lunedì 30 aprile 2012

Vedutisti francesi a Roma tra il XVIII e il XIX secolo

Le opere in mostra sono state selezionate dalla raccolta grafica del Museo
diRoma. Si tratta di acquarelli e incisioni realizzatii da artisti francesi
attivi a Roma tra la metà del Settecento e i primi anni dell'Ottocento: per lo
più pittori che gravitavano nella cerchia dell'Accademia di Francia,prestigiosa
istituzione fondata per volere di Luigi XVI e ospitata in Villa Medici dal 1803
con l'intento di consentire ai giovani artisti francesi di perfezionarsi a Roma.
Questi acquerelli riproducenti paesaggi e vedute,nascevano,quasi sempre,con
l'intento di soddisfare la crescente richiesta a seguito del viaggio in Italia
e a Roma,secondo una consuetudine che si andava consolidando e che
rappresentava una tappa irrinunciabile nella formazione intellettuale di ogni
giovane europeo di buona famiglia. Si tratta di fogli che ci mostrano visioni
della Roma del tempo,insolite per il nostro sguardo "imbarbarito": si alternano
il Foro Romano e il Colosseo,Villa Borghese e Castel Sant'Angelo,San Pietro e
il Pincio,Ponte Milvio e il sepolcro di Cecilia Metella.
Roma presentava molteplici contraddizioni,lo Stato Pontificio era uno dei
più arretrati d'Europa e,malgrado le presenze cosmopolite,la città appariva una
realtà immobile: era insieme capitale internazionale e piccola città, sede di
accademie e crocevia per artisti e intellettuali di fama,ma girovagare per le
sue strade di notte poteva risultare piuttosto pericoloso. I pittori sembravano
ossessionati dalla lotta tra il verde,le rovine,gli alberi e la pietra dove le
tracce della Roma antica faticavano ad emergere ; proprio da questo apparente
caos,tuttavia,"Robert delle rovine" - così era soprannominato Hubert Robert dai
contemporanei - e Abraham- Louis-Rodolphe Ducros traevano ispirazione per le
loro creazioni,mentre Francois-Marius Granet realizzava le sue emozionanti
immagini della Roma moderna e Victor-Jean Nicolle e Charles-Joshep Natoire
delineavano in nitide vedute o , con sentimento visionario,la loro idea della
città.
 
                                          
                                                                              Fabio Vergovich 

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