/modules/news/article.php?storyid=8255

p.s. per ,aggiori informazioni cliccate su: http://www.kidskickingcancer.it

Nessun commento:

Posta un commento